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Università, Pd: Gelmini inutilmente arrogante, la nostra legge favorisce ingresso giovani

“La proposta depositata ieri dal Pd rappresenta la via d’uscita al blocco imposto, di fatto, dalla legge Gelmini all’ingresso dei giovani studiosi negli atenei. Sarebbe stato sufficiente osservare quanto accade nell’università per comprendere l’urgenza e la necessità della nostra iniziativa: stand by per assegni di ricerca, dottorato, nuovi ricercatori. Possiamo permetterci mesi, se non anni, di blocco formativo e professionale a danno dei giovani studiosi? Noi crediamo di no, per il bene del paese. L’ironia della Gelmini sui tetti la rispediamo al mittente. Una risposta inutilmente arrogante, mentre l’università avrebbe bisogno di fiducia e di gesti distensivi”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni.

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UNIVERSITÀ: GELMINI “PROPOSTE PD VECCHIE E FUORI TEMPO MASSIMO”
ROMA (ITALPRESS) – “Con la proposta di legge sull’universita’ presentata ieri, il Pd scende dai tetti ed e’ costretto ad ammettere il fallimento del tentativo di radicalizzare lo scontro politico su un tema cosi’ importante come la riforma dell’universita’. Il Pd cerca adesso la rivincita provando a riaprire un percorso parlamentare concluso appena pochi mesi fa.
La sinistra dimostra ancora una volta di essere esperta ad aprire tavoli, a perdere tempo e non concludere mai nulla. L’ultima cosa di cui il sistema universitario ha bisogno infatti e’ riaprire il cantiere normativo mentre gli atenei e il Ministero stanno lavorando per attuare la riforma e tutte le componenti del mondo universitario sono impegnate sui provvedimenti attuativi e sugli statuti”. Lo afferma in una nota il ministro per l’Istruzione, Universita’ e Ricerca, Mariastella Gelmini. “Per quanto riguarda l’immediata attuazione delle procedure di selezione non c’e’ bisogno di alcuna legge. Spetta infatti agli atenei varare un loro regolamento, cosa che possono fare in tempi rapidi – aggiunge -. E’ assurdo che coloro che ritengono la riforma troppo prescrittiva chiedano ora di legiferare anche su quello che era stato giustamente lasciato alla responsabilita’ degli atenei”.
Per la Gelmini “il compimento di tutte le procedure concorsuali bandite prima dell’entrata in vigore della legge e’ gia’ garantito dalla stessa riforma dell’universita’. Ovviamente, tutte le procedure bandite prima del 29 gennaio 2011 saranno portate a termine con le vecchie regole. Al momento devono essere completati circa 250 concorsi da associato e ordinario e oltre 1.500 da ricercatore, circa 900 dei quali banditi nel 2011. Ci sono poi circa 2.000 idonei che possono essere chiamati”. “Anche il rinnovo degli assegni di ricerca banditi prima dall’entrata in vigore della riforma e’ gia’ possibile senza alcun intervento normativo, come ribadito in una circolare inviata a tutti gli atenei – conclude il ministro -. Infine, per quanto riguarda i tempi di attuazione del ddl, confermo l’impegno a varare tutti i provvedimenti necessari entro sei mesi. Ricordo tuttavia che gli atti davvero fondamentali sono meno di una dozzina”.
(ITALPRESS).

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UNIVERSTÀ. DA PD PROPOSTA LEGGE: FAR RIPARTIRE ASSUNZIONI GIOVANI

IL TESTO ALLA CAMERA, SI CERCA APPOGGIO DELLA MAGGIORANZA.

(DIRE) Roma, 14 apr. – Far ripartire l’inserimento dei giovani nell’universita’ con assunzioni a tempo determinato e indeterminato e attraverso i dottorati di ricerca. È quanto prevede una proposta di legge del Pd depositata ieri alla Camera e resa nota oggi durante il convegno del partito dal titolo ‘L’Universita’ per la nuova Italia’. Sul testo si cerca anche il consenso della maggioranza. La proposta, firmata dai deputati Ghizzoni, Nicolais, Bachelet, Tocci e Mazzarella, punta a coprire il periodo di transizione fra le vecchie regole concorsuali e di assunzione pre-riforma Gelmini e l’arrivo delle nuove. In attesa che la legge prenda forma, infatti, spiegano dal Pd, sono scattati alcuni blocchi nel sistema universitario: “Ci sono stati il blocco dei contratti di ricerca, dei corsi di dottorato, dei concorsi gia’ banditi da ricercatore, il mancato avvio di quelli da ricercatore a tempo determinato”. In assenza “di opportuni interventi”, in attesa dei decreti attuativi della legge Gelmini, spiegano i firmatari, “sara’ impossibile bandire i nuovi corsi dei dottorati di ricerca cosi’ come bandire le posizioni di ricercatore a tempo determinato, con l’ulteriore conseguenza di un blocco di tutte le chiamate” che sono legate percentualmente a quelle dei piu’ giovani. Il PD propone dunque un intervento di ‘manutenzione’ sulla legge Gelmini che si occupi del transitorio per “consentire ai giovani di entrare nel sistema universitario” per evitarne “la fuga all’estero”.
La proposta di legge prevede che si possano bandire posti da ricercatore con le vecchie regole, che si possano portare a compimento i concorsi da ricercatore banditi prima della legge Gelmini, che possano partire i corsi delle scuole di dottorato. “La legge mira a tutelare- spiega la deputata Manuela Ghizzoni- il target dei giovani che e’ quello che sta soffrendo di piu’. Si chiede di poter procedere con le vecchie norme fino a che non ci saranno tutti i decreti attuativi della riforma”.