Mese: Giugno 2010

Bersani: 1° Luglio in piazza contro il ddl Alfano

“Saremo a piazza Navona il 1° luglio. Per difendere la libertà di informazione e la Costituzione. Ci saremo perchè siamo fortemente critici nei confronti del Ddl Alfano: pensiamo che il problema dell’uso improprio delle intercettazioni vada affrontato alla fonte, e che non possa essere il pretesto nè per ridurre gli interventi degli organi come la magistratura nè per mettere bavagli alla stampa. Questa legge è dunque improponibile, ci mette al di fuori di tutti i contesti occidentali e faremo la nostra battaglia senza riserve in parlamento”. Lo afferma Pier Luigi Bersani, segretario nazionale del PD, nell’intervista di Stefano Corradino, direttore di Articolo 21. “Anche alcuni esponenti del centro destra hanno sollevato più di una perplessità su questa Legge. Adesso chiediamo loro coerenza: devono dimostrare in che modo intendono opporsi. Io ho sempre usato l’espressione “deformazione della democrazia”, che non è meno incisiva. Il principio tutto berlusconiano secondo cui il consenso prevale sulle regole è un principio inaccettabile: per la nostra Costituzione la sovranità appartiene al popolo che, tuttavia, la deve esercitare sempre nelle forme e …

"Alle donne non basta lo sviluppo", di Esther Duflo

Le donne nei paesi in via di sviluppo sono indietro rispetto agli uomini in molti campi: l’accesso all’istruzione, le opportunità lavorative, la rappresentanza politica, i diritti giuridici. C’è una stretta correlazione fra sviluppo economico ed empowerment femminile (definito come un miglioramento della capacità delle donne di accedere agli elementi fondamentali dello sviluppo, in particolare le cure mediche, l’istruzione, le opportunità di guadagno, i diritti e la partecipazione politica). Lo sviluppo economico da solo può giocare un ruolo importante per ridurre la disuguaglianza fra uomini e donne. Allo stesso tempo, il persistere di discriminazioni ai danni delle donne può essere di ostacolo allo sviluppo. La povertà e la mancanza di opportunità generano disuguaglianze fra uomini e donne. Quando lo sviluppo economico riduce la povertà, la condizione delle donne migliora da due punti di vista: se la povertà si riduce, migliora la condizione di tutti, donne comprese. Inoltre, lo sviluppo economico rende i nuclei familiari più forti di fronte alle situazioni di crisi, offre ai governi più risorse per proteggere i cittadini più poveri dalla fame e …

"Un condono sui beni archeologici, mini-multa per tenerli in casa", di Francesco Erbani

Chiunque detenga un reperto mai denunciato, potrà ottenere il deposito per tent’anni. La sanatoria prevede un pagamento di un terzo del valore presunto. Un provvedimento più volte proposto, e sempre subissato dalle proteste delle associazioni che tutelano il patrimonio artistico. Più volte proposto, altrettante volte ricacciato indietro, subissato dalle proteste di tutte le associazioni che tutelano il patrimonio artistico, torna l’archeocondono, la norma che depenalizza il possesso illecito di un bene archeologico in cambio di una modesta multa. Al momento circolano almeno due bozze di un articolo diviso in 11 commi intitolato “Disposizioni in materia di emersione e catalogazione di beni archeologici, nonché revisione delle sanzioni penali”, entrambe maturate in ambienti parlamentari del Pdl. Modifiche sono ancora possibili, ma un punto in comune le varie versioni dell’articolo ce l’hanno: finire dentro la manovra finanziaria (all’interno del maxi emendamento con le modifiche che il governo presenterà) e giungere in porto blindate e sicure. In sostanza chiunque detenga un reperto mai denunciato, in Italia o all’estero, e dunque in violazione della legge, può ottenere dallo Stato una …

I record del governo Berlusconi? Ora siamo nella top five della pressione fiscale e primi per il debito pubblico in Europa

L’Italia scala posti in classifica. Naturalmente non è quella della FIFA, purtroppo neanche quelle delle migliori economie, ma la classifica europea per la pressione fiscale: nel 2009 il peso del fisco sul prodotto interno lordo è stato del 43,2%, in aumento rispetto al 2008, anno rispetto al quale è peggiorato anche il dato del PIL. Siamo al quinto posto, insieme alla Francia, in Europa per pressione fiscale. Un bel record per il governo del meno tasse per tutti. Due anni fa, all’insediamento del governo Berlusconi, eravamo al settimo posto…ora da battere restano solo Danimarca 49%), Svezia (47,8%), Belgio (45,3%), Austria (43,8%). Restiamo invece campioni d’Europa per il deficit, il debito pubblico in Italia è sempre il più alto della UE: nel 2009, in rapporto al Pil, dopo il calo rilevato nel 2007, ha proseguito la crescita già registrata nel 2008, aumentando di quasi 10 punti percentuali rispetto all’anno precedente e attestandosi al 115,8%, un valore vicinissimo a quelli rilevati alla fine degli anni ’90. “Il livello della pressione fiscale del 2009, confermato oggi dall’Istat, è …

"La ragnatela dei TAR", di Pippo Frisone

Un anno fa scrivemmo proprio sulle pagine di questo giornale che di fronte ad un Governo che se ne infischiava degli scioperi nella scuola e che continuava a fare strame delle regole, non rimaneva altra via che quella del TAR. E così fu lo scorso anno in cui entrò in vigore la riforma del primo ciclo; lo stesso scenario si è ripetuto quest’anno con la riforma del secondo ciclo . Con sistematica determinazione tutte le operazioni di applicazione dei tagli previsti dalla L.133/08, dalle iscrizioni ai Regolamenti e per finire agli organici, sono state prese dal Governo in assenza degli atti definitivi e prima della loro pubblicazione sulla G.U. come prevede invece la nostra Costituzione. Se l’iter dei Regolamenti tra pareri e visti di controllo può essere risultato molto complesso e lungo, come nel caso della riforma delle superiori che ha richiesto in itinere più di un aggiustamento, l’atteggiamento del Governo che ha proceduto sempre a testa bassa, è stato quello di portare a casa il risultato a tutti i costi, infischiandosene della forma e …

"La verità fa paura", di Ezio Mauro

Berlusconi attacca di nuovo gli organi d’informazione. Siamo davanti a un premier che usa i vertici internazionali per regolare i conti domestici. Teme la pubblica opinione. Ma noi continueremo a fare il nostro mestiere. Perché i cittadini vogliono sapere, per poter giudicare IL tycoon delle televisioni ha paura dei giornali. Da San Paolo, dov’è in visita di Stato, il Presidente del Consiglio ieri ha trovato modo di attaccare gli organi d’informazione (quelli che non controlla e che non possiede, naturalmente, abituato com’è alla totale obbedienza televisiva), denunciando “una disinformazione totale e inconcepibile, da molti mesi a questa parte”. Poi ha lanciato una proposta inedita: “Bisogna fare uno sciopero dei lettori e insegnare ai giornali italiani a non prenderli in giro”. Siamo dunque davanti ad un Premier che usa i vertici internazionali per regolare i conti domestici con il potere d’informazione, che non è ancora interamente oggetto del suo dominio, e che lo spaventa perché introduce elementi di verità e di critica nel paesaggio televisivo: dentro il quale il leader coltiva il senso comune nazionale, canale …

"La proposta di legge della Lega Nord sul reclutamento del personale docente della scuola", di Osvaldo Roman

Si deve innanzitutto rilevare che il trasferimento delle competenze amministrative statali alle Regioni, previsto all’art.1 di questo progetto di legge (A.C. n. 3357) contrasta, per metodo e per contenuto, con quanto stabilito dalla legge 42/08 (legge delega sul federalismo fiscale) e soprattutto con quanto stabilito nel testo, non ancora approvato in sede politica, dell’Intesa attualmente all’esame della Conferenza Stato-Regioni. Infatti tale Intesa prevede che: il personale dirigente, docente e ATA della scuola resti alle dipendenze dello Stato, con trattamento giuridico ed economico fissato dalla contrattazione nazionale di comparto e – sulla base di questa –dalla contrattazione integrativa. Si tratta di una dipendenza funzionale dalle istituzioni scolastiche. Solo la programmazione e la sua distribuzione territoriale, sarebbero di competenza delle Regioni o degli Enti Locali; Inoltre anche il metodo di questo trasferimento, cioè lo strumento di regolazione di tale materia, differisce da quello previsto nella legge delega sul federalismo e dallo Schema di Intesa. Ciò perché la legge in esame sostituirebbe totalmente sia per funzione, ma soprattutto per i contenuti, la prevista Intesa. E’, infatti, evidente la …