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Quattro miliardi di tagli al welfare, le donne: «Governo misogino»

Lo chiamano «scippo»: sono i 4 miliardi derivanti dall’equiparazione dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego che dovevano essere investiti in misure di welfare e conciliazione. E invece sono stati sottratti. «Il governo è misogino» ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, che ha partecipato martedì mattina al flash mob davanti a Palazzo Madama. «Il criterio per il lavoro è il tempo disponibile, non la qualità».
NON FARTI SCIPPARE IL FUTURO – Il flash mob davanti a Palazzo Madama dal titolo «Non farti scippare il futuro» è stata iniziativa promossa dall’associazione «Pari o dispare »per protestare contro «Lo scippo in atto nella manovra finanziaria». «Oggi – ha detto la Camusso – chiediamo solo giustizia e rispetto di quanto promesso, cioè risorse per servizi e conciliazione». Il segretario Cgil, ricordando come quest’anno 800 mila donne abbiano perso il lavoro non volontariamente, ha concluso sostenendo che il taglio dei finanziamenti agli enti locali e ai servizi destinati al welfare preannuncia un ulteriore peggioramento della condizione femminile.

FANALINO DI CODA IN EUROPA – «Per rilanciare l’economia del Paese è necessario facilitare l’accesso delle donne nel mercato del lavoro. Questa manovra va nella direzione opposta. Ricordiamoci che, nelle statistiche europee su l’occupazione femminile siamo il fanalino di coda d’Europa. Solo Malta ci salva». Così le parole di Emma Bonino durante il flash mob. «Eravamo riusciti lo scorso anno a far codificare un patto generazionale per sostenere l’occupazione femminile, specie tra le giovani. Questo patto – ha continuato – ora è stato tradito, perchè nel 2011 non c’è traccia di provvedimenti a favore delle donne». Una scelta, per Bonino, «questa – ha detto – non è un’azione corporativa di una piccola categoria. La mobilitazione vuole far riflettere sul fatto che penalizzare le donne italiane significa penalizzare la crescita del Paese. Purtroppo – ha detto – questo è il welfare all’italiana, l’ipocrita sostegno alla famiglia». Con quattro miliardi, per Bonino, si potrebbero fare molte cose: «C’è solo l’imbarazzo della scelta, basta guardare il resto d’Europa. Asili nido, voucher di assistenza per anziani e molto altro».

LE DONNE LAVORANO DI PIE’ E HANNO MENO SERVIZI – «Le donne e i giovani sono le categorie che sopportano maggiormente il peso della crisi». Ha detto Anna Finocchiaro. «Questi soldi – ha continuato – sono spariti, mentre si aggrava la condizione dello stato sociale a causa dei tagli agli enti locali. Conclusione: le donne lavorano di più e hanno meno servizi». L’esponente del Pd ha auspicato l’apertura di un tavolo per trovare soluzioni su come «rendere possibile la vita delle donne».

dal Corriere online

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Donne in piazza: No allo scippo di 4 miliardi

Soldi spariti, soldi «scippati» dalle borse delle donne: Il mondo rosa si mobilita e scende in piazza per chiedere che i 4 miliardi di euro «risparmiati» grazie all’equiparazione dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego vengano utilizzati, «come promesso», per investimenti a favore di conciliazione e welfare.

Questa mattina a Roma, di fronte a Palazzo Madama, su iniziativa dell’associazione ‘Pari e Disparè, normali cittadine, parlamentari ed esponenti del mondo sindacale, si sono unite per dire: «Non farti scippare il futuro». La mobilitazione è stata suddivisa in due tranche: un falsh mob durante il quale sono state simbolicamente accatastate per terra diverse borse femminili, poi una conferenza stampa al Senato.

«È più di un mese – ha detto la vicepresidente del Senato, nonchè presidente onorario di ‘Pari o Disparè, Emma Bonino – che ci stiamo mobilitando. Questo non è un problema solo femminile: il Paese non può crescere senza il contributo delle donne. Purtroppo l’articolo 13 della manovra conferma che il Governo sta andando nella direzione opposta».

La dotazione del Fondo strategico per il paese a sostegno dell’economia reale, secondo l’articolo riportato dalla senatrice, sarebbe ridotta infatti di 252 milioni di euro per il 2012, 392 per il 2013, 492 per il 2014, 592 per il 2015, 542 per il 2016, 442 per il 2017, 342 per il 2018, 292 per il 2019 e 242 a decorrere dall’anno 2020. «Il governo – ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso – è misogino anche in economia. Oggi chiediamo solo giustizia e rispetto di quanto promesso, cioè risorse per servizi e conciliazione».

PROTESTA ANCHE ROSI BINDI
«La priorità nostra e dell’Italia – ha detto il presidente del Pd Rosy Bindi – è la crescita dell’occupazione femminile. Purtroppo questo governo fa cassa sulla pelle delle donne». «Questi soldi – ha commentato Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd – sono spariti, mentre si aggrava la condizione dello stato sociale a causa dei tagli agli enti locali. Conclusione: le donne lavorano di più e hanno meno servizi». Alla mobilitazione hanno partecipato anche Ghedini (senatrice Pd), Mandorino (Cittadinanzattiva), Adamo (senatrice Pd), Poretti (senatrice Pd-radicali), Marinaro (senatrice Pd), Serafini (senatrice Pd), Bassoli (senatrice Pd), Chiaromonte (senatrice Pd), Biondelli (senatrice Pd), Ichino (senatore Pd), Perduca (senatore radicale), Concia (Pd), Mosca (Pd), Ghedini (Pd), Incostante (Pd). La mobilitazione continuerà per tutto il mese e verranno presentati emendamenti alla manovra.

Prossima tappa, sabato 9 e domenica 10 luglio, a Siena

L’Unità 07.07.11