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Quello che la stampa non dice: il PD, la scuola e l’opposizione

Mercoledì 11, tutti i giornali hanno dato ampio risalto alle linee programmatiche sulla scuola presentate dal ministro Gelmini alla VII commissione della Camera.

Le valutazioni del PD – ad eccezione dell’Unità – sono state sostanzialmente ignorate.
Repubblica, ad esempio, nel lungo articolo dedicato all’orgomento scrive: «il PD attende che alle promesse seguano i fatti».
Come potrete leggere dalle dichiarazioni che allego, si tratta di una sintesi molto “libera” delle valutazioni espresse dei deputati del PD dopo aver ascoltato la relazione della Gelmini.
Non mi metto qui a disquisire sulla schiena più o meno dritta dei giornalisti e sulla autocensura, “forse inconsapevole”, che scatta per essere in sintonia con il Paese.
Preferisco invece fare “controinformazione” o forse sarebbe meglio dire “informazione”, allegando le nostre dichiarazioni rilasciate a mezzo comunicati stampa (sono pertanto sintetiche).
Chi avrà pazienza di leggere, potrà farsi un’idea di cosa pensa il PD sulla scuola e, soprattutto, che l’opposizione del PD c’é!
Giovedì 19 giugno alla VII Commissione, la Gelmini tornerà per ascoltare le nostre repliche: in quell’occasione, istituzionale, avremo modo e tempo per argomentare il nostro progetto sulla scuola che vogliamo. Potrete leggerci nel resoconto stenografico, che sarà disponibile dopo una settimana circa.

GHIZZONI (PD), PROGRAMMA GELMINI FUMOSO E CONTRADDITTORIO.
Le linee programmatiche del ministro Gelmini sono fumose e contraddittorie. E’ quanto afferma in una nota Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in Commissione Cultura alla Camera al termine dell’audizione del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Al di la’ della mera enunciazione di principi – continua – non c’e’ traccia di come dare attuazione al suo programma ne’ riferimenti concreti sulle risorse che il governo intende stanziare a favore dell’istruzione. A pochi giorni dalla presentazione del Dpef, ci attendevamo qualcosa di molto piu’ preciso. Per di piu’ -aggiunge- sono troppi i temi su cui il ministro non spende neanche una parola. Penso -sottolinea Ghizzoni- alla non piu’ rinviabile questione della immissione in ruolo degli insegnanti precari, su cui il governo Prodi era stato chiaro ed efficace e dal cui esito dipende la continuita’ didattica nelle scuole oltre che un riconoscimento al lavoro degli insegnanti. E poi, come puo’ il ministro non dire nulla sulle linee guida per l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni? Ne’ proferire verbo sull’introduzione della istruzione tecnica e professionale all’interno dell’ordinamento della scuola superiore, il cui regolamento attuativo dovrebbe essere approvato entro il 31 luglio? E ancora -evidenzia Ghizzoni- il ministro intende proseguire o meno nel piano di aggiornamento degli insegnanti di italiano e matematica ed estendere alla scuola l’anno sabbatico? Su questo punto, su cui il governo Prodi aveva trovato una intesa per destinare 250 milioni, la Gelmini tace. Inoltre, e’ ambiguo il passaggio sulla scuola paritaria nel quale intravediamo l’intenzione di rompere l’equilibrio della legge Berlinguer. Troviamo inoltre incoerente e contraddittorio – conclude – che mentre nella relazione il ministro insiste tanto sul concetto di merito scolastico, fuori dall’aula riveli l’intenzione di far slittare il decreto Mussi-Fioroni relativo all’assegnazione dei 25 punti legati alla carriera scolastica per l’accesso degli studenti alle facolta’ universitarie. Si tratta di una netta marcia indietro – conclude- che non ci saremmo aspettati proprio su una misura che premia i diplomati eccellenti e promuove il merito.”

PICIERNO(PD): GELMINI CANCELLA MERITO PER ACCEDERE A TEST
“Troviamo molto grave lo slittamento del decreto Mussi-Fioroni, operato dal ministro Gelmini, relativo all’assegnazione dei 25 punti legati alla carriera scolastica per l’accesso degli stidenti alle Facolta’ universitarie”. E’ quanto dichiara il ministro ombra del Pd alle Politiche giovanili, Pina Picierno. “Il decreto- prosegue la Picierno- introduceva il principio del merito nella giungla dei test per l’accesso all’universita’”. La ratio del provvedimento “era- continua il ministro ombra del Pd- che la valutazione dell’idoneita’ non potesse essere affidata solo a test, spesso formulati in maniera barocca e il cui svolgimento, come appurato dalla magistratura, e’ stato spesso caratterizzato da macroscopiche irregolarita’. Ci piacerebbe capire- aggiunge Picierno- la posizione del ministro sulla questione del merito e chiediamo come intende garantire la regolarita’ dei test di accesso a cui saranno chiamati centinaia di migliaia di studenti tra poco piu’ di due mesi”.

FIORONI (PD): MI AUGURO DAVVERO DIVENTI PRIORITÀ CONDIVISA
“Mi auguro davvero che la scuola possa diventare la priorita’ condivisa, fuori dalle faziosita’ di parte”. Lo dichiara il parlamentare del Pd ed ex ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni. “Per questo- continua- avevo auspicato pochi giorni fa, per l’anniversario della Costituzione, una legislatura del buon senso che proprio nella scuola e in alcuni valori fondanti riconoscesse qualcosa di comune, un auspicio ripreso oggi dal ministro Gelmini”. Il tempo e i fatti “dovranno riempire l’auspicio di concretezza- chiude Fioroni- ma e’ una sfida per tutti non perdere quella che e’ un’occasione non per la scuola ma per tutto il Paese”

GARAVAGLIA (PD), SERVE SERENITA’ NON FIBRILLAZIONE
“Spero davvero che ci sia impegno e volonta’ per non mettere in fibrillazione la scuola”. Lo afferma la senatrice Mariapia Garavaglia, ministro dell’Istruzione nel governo ombra del Pd, a proposito dell’audizione alla Camera del ministro Mariastella Gelmini. “C’e’ un ampio riconoscimento degli interventi operati nella precedente legislatura -osserva l’esponente del Partito democratico- Si tratta di passare alla fase applicative per verificare fino in fondo tutta la validita’”.
Per la Garavaglia, “il settore scolastico deve operare in un clima sereno, senza sentirsi minacciato da continui ripensamenti sui metodi d’insegnamento, sui programmi, sugli indirizzi e sulla gestione. Sono convinta che tra le riforme avviate dal ministro Fioroni, la parte riguardante la valorizzazione del merito rivesta un ruolo centrale cui ispirare tutta l’azione riformatrice”.
La parlamentare del Pd si augura che “le affermazioni fatte oggi dal ministro sugli aumenti per gli stipendi degli insegnanti siano seguite da fatti, anche se, guardando ai primi provvedimenti dell’esecutivo, non mi sembra affatto che si vada in quella direzione. La speranza e’ pero’ che, a partire dal Dpef, ci sia un cambio di rotta su questo punto cruciale per le sorti della scuola in Italia”.

COSCIA (PD), RELAZIONE GELMINI PIENA DI OMISSIONI
Le linee programmatiche del ministro Gelmini mancano di una visione unitaria della formazione in tutto l’arco della vita”. Lo dichiara Maria Coscia, deputato del Pd in Commissione Cultura alla Camera, che aggiunge: ‘nell’esposizione del suo programma, il ministro Gelmini non ha citato la scuola dell’infanzia e tantomeno l’educazione degli adulti. Sono scomparse anche le sezioni primavera, un servizio educativo innovativo condiviso con Regioni e Comuni’. La relazione del ministro -prosegue Coscia- manca dunque di una visione unitaria della formazione per tutto l’arco della vita, in grado di allineare l’Italia ai livelli europei previsti dal trattato di Lisbona. Lo sviluppo degli asili nido, dei servizi educativi e la generalizzazione della scuola di infanzia (che insieme alla scuola elementare costituisce il punto di eccellenza piu’ alto che il nostro paese vanti nel mondo) sono politiche efficaci nel sostegno delle famiglie e di grande importanza per l’accoglienza e l’integrazione dei bambini. Spiace constatare – conclude Coscia – che il ministro non riconosca, o non conosca, il ruolo di un sistema educativo permanente capace di creare pari opportunita’ per tutti e di creare le basi per la valorizzazione del merito prima e oltre il diploma e la laurea’.

DE TORRE (PD), PROSEGUIRE NEL LAVORO PER ALUNNI CON DISABILITA’
“Seppur confermando la sua dichiarata passione educativa, quella che il ministro Gelmini ci ha fornito e’ ancora una fotografia della scuola vista dall’esterno. All’interno, invece, ci sono disagi e incertezze, ma anche esperienze molto ricche, che bisogna conoscere bene prima di assumere decisioni”. E’ quanto afferma in una nota la deputata del Pd in commissione Cultura Letizia De Torre, commentando la relazione del ministro dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca, Mariasetella Gelmini che ha illustrato in Commissione le linee programmatiche sulla scuola. Secondo De Torre, ‘la scuola ha bisogno di cambiamenti di sistema, che pero’ vanno realizzati in una condivisione politica e in uno stretto rapporto con enti locali e scuole. Nel mio intervento – aggiunge la deputata Pd – ho voluto ribadire la necessita’ di non fermare il lavoro rivolto agli alunni con disabilita’, con difficolta’ specifiche di apprendimento (ad esempio con dislessia) e agli alunni che non sono di lingua italiana. Come Pd – conclude De Torre – insisteremo nel confronto parlamentare su alcuni punti che riteniamo fondamentali: una scuola che sia un luogo unificante per il Paese, con opportunita’ per tutti indifferentemente da condizioni sociali, di status, di abilita’ o disabilita’; raggiungere l’obiettivo che tutte le scuole siano di qualita’; avere una scuola che sia una esperienza di vissuto democratico; considerare, in modo condiviso, il saper come diritto prioritario”.

PES (PD), RELAZIONE MINISTRO GELMINI NON CONVINCE
“La relazione del ministro Gelmini non convince’. Lo dichiara Cristina Pes deputata del Pd in Commissione Cultura della Camera, che aggiunge: ‘se infatti da un lato il ministro dice di valorizzare il merito e la professione docente, che peraltro non puo’ che trovarci d’accordo perche’ parte del nostro programma, dall’altro non spiega in che modo attuare questa valorizzazione ed anzi, per certi versi, penso allo slittamento del decreto Mussi-Fioroni, la smentisce’.
‘Inoltre – prosegue la deputata – non convince la totale assenza di strategie di intervento in una visione di sistema che comprenda aspetti di contenuto e di metodo. L’emergenza scuola, infatti, necessita di una seria riflessione di carattere anche metodologico, in un’ottica globale, di contesto, nella quale sia gli interventi a favore della dispersione come dell’eccellenza, sia la riforma della disciplina cosi’ come della funzione docente possano trovare vera possibilita’ di attuazione”.

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