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2 agosto: Bologna, coltiviamo il dovere della memoria

28 anni dopo l’appello di Napolitano e Veltroni a non dimenticare la strage.

“Occorre coltivare un dovere della memoria che si traduca in una rinnovata ampia assunzione di responsabilita’ per la difesa dei valori di democrazia,liberta’ e giustizia come fondamento del nostro patto costituzionale e garanzia irrinunciabile di crescita politica,culturale e sociale anche per le nuove generazioni”.
E’ quanto afferma il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato al Presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna,Paolo Bolognesi. “Sono trascorsi ventotto anni dalla strage che il 2 agosto 1980 provoco’ alla stazione di Bologna la morte di ottantacinque persone e il ferimento di oltre duecento – si legge nel messaggio di Napolitano – le immagini di quel crimine cosi’ barbaro e vile, che scosse e scuote tuttora nel profondo la coscienza degli italiani, rimangono impresse in modo indelebile nella memoria dell’intero Paese.
Il 9 maggio scorso, in occasione del “Giorno della Memoria” dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi, ho ritenuto opportuno promuovere una pubblicazione nella quale compaiono i volti e sono descritti i percorsi di vita di tutte le vittime innocenti dei diversi episodi di matrice terroristica. Si e’ cosi’ voluto – innanzitutto da parte del Parlamento – esprimere un segno di riconoscenza e di omaggio delle istituzioni repubblicane e della nazione tutta nei confronti di coloro che hanno pagato con la vita la violenza cieca e disumana di quegli anni. Con questi sentimenti di commossa solidarieta’, rivolgo il mio
cordiale e partecipe saluto alla coraggiosa citta’ di Bologna e ai familiari delle vittime, indelebilmente segnati nel loro dolore”.

Anche per Veltroni “nel triste anniversario di uno dei momenti più tragici della storia della nostra Repubblica, abbiamo il dovere di continuare a ricordare con rispetto, dolore e solidarietà chi perse la vita in un inaccettabile e scellerato atto terrorista”. “Al tempo stesso, non deve mai cessare l’impegno e lo sforzo unitario di tutte le istituzioni affinché le verità di quella terribile stagione possano un giorno essere portata alla luce in modo chiaro e definitivo”. “La strage di Bologna – conclude Veltroni – resterà per sempre uno dei più vili e pesanti attacchi portati dal terrorismo alla nostra democrazia e l’obbligo della memoria è l’unica strada possibile per consegnare alle nuove generazioni una rinnovata sensibilità e attenzione verso valori fondanti e imprescindibili come la libertà e la giustizia”.

Napolitano ha ricordato anche che il 9 maggio scorso, in occasione del “Giorno della Memoria” dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi, “ho ritenuto opportuno promuovere una pubblicazione nella quale compaiono i volti e sono descritti i percorsi di vita di tutte le vittime innocenti dei diversi episodi di matrice terroristica. Si e’ cosi’ voluto, innanzitutto da parte del Parlamento, esprimere un segno di riconoscenza e di omaggio delle istituzioni repubblicane e della nazione tutta nei confronti di coloro che hanno pagato con la vita la violenza cieca e disumana di quegli anni”. Ma su questa strada si deve proseguire: “Occorre coltivare- avverte il Capo dello Stato- un dovere della memoria che si traduca in una rinnovata ampia assunzione di responsabilita’ per la difesa dei valori di democrazia, liberta’ e giustizia come fondamento del nostro patto costituzionale e garanzia irrinunciabile di crescita politica, culturale e sociale anche per le nuove generazioni”.

Il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati,di fronte alle famiglie delle vittime del 2 agosto 1980, è invece tornato a sottolineare l’importanza della “verita’ storica e giudiziaria” sulla strage alla stazione di Bologna stigmatizzando quindi il “tentativo troppe volte visibilmente strumentale di mettere in discussione cio’ che e’stato appurato dal lavoro dei magistrati”.
Nei giorni scorsi, erano stati i parlamentari del Pdl a rivolgersi al ministro della Giustizia Angelino Alfano con un appello affinche’ si desse credito alle piste alternative sulle responsabilita’ della strage. In seguito alle polemiche scatenate dall’appello a rappresentare il Governo alla commemorazione delle vittime al posto di Alfano è stato inviato Gianfranco Rotondi, ministro per l’attuaizone del programma di governo. E Rotondi è stato fischiato dai partecipanti alla manifestaizone di piazza, che durante il suo intervento se ne sono andati.

Un triste gemellaggio. Bari e Bologna sono state le citta’ con il piu’ alto numero di vittime innocenti nella strage di Bologna del 2 agosto 1980 “ed e’ anche per questo che sono strette in un patto, oggi, per la tutela della democrazia”.
A ricordalo e’ Mario Arpaia, dell’associazione “Memoria Condivisa” durante la cerimonia di commemorazione delle 7 vittime baresi dinanzi alla lapide posta sull’esterno del Comune di Bari,
“accanto a quella in memoria di Aldo Moro e della sua scorta, affissa il 9 maggio scorso”, come ha ricordato il sindaco di Bari, Michele Emiliano. “Un gemellaggio, quello tra Bari e Bologna, sancito il 24 luglio dal Consiglio comunale barese, “non formale – ha sottolineato Arpaia – e frutto di un lavoro condiviso”. Arpaia ha, quindi, letto una breve lettera inviata da una famiglia bolognese all’associazione barese per il ricordo congiunto dei propri familiari. In memoria delle sette vittime pugliesi (Sonia Burri, Francesco Diomede Fresa, Vito Diomede Fresa, Errica Fragerio, Patrizia Messineo, Giuseppe Patruno e Silvana Serravalli) questa mattina il sindaco di Bari ha deposto una corona d’alloro ai piedi della lapide che, dopo i nomi, reca la scritta: “vittime innocenti nella strage neofascista del 2 agosto 1980 presso la stazione di Bologna – Bari 2 agosto 2006”.

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