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Maroni licenzia Berlusconi

Maggioranza spaccata: sul Corriere della Sera il ministro dell’Interno conferma l’impasse del governo e la preferenza della lega per il voto anticipato Lega. La scusa? L’eventuale bocciatura del federalismo. Finocchiaro: “All’Italia serve un altro premier”. Maroni ha chiarito la situazione. Il governo non c’è più, il Re è nudo (in tutti i sensi) e la Lega vuole le elezioni. Con o senza Berlusconi, il Carroccio è disposto a lasciare diverse vittime sul campo con la scusa del federalismo tradito.

Ma tradito da chi poi? Chi parla di federalismo nei week end davanti ai propri elettori e poi se lo scorda in un cassetto del Parlamento dal lunedì al venerdì? Chi ha prodotto diversi testi di legge di riforma federale, ognuno diverso dall’altro, per creare una tela di Penelope da creare e disfare ogni giorno? Il federalismo è la condizione di esistenza della Lega. Realizzarlo significherebbe perdere poi la ragione delle battaglie (false) che la propaganda impone. Molto meglio tenere acceso il fuoco della passione tra la gente di Pontida e dintorni per poi dire che è colpa di Roma se il federalismo del Nord non parte. Strategie e chiacchiere.

Sul Corriere della sera, Maroni avvisa “siamo convalescenti, il mio partito è da tempo pronto al voto”. Poi aggiunge che se giovedì prossimo il federalismo non passa, “andiamo tutti a casa”. Contemporaneamente, sempre dalle pagine del quotidiano di Via Solferino, il premier lancia un’ipotesi di tregua sulle riforme chiedendo l’aiuto di Bersani: una nuova trappola da rimandare al mittente senza neanche leggerla.

“Fa un po’ sorridere, tristemente, leggere stamattina la lettera del Presidente del Consiglio sul Corriere della Sera. Dopo aver devastato da mesi e mesi il clima politico del nostro Paese, dopo aver definito da sempre inaffidabile l’opposizione nel nostro Paese, dopo averci definiti ‘comunisti’, dopo non aver mai perso in minima considerazione nessuna delle nostre proposte che tempo abbiamo avanzato e dopo aver aizzato in tutti i modi lo scontro istituzionale, oggi Berlusconi, in uno dei suoi innumerevoli travestimenti, si spaccia per Premier dialogante e lancia un appello al Segretario del PD, Bersani, per un piano bipartisan per la crescita”. Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, commentando la lettera di Silvio Berlusconi pubblicata questa mattina dal Corriere della Sera.

“Si tratta di una proposta di dialogo non credibile – prosegue Anna Finocchiaro – alla quale non credono più nemmeno nella sua maggioranza, come testimonia sullo stesso giornale l’intervista del ministro Maroni, che, di fatto, licenzia Berlusconi, parlandone come di un leader ormai superato.
E’ la proposta di un uomo politicamente disperato che prima ha pensato di trattare le istituzioni e il Paese come fossero sue proprietà, infischiandosene di regole, di doveri e di principi, o che ora, sentendo la sua impotenza crescere, di fronte allo squallore che emerge intorno a lui e all’ incapacità politica del suo Governo cerca il colpo di teatro fingendosi statista. Liberalizzazioni, riforme, ma di che parla?”

“Berlusconi – prosegue Anna Finocchiaro – non è credibile e non lo è la sua maggioranza che per responsabilità nei confronti del Paese dovrebbe superare con decisione la sua leadership. La proposta di Berlusconi, fatta oggi, è solo fumo per coprire il fallimento delle sue scelte politiche, è un diversivo per cercare di evitare il voto”.

“All’Italia oggi – conclude Anna Finocchiaro – serve un altro Premier con un Governo che responsabilmente conduca il Paese fuori dalla melma in cui l’ha portato Berlusconi. Altrimenti l’unico confronto sano con Berlusconi sarà quello elettorale”.

Per Davide Zoggia, responsabile Enti Locali del Pd, “mentre il presidente del consiglio a pagina uno del Corriere della Sera ricorre ad alchimie di vario genere per prolungare l’agonia del suo governo e per coprire i suoi guai giudiziari e per fare vedere che è in grado di fare qualche proposta, il ministro Maroni, a pagina cinque, gli da il preavviso di licenziamento. Il ministro dell’Interno prefigura il superamento di Berlusconi, aprendo così nuovi scenari. Anche la Lega sa bene che il Paese ha un disperato bisogno di riforme e di responsabilità politica, tutte cose che Berlusconi non è in grado di garantire. Non lo ha fatto in quasi 10 anni di legislatura e ancora di meno lo farà oggi, quando la sua parabola ha imboccato la fase discendente. Ora è necessario portare il paese fuori dalle secche su cui siamo stati arenati da un berlusconismo inconcludente e dannoso che ha alimentato una paralizzante rissosità”.

Dello stesso parere anche Sandro Gozi, responsabile Pd politiche comunitarie. “Maroni confonde il giorno con la notte. Non vuole ammettere che i problemi internazionali dell’Italia sono dovuti alla totale assenza del nostro governo da qualsiasi attività ed iniziativa politica rilevante a livello
europeo e mondiale”.

“Ancora, in queste ore – continua Gozi – l’Italia ha subito l’umiliazione di una lettera a tre Merkel, Sarkozy e Cameron sull’Egitto, da cui Berlusconi è stato tenuto debitamente a distanza. A questo si aggiungono scelte molto criticate in Europa proprio sulla sicurezza e l’immigrazione, di cui lo stesso Maroni è responsabile. E poi fatti personali del premier che sono del tutto incomprensibili per qualsiasi leader democratico di qualsiasi Paese.

Gli iniziali attacchi della stampa britannica a Prodi, cui Maroni fa poi riferimento, erano al contrario dovuti a scelte politiche ben precise, che facemmo nell’interesse dell’Europa e che non piacevano a Londra. Ma se Maroni leggesse le analisi della stampa internazionale sul bilancio della Commissione Prodi si renderebbe conto che si lavorò bene e anche la stampa internazionale lo ammette. Purtroppo questo è del tutto impossibile per un governo che fa di tutto, da mesi, tranne che occuparsi dei problemi italiani”.

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