Mese: Agosto 2009

«Io sono un immigrato», di John Fitzgerald Kennedy

Un testo di John Kennedy, pubblicato per la prima volta in Italia, racconta la via crucis dei migranti. Parole di mezzo secolo fa che sembrano scritte oggi L´11 maggio 1831 Tocqueville, giovane aristocratico francese, sbarcò nel caotico porto di New York. Aveva attraversato l´oceano per cercare di capire le implicazioni che il nuovo esperimento democratico in corso sulla sponda opposta dell´Atlantico avrebbe avuto per la civiltà europea. Per i successivi nove mesi, Tocqueville e il suo amico Gustave de Beaumont percorsero in lungo e in largo la parte orientale del continente, da Boston a Green Bay, da New Orleans fino al Québec, alla ricerca dell´essenza della società americana. Tocqueville rimase affascinato da ciò che vide. Fu sbalordito dall´energia delle persone che stavano costruendo una nuova nazione, apprezzando le nuove istituzioni e gli ideali politici. Ma, sopra ogni cosa, rimase impressionato dallo spirito di uguaglianza che permeava la vita e le usanze di quella gente. Pur nutrendo qualche riserva verso alcune manifestazioni di quello spirito, riuscì a scorgerne i meccanismi in ogni aspetto della società americana: …

«La coscienza orfana della legge», di Barbara Spinelli

Stando a un sondaggio di SkyTg24, sono molti gli italiani convinti che i cinque eritrei sopravvissuti alla morte nel Mediterraneo vadano processati per reato di immigrazione clandestina: il 71 per cento. Su quel barcone sono periti 73 fuggiaschi, tra il 18 e il 20 agosto, eppure non sembra esserci emozione di fronte al naufragio ma solo famelica ansia di allontanare gli alieni dalle nostre terre, con ogni mezzo. Erano uomini di troppo i sommersi, e lo sono anche i salvati. I ministri di Berlusconi ne approfittano per ricordare che i respingimenti funzionano, che si fan rari gli intrepidi che tentano le traversate: nessuno porta il lutto per i sommersi né immagina quel che hanno vissuto i salvati. Se ci son colpe, è l’Europa a commetterle. La miseria del mondo non può addensarsi sul Sud del continente. Non siamo buoni al punto da esser fessi: questo fanno capire Maroni, Calderoli, e gli italiani sembrano sostenerli. Ma forse l’opinione pubblica li sostiene perché scandalosamente male informata, non solo su quello che accade nel mondo ma su quello …

«L’italiano e i dialetti. Barricarsi dietro una sola lingua? Un’idea nazista», di Tullio De Mauro

Secondo il linguista le uscite leghiste filodialettali rassomigliano a un sciocco remake della cavalleria nei vecchi film di Tom Mix, una cavalleria che arriva in ritardo. L’idea che in un’area o entro un territorio, debba esserci un’unica lingua è falsificata dagli studi I dialetti sono l’espressione di un patrimonio di cultura e tradizioni, di arte Il 95% della popolazione sa esprimersi in italiano e il 60% conserva il dialetto nella vita privata Probabilmente è soprattutto colpa della corporazione cui appartengo, quella dei linguisti, se alle ripetute provocazioni di leghisti in materia di dialetti e di scolarità e lingue di immigrati le risposte sono state ispirate più a giusto sdegno e ad amor di patria che a considerazione dei fatti. Tre fatti soprattutto meriterebbero di essere tenuti in conto se si guarda all’Italia linguistica di oggi, al volto che essa ha assunto dopo sessant’anni di vita repubblicana e democratica. Rispetto a essi le uscite leghiste, i loro «arrivano i nostri» filodialettali, rassomigliano a uno sciocco remake dell’arrivo della cavalleria nei vecchi film di Tom Mix, una …

«La rabbia dei precari», di Flavia Amabile

Soltanto ieri sette donne sono salite sul tetto dell’Ufficio scolastico Provinciale di Benevento e un marito e una moglie sul tetto dell’Ufficio di Caserta. Sono gli ultimi due casi di precari pronti a tutto, anche a togliersi la vita, in questo difficile avvio di anno scolastico che vedrà 42 mila e 500 insegnanti in meno in cattedra. Gli ultimi due casi alla fine di una settimana iniziata con l’occupazione dell’ufficio Scolastico Provinciale di Salerno e di quello di Trapani da parte di decine di precari, e poi l’avvio dello sciopero della fame a Palermo da parte di due tecnici di laboratorio padri di famiglia, due dei 450 precari Ata che rimarranno senza lavoro. Una sedia a sdraio e un ombrellone in due, intendono non mangiare finché non avranno risposte. Ma c’è stato anche un sit-in a Venezia e, soprattutto, dal primo settembre la protesta si estenderà ancora. Iniziative sono già organizzate a Milano, in Liguria, in Basilicata. «I precari della scuola, docenti e Ata, pagano le conseguenze più pesanti dei tagli attuati dal Governo», ha …

«Le convulse giornate della perdonanza», di Eugenio Scalfari

Venerdì scorso il Tg1 diretto dall’ineffabile Minzolini, incurante del fatto che le notizie del giorno fossero l’attacco del “Giornale” contro il direttore dell’”Avvenire”, lo scontro tra la Cei e la Santa Sede da un lato e il presidente del Consiglio dall’altro e infine la querela di Berlusconi a Repubblica per le 10 domande a lui dirette e rimaste da giugno senza risposta; incurante di queste addirittura ovvie priorità, ha aperto la trasmissione delle ore 20 con l’intervento del ministro Giulio Tremonti al meeting di Comunione e Liberazione. Farò altrettanto anch’io. Quell’intervento infatti è rivelatore d’un metodo che caratterizza tutta l’azione di questo governo, mirata a sostituire un’onesta analisi dei fatti con una raffigurazione completamente artefatta e calata come una cappa sulla pubblica opinione curando col maggiore scrupolo che essa non percepisca alcun’altra voce alternativa. Cito il caso Tremonti perché esso ha particolare rilievo: la verità del ministro dell’Economia si scontra infatti con dati ed elementi di fatto che emergono dagli stessi documenti sfornati dal suo ministero, sicché l’improntitudine tocca il culmine: si offre al pubblico …

Intervista a Guglielmo Epifani «Ma quali utili, contro la crisi serve una task force», di Felicia Masocco

Il leader della CGIL: «Non è questa la priorità quando laziende chiudono. Ci sono 400 vertenze aperte senza soluzioni. I casi Innse? Il sindacato c’è» Quattrocento vertenze aperte solo sui tavoli nazionali «ma nessuna risposta», osserva il leader della Cgil Guglielmo Epifani. «Il governo crei una task force per coordinarli, per parlare alle imprese e scegliere. I problemi non si risolvono con la filosofia né con i rinvii». Sarà un autunno «freddo» sotto il profilo dell’occupazione, ora lo riconosce anche il governo. Eppure si parla d’altro, ad esempio di partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa. Le sembra congruo? «Nessuno mette più in dubbio che avremo un autunno e un inverno molto difficili per il lavoro e l’occupazione, perché più si allunga la crisi per l’assenza di domanda, e più le aziende vanno in difficoltà e scaricano i problemi sul lavoro. Questa dovrebbe essere la priorità per tutti, l’obiettivo su cui concentrarsi col massimo della forza. Invece non ci siamo, si è tirato fuori in modo scriteriato e inaccettabile il tema delle gabbie salariali, si …

Scuola: Franceschini, è il più grande licenziamento collettivo

“In un periodo in cui si lotta per tutelare i posti di lavoro delle persone, lo Stato mette in atto il piu’ grande licenziamento collettivo mai fatto”. Lo ha detto a proposito dei precari della scuola il segretario del Pd, Dario Franceschini, in un incontro con il comitato che lo sostiene a Milano Marittima (Ravenna). Il segretario ha ricordato che “in queste ore ci sono insegnanti precari che manifestano sui tetti dei provveditorati perche’ sono licenziati. Saranno cinquantamila i precari espulsi”. Al contrario di quanto viene fatto oggi, ha detto ancora, “dobbiamo invece investire nella scuola e nella ricerca”.(ANSA). SCUOLA. PROTESTA SUI TETTI: SETTE INSEGNANTI SUL PROVVEDITORATO. A BENEVENTO SIT-IN DOCENTI PRECARIE: NOI COME LA INNSE (DIRE) Roma, 29 ago. – Un gruppo di 7 donne, tutte docenti precarie con oltre 10 anni di insegnamento alle spalle, sono salite sul tetto del provveditorato agli studi di Benevento per iniziare un’occupazione ad oltranza per protesta contro i tagli della riforma Gelmini. “Contro il piu’ grande licenziamento di massa. 20.000 in Italia, 500 a Benevento. Vogliamo un …