Mese: Aprile 2010

"Chi fa la festa allo Statuto dei lavoratori?", di Alfonso Gianni

Quest’anno ricorrono il centenario della Confindustria e il quarantennale dello Statuto dei diritti dei lavoratori. Dati i rapporti di forza attualmente esistenti, è lecito temere che il padronato cercherà di fare la festa allo Statuto dei diritti dei lavoratori. Le avvisaglie ci sono tutte, non solo nei comportamenti confindustriali, ma anche negli atti e nei propositi del governo. Quest’ultimo aveva tentato di ritornare all’assalto dell’articolo 18, procedendo con passi felpati e a fari spenti. Per fortuna qualcuno alla fine se ne è accorto, malgrado la disattenzione durata quasi due anni. La materia del licenziamento è stata espunta dal nuovo testo uscito dalla commissione Lavoro della Camera, ma questo resta del tutto insufficiente per rispondere positivamente ai rilievi mossi nel puntuale e puntuto messaggio con il quale il Presidente della Repubblica aveva rinviato il testo al legislatore. La rinuncia forzata al giudice non diventa meno incostituzionale se si esclude il licenziamento, poiché la Costituzione stabilisce che «tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi» e questi possono riguardare qualunque tipo …

Torna il Lodo Alfano

Dichiarato illegittimo, torna il provvedimento di scudo giudiziario nei confronti di Berlusconi. Questa volta a rimetterci restano i Presidenti di Camera e Senato. A pochi giorni dalla lite con Fini sembra difficile parlare di casualità. Orlando: ”L’annuncio di oggi segna ulteriormente la distanza tra l’agenda del governo e della maggioranza e i veri problemi del servizio giustizia e del Paese”. “Dialogo per le riforme condivise”: una frase senza senso o il solito spot pubblicitario? No nulla di questo, bensì l’ennesima ammissione di una colossale menzogna portata avanti dal fallimentare governo Berlusconi. Il Lodo Alfano, bocciato dalla Corte Costituzionale per illegittimità, esce dalla porta e ritorna dalla finestra. Un nuovo ddl, questa volta di natura costituzionale sebbene non vada ad intaccare minimamente la Costituzione, sarà presentato ad horas dalla maggioranza con le firme del capogruppo Maurizio Gasparri e del vicario Gaetano Quagliariello. Morale della favola, un nuovo testo di legge fatto di soli tre articoli riproporrà lo scudo giudiziario nei confronti del presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e i ministri. Ironia della sorte è …

"Con quali risorse si riconosce il merito?", di Fabrizio Dacrema e Gianni Gandola

La politica scolastica di questo governo, a parte i tagli (questi sì reali!), è costellata di annunci. Affermazioni e proclami cui quasi sempre non seguono fatti concreti. Da tempo il ministro Gelmini va parlando di valorizzazione del “merito” e di riconoscimento della carriera degli insegnanti. Tema tra l’altro oggi largamente condiviso, almeno in linea di principio. Ma il problema concreto che si pone è: con quali risorse, sulla base di quali stanziamenti si compensano i docenti “capaci e meritevoli”? E, prima ancora, in base a quali criteri e modalità costoro vengono individuati? Com’è noto, sulla questione delicata della carriera dei docenti esiste da tempo una proposta di legge, quella dell’on. Aprea, che per il momento non ha ancora fatto passi avanti. Per altro, una sua approvazione provocherebbe uno scontro frontale con le organizzazioni sindacali perché, superando la contrattazione su una questione centrale come la progressione di carriera, rappresenterebbe un ritorno il ritorno allo stato giuridico dell’insegnante. Non dimentichiamo che la contrattualizzazione del rapporto di lavoro pubblico, insegnanti compresi, è stata una delle scelte decisive compiute …

«Caro Napolitano, aiuta noi attori a difendere i nostri diritti»

Gli oltre 450 artisti aderenti al Gruppo «Artisti 7607» e le rappresentanze di base del Teatro dell’Opera di Roma chiedono al presidente Napolitano di non firmare il decreto legge di riforma delle Fondazioni liriche. Ill.mo Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, siamo un gruppo di oltre 450 artisti e le scriviamo perché crediamo che il diritto e la speranza di rendere più giusto ilmondoin cui viviamo non siano valori in cui riconoscersi solo nelle opere teatrali, musicali o cinematografiche che interpretiamo, ma azioni concrete e atti di responsabilità da applicare alla realtà che ci circonda. Le scriviamo a proposito dell’Imaie. L’Imaie è l’Istituto privato mutualistico per la difesa dei diritti degli artisti interpreti esecutori e ha il compito di distribuire i soldi che la legge ci riconosce per il lavoro che svolgiamo. Ad oggi i titolari di questo diritto sono circa 70.000 e i soldi non ancora distribuiti sono 120 milioni di euro. Cifre importanti. In questi giorni il governo le sottoporrà un decreto legge recante «Disposizioni urgenti in materia di spettacolo ed attività culturali» …

"Tra retorica e pragmatismo, meglio i valori", intervista a Pierluigi Bersani di Donatella Coccoli

Sarà perché l’occasione era il congresso nazionale dell’Arci, fatto sta che a Chianciano il 15 aprile di fronte ad un popolo estremamente vivace come quello dei delegati della più grande associazione di promozione sociale, la parola cultura circolava molto. I tre anni di ricostruzione di una forza di opposizione sono davanti, pieni di incognite, mentre nelle stesse ore da Roma giungevano le notizie dello scontro Fini-Berlusconi. Il segretario del Pd Bersani, tra i temi toccati nel suo discorso accenna a problemi culturali, analizzando quel sistema di pensiero che è l’ideologia di Berlusconi che viene prima dei fatti, prima delle leggi. Un sistema fatto di populismo, del “fa come vuoi, come puoi”, di disprezzo delle regole. “Tiriamo su anche la nostra di ideologia”, sprona Bersani con quel suo cauto pragmatismo emiliano che forse, chissà, nella ricerca di «un qualcosa di marmoreo fatto di idee», così ha detto nel suo discorso, potrebbe rappresentare una novità. Il tutto mentre gli eredi della Dc e del Pci litigano (Franceschini e D’Alema) e mentre altri, come Veltroni, si rifugia in …

Arbitrato: passa l'emendamento PD, battuto il governo

225 sì contro 224 no, e il Governo viene battuto per un solo voto alla Camera. Passa l’emendamento del Pd, di cui è primo firmatario Cesare Damiano, al ddl lavoro su cui l’esecutivo aveva espresso parere contrario. L’emendamento si riferisce all’articolo 31 del testo, apportando modifiche al nono comma dell’articolo 9. Laddove si affermava che “le commissioni di certificazione accertano l’effettiva volontà delle parti di devolvere ad arbitri le controversie che dovessero insorgere in relazione al rapporto di lavoro”, il testo dell’emendamento prevede che la norma riguardi le controversie “insorte”, non quelle che “dovessero insorgere”, quindi quelle già in atto, non che dovessero insorgere in futuro. Liti in aula nella maggioranza, Giancarlo Lehner accusa i finiani di aver teso una trappola al voto. Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico, commenta: “Non so se si sono estesi i finiani…” e aggiunge: “Viene quasi da augurarsi che qualcuno avesse compreso bene la portata della questione: il nostro emendamento era nel solco delle indicazioni del presidente della Repubblica. Direi quasi un omaggio”. Cesare Damiano, capogruppo del Pd nella …

Scuola. Errani e Sedioli: "I tagli del Governo puniscono l'Emilia-Romagna"

Tagli all’organico dei docenti anche per l’anno scolastico 2010-2011: 1.193 insegnanti in meno. Bologna – “I tagli del Governo puniscono l’Emilia Romagna”. E’ il duro commento del presidente della Regione Vasco Errani e dell’assessore regionale alla Scuola Giovanni Sedioli, dopo che l’Ufficio Scolastico Regionale ha comunicato ufficialmente i dati degli organici per l’anno scolastico 2010-2011, nel corso della Conferenza Regionale per il Sistema Formativo che si è tenuta oggi in Regione. Saranno 1.193 i docenti in meno in Emilia-Romagna il prossimo anno scolastico, un numero che si somma ai 1.636 insegnanti già tagliati nell’anno 2009-2010. “Il Ministero lo ha presentato come un taglio del 3%, uno dei più bassi a livello nazionale, ma in realtà sarà di circa il 5%, visto che non ha tenuto conto della crescita della popolazione scolastica in Regione, la crescita più alta a livello nazionale – spiegano Errani e Sedioli – E’ la logica assurda dei tagli lineari e della chiusura al confronto per verificare le esigenze concrete dei territori. L’Emilia-Romagna è da tempo al di sopra di tutti i …