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Manovra: Maggioranza nel caos

Salta l’accordo Pdl – Lega sulla manovra bis. Bersani: “Il Parlamento prenda in mano la situazione”. Fassina: “Si deve intervenire sui grandi patrimoni per evitare insostenibili tagli dei servizi sociali e regressivi aumenti di tasse a Regioni, Province e Comuni”

“Da molto tempo diciamo che maggioranza e Governo non sono in grado di portarci fuori dai pericoli, ma solo di aggravarli. Una conferma inequivocabile viene dal caos di questi giorni, che espone il nostro Paese a rischi davvero seri”. E’ il commento del Segretario del PD Pier Luigi Bersani, dopo che era saltato l’accordo di Arcore riaprendo così ancora una volta il capitolo della manovra. “A questo punto – ha ammonito il Segretario democratico – il Parlamento prenda in mano la situazione con un’assunzione di responsabilità alla quale, pur dall’opposizione, ci rendiamo disponibili con le nostre proposte. Poi, il Governo prenda finalmente atto della sua condizione e passi la mano”.

Stamattina infatti, al termine dell’incontro tra Calderoli e Sacconi, sull’onda della pressione esercitata da PD, Opposizioni e Sindacati (tutti), la maggioranza ha deciso di non presentare più la norma sulle pensioni che prevedeva l’eliminazione dal computo degli anni di servizio il riscatto della laurea e del servizio militare, si torna a parlare di aumento dell’Iva e di contributo di solidarietà. E in Commissione Bilancio del Senato è iniziato l’iter di modifica del provvedimento, con “una valanga”di emendamenti, 1.300, da votare per cambiare la manovra.

“Ancora una volta abbiamo vinto una battaglia di buon senso sull’ultima invenzione del governo relativa alle pensioni”, ha detto la Presidente del Partito Democratico Rosy Bindi. “La verità è che a guidare l’Italia oggi non c’è un governo, ma una serie di persone che tirano a sorte. Il dramma è che questa situazione continua a far perdere la credibilità del Paese di fronte al mondo ed ai mercati”.

D’altronde l’Europa ci guarda, come tutto il mondo e la Commissione europea “non si aspetta che gli obiettivi su cui l’Italia si è impegnata con i partner europei siano rimessi in discussione”. Bruxelles confida in particolare che nel nuovo pacchetto i provvedimenti per la crescita “abbiano un peso maggiore”.

“Il problema è questo metodo di governare”, ha dichiarato Enrico Letta, vicesegretario del PD. “Era ovvio che la norma sulle pensioni non andava, ma governano ‘alla grande fratello’: si fanno le proposte e poi vanno in nomination per vedere se fanno arrabbiare la gente. Se governano così perché non se ne vanno?

“Quello che sta avvenendo sulla manovra sfiora la farsa ma rimane comunque scandaloso”, ha affermato Anna Finocchiaro, Presidente del Gruppo del PD al Senato. “C’è da gioire per la cancellazione di una norma ingiusta e incostituzionale come quella sulle pensioni ma ora ci troviamo di fronte a una manovra che non esiste. Siamo di fronte a un esecutivo incapace. Dove sono finiti gli aedi degli accordi di Arcore? Ieri dal segretario del Pdl Alfano e dal premier sono venuti appelli alla responsabilità dell’opposizione. Avverto – ha concluso la presidente del Gruppo del PD – che c’è un limite alla decenza. Visto che resistono norme come quella sul tfr e la tredicesima, chiedo di sapere quando hanno intenzione di rompere il patto che hanno evidentemente stretto con evasori e privilegiati”.

Ha chiarito Finocchiaro: “Ieri sembrava che il vertice di Arcore, atteso come l’oracolo di Delfi dovesse sciogliere tutti i nodi nella maggioranza. Oggi la Lega si rende conto della stupidaggine fatta. Ma ora di che cosa discutiamo in Senato? Come faranno ora, di buco in buco, a far quadrare i conti? Quale altra sorpresa attende gli italiani?

“La retromarcia sulle pensioni è l’ennesima conferma che siamo nelle mani di un Presidente del Consiglio e di una leadership leghista completamente allo sbando”. Sono le parole di Stefano Fassina, responsabile economico del PD. “La manovra già profondamente iniqua ed inadeguata peggiora di giorno in giorno sia sul piano dell’equità che su quello della credibilità. Oramai, gli unici atti che PdL e Lega riescono a fare sono punitivi, come quelli verso i dipendenti pubblici e le cooperative, o di sabotaggio, come quello del Ministro Sacconi contro l’accordo del 28 Giugno. La proposta di tappare con l’aumento dell’Iva i buchi di bilancio rimasti aperti è inaccettabile e renderebbe la manovra ancora più iniqua e depressiva. Si deve intervenire sui grandi patrimoni immobiliari – ha insistito Fassina – e così recuperare anche le risorse per evitare insostenibili tagli dei servizi sociali e regressivi aumenti di tasse a Regioni, Province e Comuni”.

“Ancora una volta l’esecutivo si sta dimostrando un pericolo per il futuro degli italiani”, ha commentato Cesare Damiano capogruppo PD in Commissione Lavoro. “E’ chiaro che il governo è sprofondato nel caos, è un insieme acefalo di interessi particolari che ha un solo obiettivo: tutelare gli evasori e colpire il paese che lavora”.

Intanto per le 18 di oggi è stabilito il termine per la presentazione dei testi di maggioranza e governo.

“Continuo a leggere che il governo terrà conto delle proposte delle Opposizioni – ha detto Anna Finocchiaro – peccato che noi non possiamo tenere conto della manovra del governo Berlusconi perché ancora non è stato presentato il testo definitivo. Se entro le 18 non arriva la manovra noi non parteciperemo più ai lavori perché la nostra permanenza in Commissione è del tutto inutile. Il Paese in un momento come questo avrebbe bisogno di tutt’altro e noi non abbiamo più intenzione di stare a discutere in generale delle questioni”.

di Anto.Pro. da www.partitodemocratico.it