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Promesse non matenute. Abruzzo, niente prese in giro

“Il decreto sul terremoto così com’è non funziona, non vengono mantenute le promesse fatte. Non ci sono le risorse né per l’emergenza né per la ricostruzione. Degli 8 miliardi di euro annunciati, un miliardo è per il primo anno e 5,8 sono spalmati fino al 2032″. Da l’Aquila il segretario del PD, Dario Franceschini, denuncia come dietro la propaganda il decreto sull’Abruzzo nasconda la mancanza di fondi.

Ma cosa non va?

– Le case dei terremotati andranno ricostruite, certamente. Ma “la copertura della ricostruzione di ogni casa e ogni impresa deve essere al 100%, come in Umbria”. È il monito , lanciato durante l’inaugurazione della sede provvisoria, insediata in una tenda in viale Corrado IV, della sede provinciale del Partito Democratico. “Non ci può essere un meccanismo – ha continuato Franceschini – che di fatto impedisce a persone che non hanno risorse per pagare rate di mutuo o per avere crediti di imposta se le imposte non le pagano perché non hanno reddito”.

Un trucco, una mistificazione a danno dei terremotati che spiegavamo ieri nell’articolo sul decreto abracadabra…

– Non è stata considerata la proposta dei democratici di considerare L’Aquila zona franca per dieci anni e per questo ha confermato la disponibilità ad affiancare il governo nell’azione con l’Unione Europea: “C’è un impegno totale per tutto ciò che serve all’Abruzzo – ha spiegato ancora – siamo pronti a condividere con la maggioranza ogni sforzo ma abbiamo anche il dovere di denunciare la distanza che c’è tra le promesse fatte e le norme contenute nel decreto.

– A scuola da settembre: impossibile senza soldi. Si dovevano costruire scuole e trovare una sistemazione provvisoria per gli studenti ma come denuncia il segretario “attualmente vengono svolte lezioni solo in alcuni campi dove vi sono le attrezzature necessarie. Le scuole a settembre dovranno riaprire ma per questo servono risorse che nel decreto non ci sono”.

– Un tetto garantito. Prima dell’arrivo dell’inverno e della realizzazione dei prefabbricati che aiuteranno la popolazione a sopportare i mesi più freddi, ci sarà molto presto “un’emergenza caldo. Non sarà facile per gli anziani passare l’estate nelle tende, con la difficoltà di trovare zone ombreggiate. Per questo il governo deve quindi intervenire per tempo”.

Sulla ipotesi di allargamento ad altri comuni della mappa del terremoto il segretario del Pd ha sottolineato che stanno ridisegnando la mappa, bisogna verificare per ogni comune l’effettiva incidenza nella zona sismica.

Il PD in tenda tra gli sfollati. La sede del Pd è stata denominata “Ricostruzione democratica” ed è stata intitolata a Vittorio Giorgi, dirigente sindacale originario di Pizzoli scomparso pochi giorni dopo il terremoto. Il segretario provinciale del Pd, Michele Fina, ha sottolineato che nonostante il partito avesse a disposizione altre sedi in altri centri, si è deciso di ripartire dall’Aquila perché c’è un solo luogo e c’è solo un capoluogo per la ricostruzione. “Speriamo che questo messaggio possa arrivare chiaro anche alle istituzioni che devono far rimanere all’Aquila tutte le sedi istituzionali che c’erano prima del terremoto”. Nella sua visita a L’Aquila, Franceschini ha avuto modo di “constatare l’incrocio straordinario tra la forza di carattere degli abruzzesi, gente che ha sempre saputo affrontare difficoltà e problemi, e contemporaneamente il lavoro meraviglioso degli uomini e delle donne della Protezione civile, dei Vigili del fuoco, delle Forze dell’ordine, dei volontari che in queste settimane hanno messo in campo la parte migliore dell’Italia. Tra i volontari anche tanti militanti del Pd, “che sono qua per lavorare silenziosamente, lontano dai riflettori”. E al presidente della Provincia de L’Aquila, Stefania Pezzopane, il segretario ha consegnato l’elenco dei 1000 militanti a disposizione per contribuire a superare l’emergenza.
Fina ha anche sottolineato che “L’Aquila deve essere ricostruita com’era e dagli aquilani”.

Auspici che forse diverranno realtà perché ci sarebbe una discussione nella maggioranza sull’opportunità di mettere la fiducia sul decreto Abruzzo, rendendo impossibili gli emendamenti dall’opposizione,a partire dalle proposte del PD come il 100% del contributo a fondo perduto per la ricostruzione della prima casa, contributi per le altre abitazioni e per le ristrutturazioni parziali di quelle danneggiate, risorse per le imprese, poteri ai Comuni e alla Provincia per gestire la ricostruzione.
Da qui l’alt di Franceschini: “Non ci provino, il decreto vorrebbe dire blindare il testo: noi abbiamo offerto la nostra disponibilità. La ribadiamo adesso, abbiamo sottolineato quello che manca, abbiamo sottolineato le promesse non mantenute. In Parlamento si può migliorare il testo ma la fiducia troncherebbe tutto, spero che non sia vero. Se qualcuno ci avesse pensato, lasci perdere. Siamo pronti – ha concluso – a dare tutte le corsie preferenziali, nei tempi e nelle modalita’ ma non ricorrano allo strumento del voto di ficducia”.

Scarica la scheda di MOBILITANTI.IT con le vere cifre stanziate per l’Abruzzo

Mar. Lau. www.partitodemocratico.it

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