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Ogni uomo è mio fratello. No al ddl sicurezza

Si è svolta ieri sera – lunedì 11 maggio – la veglia organizzata a Piazza Navona a Roma dal Comitato David Sassoli. Col capolista PD nell’Italia centrale per le elezioni europee sindacati, associazioni, parlamentari e personaggi dello spettacolo. Ma perché una veglia? Siamo alla vigilia della richiesta ufficiale da parte del governo di mettere ben tre voti di fiducia sul disegno di legge sicurezza all’esame dell’Aula della Camera.
Sono trascorse poche ore dalle assurde parole di Berlusconi: “No a un Italia multietnica”. Ma la ”multi etnicità è già una società di fatto e rappresenta il futuro del nostro Paese, che è già il futuro in Europa “, ha detto Sassoli nel corso della manifestazione”. Parole simili a quelle del segretario del PD, Dario Franceschini, di poche ore prima: “che le società del futuro siano inesorabilmente multietniche non lo stabilisce Berlusconi, né io: è il destino di questo secolo. Altri paesi, a cominciare dall’America e dalle grandi nazioni europee, hanno molti più immigrati dell’Italia ma hanno costruito dei modelli di integrazione che funzionano. Respingono come e’ giusto che sia – ha spiegato Franceschini – gli immigrati clandestini nel rispetto degli accordi internazionali e della dignità dell’uomo”.
E Giuseppe Fioroni si appella a Fini per evitare la “vergogna di un parlamento costretto a dare la fiducia al governo solo al fine di negare il valore fondante della nostra carta costituzionale: quello del rispetto della dignità della persona. E’ anticostituzionale e immorale che il diritto alla salute, all’istruzione e al matrimonio dipendano da dove si è nati. Ci eviti presidente Fini di passare alla storia per aver posto la fiducia sull’angoscia di tutte quelle donne immigrate che se stuprate avranno paura di denunciare gli aguzzini solo perché non hanno i documenti in regola, o l’angoscia di quei genitori che avranno il timore di curare ed istruire i loro i figli perché non hanno le carte a posto. Ci eviti questa vergogna”.

Consiglio d’Europa contro il governo. “Il respingimento degli immigrati clandestini verso la Libia è un’iniziativa molto triste, che mina la possibilità per ogni essere umano di fuggire da repressione e violenza, ricorrendo al diritto d’asilo”. Non lascia spazio a dubbi il messaggio del commissario per i Diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg. “L’iniziativa italiana mina totalmente il diritto di ogni essere umano di ottenere asilo. Spero che l’Italia non vada avanti con questa politica. Ci auguriamo che l’Italia e il ministro Maroni non portino avanti la politica dei respingimenti, che non è una buona soluzione. Queste persone devono avere una chance per ottenere asilo. Ora in Italia tutto questo diventa impossibile”.

Distinguo dalla Lega anche per il presidente della Camera Gianfranco Fini, che parla di vicenda complicata “perché è noto che in alcuni paesi non vengono rispettati i diritti dell’uomo. Abbiamo il dovere di verificare se tra quelli respinti vi sono alcuni che hanno diritto di chiedere asilo. Un tema così delicato non può essere affrontato in modo superficiale o, peggio ancora, propagandistico. Un conto è l’immigrato clandestino, un conto è chi gode della possibilità di chiedere asilo. Sono due questioni che non possono essere trattate allo stesso modo”. Già ma come su di un barcone in mezzo al mare, senza toccare terra? Questo Fini non lo dice.
Poi boccia le teorie berlusconiane: “Non credo che abbia molto senso dire che si voglia o meno una società multietnica: è solo una questione demografica”. Accenti simili a quelli di Massimo D’Alema: “La frase del presidente del Consiglio sull’Italia paese non multietnico è priva di senso. Come giustamente hanno detto i vescovi italiani -ricorda ancora D’alema- in Italia vivono oramai milioni di persone di etnia diversa rispetto alla nostra e queste persone fanno parte della nostra società. Il problema vero è creare le condizioni di una convivenza positiva, per superare gli attriti e le ragioni di conflitto”.

Certo, la politica sull’immigrazione a colpi d’accetta fa prosperare le mafie, come denuncia Giuseppe Lumia: “È una politica indegna. È necessario cambiare approccio. Il problema sono le mafie nigeriane, albanesi e slave. Gli immigrati sono una risorsa. Bisogna sfidare il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che abbia il coraggio di colpire i trafficanti. Dimostri così la sua forza invece di prendersela con quei “poveri cristi”. È da vigliacchi prendersela con donne che subiscono violenza e con cittadini inermi” afferma il senatore del Pd.

E se c’è chi parla di spaccatura nel PD a proposito delle dichiarazioni sul tema di Rutelli e Fassino, il segretario del Pd, Dario Franceschini invita a “leggere tutte le interviste, non soltanto il titolo o la parte che interessa. Hanno parlato di respingimento alle frontiere nel rispetto degli accordi internazionali, soprattutto di quelle norme che prevedono che gli Stati obbligatoriamente garantiscano il diritto di asilo politico, perché tra quei disperati ci sono persone che vengono da paesi travolti dalla guerra civile e dalla devastazione. Poi gli altri si rimandano civilmente nei loro paesi se sono entrati clandestinamente”.

www.partitodemocratico.it, 12 maggio 2009