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Per un anno migliore, di nuovo (Newsletter n. 11 dicembre 2011)

Gli italiani hanno la memoria corta, purtroppo. A questo vizio, poi, aggiungono quello di subire il fascino dell’uomo forte e solo al comando. In generale, è difficile tracciare il cammino per il futuro se si dimentica da dove si è partiti e se a illuminare la via è una guida non accorta. Se poi la smemoratezza e il leaderismo diventano categorie politiche, allora il rischio di sbagliare strada e di fare deragliare il Paese si fa concreto. Per questo motivo, parto dal mio editoriale di un anno fa ‘Per un anno migliore’, per svolgere alcune considerazioni sul periodo straordinario (nel senso di fuori dall’ordinario) che stiamo vivendo e che accompagna l’arrivo del nuovo anno con contrastanti sentimenti di speranza e di preoccupazione.

Un anno fa commentavo, con rammarico, il superamento del voto di fiducia del 14 dicembre 2010 da parte di Berlusconi, reso possibile grazie all’acquisto indecente di alcuni deputati. Le dimissioni, così a lungo attese e sollecitate, sono arrivate quasi un anno dopo, il 12 novembre 2011. Undici mesi che hanno portato il Paese sull’orlo dell’abisso finanziario (un abisso reale, non metaforico, è bene non dimenticarlo) e lo hanno posto alla berlina internazionale per l’incapacità di chi ha avuto responsabilità di Governo: del resto, come può operare per salvare il Paese dalla catastrofe colui che nega la crisi poiché ritiene che “i ristoranti sono pieni e non si trova un posto libero sui voli aerei?”.

Undici mesi nei quali sono state approvate due manovre correttive (di luglio e di agosto) e la legge di stabilità senza che si riuscisse a “mettere i conti in sicurezza” (secondo la litania del ministro Tremonti), anzi, raggiungendo il risultato contrario: debito pubblico in incremento verticale, spesa pubblica al galoppo, stagnazione economica, disoccupazione in aumento. Se gli interventi del terzetto Berlusconi-Bossi-Tremonti fossero stati efficaci e soprattutto onesti contabilmente (ma non è così, poiché all’appello mancano ancora 15 miliardi, a meno che non si vogliano scarnificare le provvidenze per l’assistenza sociale), il nuovo Governo Monti non sarebbe stato costretto ad imporre una nuova manovra del valore di 30 miliardi di euro. Una manovra durissima, perché indirizzata a recuperare 20 miliardi di risorse vere (attraverso nuove e pesanti tassazioni del patrimonio e minori spese, soprattutto a carico del sistema previdenziale) e a destinarne 10 per la crescita (Aiuto Crisi Economica, detrazioni IRPEF, credito per le PMI…). Una manovra per evitare di cadere nel precipizio che ha indotto il PD ad assumete la decisione (non indolore) di comportarsi con lo stesso senso di responsabilità che ha contribuito alla nascita del Governo Monti e che ha messo al centro dell’azione politica non l’interesse del partito bensì quello del Paese. Prima di tutto l’Italia: è anche per questo motivo che non ci siamo sottratti ad un lavoro intenso di modifica della manovra per renderla più equa (riuscendoci in più punti): daremo un senso comprensibile ai sacrifici richiesti per uscire dalla crisi solo se tutti (a cominciare dai parlamentari) porteremo sulle spalle un peso adeguato alle proprie forze. È in coerenza con questo indirizzo che ci impegneremo perché i punti ancora insoddisfacenti e iniqui (tra i quali, ad esempio, la penalizzazione previdenziale dei lavoratori precoci, l’assenza di sostegno a chi il lavoro l’ha perso o non lo ha mai avuto, le mancate liberalizzazioni, l’assenza della gara per le frequenze televisive) siano inclusi nei prossimi provvedimenti.

Le dimissioni di Berlusconi rappresentano l’opportunità per la politica, e per il Paese, di cominciare a voltare pagina. Finalmente chiusa la stagione delle ossessioni dell’ex Premier (gli attacchi all’autonomia della magistratura, la difesa degli interessi delle proprie aziende, il discredito costantemente espresso contro le istituzioni democratiche) e delle leggi ad personam, possiamo cominciare ad affrontare con parole di verità i problemi del Paese reale. Per anni questa opportunità ci è stata preclusa: è bene non dimenticarlo. In agenda sono iscritti problemi grandissimi: il lavoro che manca e che si perde, in particolare per giovani e donne, la recessione economica, le differenze sociali che si acuiscono, l’infedeltà fiscale dal tratto patologico, una pubblica amministrazione spesso non adeguata alle esigenze del cittadino… per non parlare del versante istituzionale che attende profonde riforme di sistema, quali, ad esempio, la legge elettorale, la definizione di una nuova architettura statuale, adeguata a fare sintesi tra i livelli decisionali centrale e periferici, e – aggiungo – il sistema dell’informazione.

La gravità di questi problemi è a tutti nota mentre non appare essere altrettanto diffusa la consapevolezza che solo uno spirito costituente potrà affrontarli con lo “sguardo lungo” che necessitano. Il governo Monti di “impegno nazionale” sostenuto da un ampio schieramento di forze politiche, anche avversarie – che per strada ha perso, purtroppo, l’Italia dei Valori, orientata ad accrescere il proprio bottino di voti piuttosto che scongiurare per l’Italia un “futuro greco” – offre la condizione affinché il Parlamento e i partiti si riapproprino della loro funzione di guidare il Paese verso un futuro di crescita economica e sociale secondo gli indirizzi della Carta costituzionale. Credo sarebbe un errore porsi nei confronti del governo Monti con un atteggiamento attendista, per poi compiacersi del suo eventuale fallimento (che sarebbe il fallimento del Paese, ma per i settanta deputati del PDL che non hanno votato la manovra evidentemente questo è un dettaglio di poco conto) o, di converso, di appaltargli la mission impossible di farci uscire dall’emergenza ma agendo esclusivamente nel ristretto campo dei conti pubblici: Monti non possiede la bacchetta magica e ne è consapevole e questa è una bella differenza con il Premier precedente, che riteneva di poter risolvere i problemi degli italiani – fossero i rifiuti di Napoli o la crescita economica – con il tocco taumaturgico o con l’emulazione del suo esempio di imprenditore. Sono le forze politiche che devono farsi protagoniste e mettere in campo, con onestà intellettuale e lungimiranza, quelle riforme che possono risolvere la situazione di emergenza che attanaglia il Paese. A iniziare dalla più urgente: il mercato del lavoro. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, mi pare che si sia messa la questione sulla giusta carreggiata (le parole del ministro Fornero pronunciate a Porta a Porta mercoledì sera testimoniano di questo cambio di passo): aprire un tavolo con le forze sindacali e politiche per discutere di come creare lavoro per i giovani, adeguatamente retribuito e tutelato, come proteggere chi perde il lavoro, magari in età matura ma non prossima alla pensione e come alleggerire la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e pensioni. Il tema quindi all’ordine del giorno non deve partire dall’abolizione o meno dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori – che porterebbe inevitabilmente la discussione su un terreno ideologico e, a mio modo di vedere, fuorviante – bensì dalla costruzione di un nuovo sistema di ammortizzatori sociali. È una sfida che richiede massima onestà e saggezza (peraltro il PD su questi temi ha elaborato la propria proposta nella conferenza nazionale di Genova) da parte di tutti i soggetti (governo, parlamento, sindacati e forze sociali): è una sfida sulla quale costruiamo il nostro futuro come Paese. È pertanto al successo di questa sfida che voglio indirizzare il mio augurio per il 2012, per il bene dell’Italia.

Buon Natale e sereno Anno Nuovo,

 

Manuela

 

Anche quest’anno ho scelto di devolvere l’equivalente dei regali natalizi ad alcune associazioni (Unicef, AfricaLibera, Moxa Modena per gli altri, Medici senza Frontiere, AIRC, Aseop).

Interrogazioni presentate in novembre e dicembre

Sul recente pronunciamento della VIA sul deposito di gas a Rivara (MO) e sugli orientamenti del nuovo Esecutivo, Atto n. 4-14304 del 20 dicembre 2011

Sugli obiettivi del programma priorità Istruzione nell’ambito del Piano di Azione di Coesione finanziato con fondi strutturali 2007-2013, Atto n. 5-05830 del 20 dicembre 2011

Sulla soppressione della coppia di InterCity sulla linea Bologna-Modena-Mantova inseriti nel Contratto di Servizio tra lo Stato e la società ferroviaria, Atto n. 5-05829 del 20 dicembre 2011

Sul destino degli insegnanti tecnico-pratici in esubero e destinati ad occupare posti di assistente tecnico, Atto n. 5-05825 del 16 dicembre 2011

Sull’inserimento dell’insegnamento di Religione cattolica nel “pagellino” della valutazione intermedia sui rendimenti degli studenti, Atto n. 5-05732 del 23 novembre 2011  

I principali aggiornamenti del sito, le notizie, i commenti e le riflessioni dell’ultimo mese

Una dura prova di responsabilità: approvare il decreto “salva Italia”

Dichiarazione di voto di Pier Luigi Bersani sul decreto ‘Salva Italia’ 

Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, noi abbiamo promesso lealtà al suo Governo in nome di un impegno nazionale. Manterremo la promessa oggi e domani – voglio dirlo a qualche commentatore frettoloso – senza alcun limite temporale che non sia la fine naturale della legislatura (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Unione di Centro per il Terzo Polo). Abbiamo promesso agli italiani – e, al tempo stesso, ai nostri elettori – assoluta sincerità, trasparenza e parole chiare. […]

16.12.11

 

Dichiarazione di voto di Dario Franceschini sul decreto ‘Salva Italia’

Signor Presidente, in questa stagione di comprensibili tensione sociali, di paure, in questa situazione di sfiducia nei confronti della politica, in cui, purtroppo, tutto sembra scaricarsi sui parlamentari e sul loro lavoro, vorrei rivendicare in quest’Aula, non per il gruppo del Partito Democratico ma, se mi è consentito, per l’intero Parlamento, il lavoro che è stato fatto su questa manovra, in una situazione politicamente difficile, inedita. […]

16.12.11

Il PD e il decreto “salva Italia”

“La manovra necessaria all`Italia”, di Stefano Fassina

I rischi per l`euro non derivano dagli squilibri di finanza pubblica dei Pigs. A parte la Grecia, caso eccezionale, le condizioni di finanza pubblica erano solide nell`area euro fino alla “crisi”.I dati di Spagna ed Irlanda erano migliori di quelli della Germania. […]

Il Sole 24 Ore, 19.12.11

 

“Il Pd e l’orgoglio di salvare l’Italia”, di Alfredo Reichlin

I democratici stanno ridefinendo il loro profilo come partito della nazione e non basta più dire le cose di prima. Bisogna ridefinire il patto sociale e politico per dare forza a una nuova idea di Europa. […]

L’Unità, 17.12.11

 

Bersani: «Ora però gli ammortizzatori sociali»

«Dopo la riforma delle pensioni si deve affrontare immediatamente il problema degli ammortizzatori sociali e specialmente dei giovani». Il segretario del Pd alla riunione dei deputati alla Camera, tornando a spronare il governo a fare di più sulle liberalizzazioni. […]

L’Unità, 15.12.11

 

«I miglioramenti alle misure, frutto del nostro lavoro», intevista a Dario Franceschini di Maria Zegarelli

Qui ci si sta dimenticando della premessa: questo è un governo sostenuto in parlamento a forze politiche avversarie. Non è che siamo diventati maggioranza…». […]

L’Unità, 15.12.11

 

“Perché ero con i sindacati”, di Cesare Damiano

Ho partecipato con un gruppo di parlamentari del Partito democratico al presidio in piazza Montecitorio indetto da Cgil, Cisl, Uil e Ugl per protestare contro la manovra. Ho ascoltato gli interventi dei segretari generali del sindacato che richiedevano maggiore equità. […]

Europa Quotidiano, 13.12.11

 

“Ultima notte di ritocchi, arrivano alla Camera le modifiche su pensioni, Imu e liberalizzazioni”

Slittano dal 2012 al 2013 alcune norme sulle liberalizzazioni, tranne quella sulle farmacie. Questa è una delle novità contenute nel pacchetto degli emendamenti già presentato dal relatore. […]

Il Corriere della Sera, 13.12.11

 

«Patrimoniale, evasori, Ici: dal governo vogliamo segnali», intervista a Pier Luigi Bersani di Aldo Cazzullo

Segretario Bersani, domani, oggi per chi ci legge, metà del suo partito manifesta con la Cgil contro la manovra che sostenete in Parlamento. Questo non le crea qualche disagio? […]

Il Corriere della Sera, 12.12.11

 

Fassina: “La manovra toccherá anche i ricchi, ma ancora troppo poco”, di Francesca Schianchi

«Ancora una volta Merkel e Sarkozy, stavolta insieme a Cameron, non hanno consentito passi avanti come un coordinamento economico e il potenziamento del fondo salvastati, necessari a dare senso alle misure così dolorose di questi giorni». […]

La Stampa, 11.12.11

 

“Cambiare ancora per rendere equa la previdenza”, di Cesare Damiano

Il Partito democratico ha sostenuto la formazione di un governo di emergenza formato da soli tecnici. Si tratta di un passaggio necessario perché la casa brucia: le incertezze dell’Europa, che abbiamo registrato in queste ore, non aiutano a migliorare la situazione. […]

L’Unità, 10.12.11

 

“I cinque nodi dell´equità”, di Tito Boeri

La prima manovra del Governo Monti deve passare nel Paese prima ancora che in Parlamento. Solo in questo modo il nuovo esecutivo avrà il tempo di occuparsi davvero delle misure per la crescita, di cui sin qui non si ha traccia o quasi. […]

La Repubblica, 09.12.11

 

Pd: da pensioni a casa quattro proposte per l’Italia

La manovra «poteva essere più equa». Perciò va modificata su quattro temi: pensioni, casa, lotta all’evasione, investimenti. Lo chiede il Pd, in un documento che sintetizza le richieste del partito di Pier Luigi Bersani in vista di un «iter parlamentare che si presenta come un sentiero molto stretto». […]

www.partitodemocratico.it, 07.12.11

 

L’offensiva del Pd: in Parlamento bisogna cambiare”, di Maria Zegarelli

Il Pd lavorerà affinché la manovra venga modificata per allegerire le misure su pensioni e Ici. «Ci aspettavamo misure più eque». Bersani: «Proporremo agenda di riforme in Parlamento». Una manovra dura, «di cui si percepisce la dolorosa necessità», come dice Pier Luigi Bersani, ma «ce l’aspettavamo più equa». […]

La Stampa, 06.12.11

 

“Misure da cambiare. Non possiamo tacere”, di Cesare Damiano

All’atto del suo insediamento il Presidente del Consiglio aveva promesso rigore, sviluppo ed equità. Adesso che la manovra è stata presentata, possiamo constatare che i temi dell’equità e dello sviluppo sono rimasti in ombra. […]

L’Unità, 06.12.11

 

Il governo presenta la manovra in Parlamento: intervento dell’On Dario Franceschini

Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, lei ha premesso all’elenco delle misure contenute nel decreto un quadro sulla gravità della situazione nel nostro Paese, sull’emergenza, quell’emergenza e quella gravità di cui noi parliamo da due anni in quest’Aula. Non dimentichiamo e la sua missione – la nostra missione – è esattamente quella di salvare l’Italia (Commenti dei deputati del gruppo Lega Nord Padania). […]

www.camera.it, 05.12.11

 

“I patrimoni sono il primo obiettivo”, di Stefano Lepri

È razionale tassare di più, molto di più, la casa, come misura principale di riequilibrio del bilancio. E’ razionale destinare una parte del ricavato a ridurre l’Irap. Si aggiunge una riforma delle pensioni ben congegnata, che potrebbe essere definitiva. Nuove liberalizzazioni potrebbero aprire spazi alla crescita economica ed abbassare costi e prezzi. […]

La Stampa, 05.12.11

 

“Pensioni, giovani, donne, famiglie. Il sentiero di una manovra equa”, di Maurizio Ferrera

Il ceto medio attende con ansia di conoscere i contenuti della manovra, preoccupato che la « stangata » finisca per colpire reddito e beni dei soliti noti, di chi ha lavorato sodo pagando regolarmente le imposte. […]

Il Corriere della Sera, 04.12.11

 

“Previdenza: cosa non va”, di Cesare Damiano e Pier Paolo Baretta

Tempo fa dalle colonne di questo giornale abbiamo avanzato una proposta di riforma pensionistica successivamente tradotta in un disegno di legge di cui siamo i primi firmatari. Torniamo sul tema perché nella stessa direzione si è mosso Tiziano Treu con una analoga proposta di legge al Senato. […]

L’Unità, 03.12.11

 

“Il dovere dell’equità”, di Massimo Giannini

La parola-chiave della manovra che Monti presenterà lunedì agli italiani è una sola: equità. È questa l´unica «password», etica e politica, che potrà consentire al Parlamento, alle forze sociali e all´opinione pubblica di «accedere» a un programma di sacrifici inevitabili, ma altrimenti intollerabili. […]

La Repubblica, 03.12.11

 

“Bersani a Monti: serve equità, ascolti le nostre proposte” di Maria Zegarelli

Forse l’incontro avverrà durante il fine settimana, prima della presentazione ufficiale lunedì mattina della cura di ferro che il presidente del Consiglio Mario Monti sta mettendo a punto per l’Italia. O forse saranno soltanto colloqui telefonici con i ministri, ma nel frattempo il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ribadisce la linea dei democratici. […]

L’Unità, 02.12.11

Mettiamo da parte l’articolo 18

“Effetto-Napolitano: le liti sull’articolo 18 si sgonfiano”, di Mariantonietta Colimberti

Tanto rumore per nulla. Giorni di polemiche, parole durissime e sindacalisti uniti in piazza, allarme rosso nel Partito democratico vittima designata delle riforme con difficili risvolti sociali, addirittura il presidente della repubblica che intima che «si blocchi sul nascere ogni esasperazione polemica». […]

Europa Quotidiano, 22.12.11

 

Bersani: “Il problema dell’Italia non è licenziare, ma far lavorare le persone”

“La riforma del mercato del lavoro ci vuole ma oggi il problema dell’Italia non è buttar fuori la gente, il problema è come si entra nel mondo del lavoro, come si crea lavoro, come si rende il lavoro meno precario, servono ammortizzatori sociali moderni, perciò bisogna partire da lì e poi fare la sintesi, non discutendo sui giornali. Il governo e le forze sociali si parlino”. […]

www.partitodemocratico.it, 22.12.11

 

“La libertà di licenziare non porta ad assumere le imprese: per noi è la domanda che manca”, di Luisa Grion

La scarsa flessibilità in uscita non incide sulle strategie aziendali. Proprio le più grandi, dove c´è il vincolo del reintegro, assumono di più. La maggior parte non ha necessità di aumentare l´organico. Un altro 20 per cento lo farebbe se salissero gli ordini. […]

La Repubblica, 22.12.11

 

“Bersani: si lasci stare l’articolo 18”, di Ronny Mazzocchi

Negli ultimi quindici anni il mondo del lavoro italiano ha conosciuto un profondo mutamento dal punto di vista legislativo, strutturale e sociale. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta, infatti, l’Italia ha adottato una serie di riforme per rendere il mercato del lavoro meno rigido. […]

L’Unità, 20.12.11

 

“Se l’art. 18 diventa un lusso”, di Stefano Rodotà

Gli effetti del decreto “Salva Italia” dureranno a lungo, perché redistribuiscono poteri e risorse. Per questo non è possibile far tacere lo spirito critico, né pretendere una sorta di acquiescenza sociale, alla quale giustamente i sindacati hanno detto di no. Il decreto, infatti, tocca profondamente vita e diritti delle persone. […]

La Repubblica, 20.12.11

 

“Articolo 18 e ammortizzatori, si apre la partita ed è scontro”, di Andrea Carugati

La ministra del Welfare Fornero accelera sulla riforma della mercato del lavoro. Conferma la volontà di aprire all’inizio del prossimo anno un cantiere con le parti sociali per arrivare a un obiettivo ambizioso, e cioè eliminare i contratti precari. […]

L’Unità, 19.12.11

 

“Licenziamenti, i lacci che non esistono”, di Mario Fezzi

Si parla tanto in questi giorni di superamento dell’attuale sistema di tutela contro i licenziamenti e di passaggio, in nome dell’Europa che lo impone, a un sistema che consenta i licenziamenti e la cui eventuale illegittimità determini solo un costo per l’azienda e non la reintegrazione, che resterebbe solo per i licenziamenti discriminatori. […]

Il Corriere della Sera, 30.11.2011

 

“«Operai iperprotetti», leggenda metropolitana”, di Bruno Ugolini

C’è un luogo comune che affibbia agli operai l’etichetta di iperprotetti e li colloca così opposti agli atipici e precari privi di diritti e tutele. Una “leggenda metropolitana” se si pensa alle giornate che stanno vivendo migliaia di operai in Italia, come alla Fiat, come nelle decine di aziende che vanno chiudendo. […]

L’Unità, 29.11.2011

La crisi che c’è e il lavoro che manca

“Ricette per crescere”, di Paolo Guerrieri

L’emergenza lavoro è da tempo un dramma nazionale ed europeo. Una condizione che secondo le previsioni più recenti è destinata ad aggravarsi il prossimo anno, allorché l’area euro entrerà in una fase recessiva, a seguito soprattutto delle politiche di austerità che l’Europa ha imposto a tutti gli Stati membri. […]

L’Unità, 22.12.11 

 

Modello danese? Ecco perché qui è impossibile» Cesare Damiano e quel viaggio a Copenaghen nel 2005 «La flessibilità unita a sicurezza da noi costa troppo», di Enrico Marro

«Già allora, sul posto, capimmo che la flexicurity non si poteva importare in Italia. Anche adesso, a chi guarda al modello danese, direi che la strada da seguire è un’altra perché troppe sono le differenze tra l’Italia e quel Paese del Nord Europa con appena 6 milioni di abitanti, dieci volte meno dei nostri, e un modello sociale e culturale molto diverso». […]

Il Corriere della Sera, 21.12.11

 

“Niente mutuo, affitti e rate «impossibili» La vita (a ostacoli) dei precari”, di Sergio Rizzo

Sono 3 milioni e 700 mila gli italiani senza un lavoro a tempo indeterminato. Pochi numeri servono a spiegare l’enormità della missione che attende nel secondo tempo di governo il ministro del Lavoro Elsa Fornero. […]

Il Corriere della Sera, 19.12.11

 

“Lavoro, la crisi pesa di più sui giovani italiani”, di Alessandra Coppola

Aumenta la disoccupazione tra le nuove generazioni di casa nostra. E sempre più stranieri lasciano l’Italia. Contrordine: a pagare le conseguenze della crisi non sono i lavoratori immigrati, ma i giovani italiani. […]

Il Corriere della Sera, 13.12.11

 

“Se la maternità è una colpa”, di Luigina Venturelli

L’arretratezza culturale nei confronti delle lavoratrici donne e della maternità è stata finora considerata un vizio strutturale del sistema imprenditoriale italiano, una debolezza da lamentare ma comunque da sopportare. […]

L’Unità, 11.12.11

 

“Il male della precarietà. Così si toglie il futuro alle nuove generazioni”, di Ilaria Lari

I giovani hanno pagato il conto più salato della crisi. Lo ha confermato ieri il rapporto annuale del Censis con i dati impietosi di 1 milione di giovani che hanno perso il lavoro negli ultimi quattro anni e quasi un giovane su quattro non studia e non lavora. Come prevedibile la precarietà si è presto trasformata in disoccupazione. […]

03.12.11

 

“Reddito minimo garantito lo strumento per recuperare chi ha perso il lavoro”, di Raffaello Masci

Per il momento siamo ad una «preferenza personale che non impegna il programma del governo», ma comunque la proposta è stata fatta e potrebbe introdurre se non una rivoluzione almeno una grande innovazione nel tessuto sociale italiano. La ministra del Welfare, Elsa Fornero, si è detta favorevole all’istituzione di un «reddito minimo garantito». […]

La Stampa, 02.12.11

 

“Peggiora la disoccupazione oltre 2 milioni senza lavoro”, di Barbara Corrao

Sale, ancora, la disoccupazione in ottobre, l’occupazione è ferma e l’inflazione dà qualche timido segnale di raffreddamento in novembre (-0,1%) ma rimane alta su base annua (+3,3%). E’ questa la terna dei dati diffusi ieri dall’Istat insieme all’Eurostat. […]

Il Messaggero, 01.12.11

 

“Il vergognoso ritorno delle dimissioni in bianco”, di Maria Grazia Gatti

Nonostante la crisi aumenta il numero delle donne italiane che abbandonano “volontariamente” il lavoro a seguito della nascita di un figlio. I dati ufficiali sono inequivocabili: nel 2009 le dimissioni per maternità erano state 17.878, nel 2010 sono arrivate a 19.017. […]

L’Unità, 28.11.2011

La Lega che viene da Marte

“Il Carroccio salva ancora il soldato Cosentino Regge il patto Bossi-Pdl”, di Claudia Fusani

Con un doppio carpiato la Lega salva il soldato Nick. Almeno per le feste di Natale e Capodanno. E nonostante gli annunci di divorzi e addii, è chiaro che c’è ancora un filo che tiene uniti Bossi e Berlusconi.  […]

L’Unità, 22.12.11

 

“L’imbarazzo lumbard sul federalismo fiscale”, di Marco Alfieri

Imposta municipale unica (Imu). Doveva essere la parolina magica del Carroccio, la quintessenza del federalismo fiscale capace di restituire ai comuni padani vessati da «Roma ladrona» soldi freschi da spendere «per la nostra gente». […]

La Stampa, 20.12.11

 

“L’ultima giravolta del partito senza memoria”, di Michele Prospero

Nel dibattito parlamentare sulla manovra è andata in scena una recita a soggetto che per molti mesi ancora accompagnerà la destra. Alla decadenza del confronto pubblico non sembra esserci più argine. […]

L’Unità, 17.12.11

 

“Bossi, il richiamo della foresta”, di Francesco Merlo

Il governo Monti ci ha restituito la Lega nella sua oscena verità. Il Calderoli che urla e fa pernacchie in Parlamento è molto più vero del Calderoli vicepresidente del Senato lodato per la sua correttezza notarile persino da Anna Finocchiaro. […]

La Repubblica, 16.12.11

 

E al Senato scoppia la rissa Lega insulta Schifani e Monti “Vergogna, pagliaccio”, di Francesco Bei

Il capo del governo assiste terreo. Poi risponde “Scusate, valorizzo il Parlamento”. Il presidente del Senato sospende la seduta. Censura per il lumbard Montani. […]

La Repubblica, 15.12.11

 

Alleanze, Bossi “congela” Berlusconi “Sta coi comunisti, ognuno a casa sua”

Ma in prospettiva il leader del Carroccio non chiude al Pdl: “Dipenderà da noi, ora è il momento di aspettare”. Duro il giudizio sul governo Monti: “E’ cattivo, tocca pensioni e vecchietti. E la manovra divide chi l’ha fatta”. […]

La Repubblica, 13.12.11

 

“Anche se alza la voce non è più Lega di lotta”, di Ilvo Diamanti

Il sedicente – e intermittente – “parlamento padano”, riunito da ieri a Vicenza, non ha detto cose nuove rispetto al passato. Bossi e Calderoli, in particolare, hanno ribadito i principali punti del tradizionale programma della Lega. […]

La Repubblica, 05.12.11

 

“Gli imbrogli della Lega”, di Michele Brambilla

Nella nostra candida ingenuità, quando abbiamo saputo che Roberto Cota e Luca Zaia avrebbero disertato l’incontro di domani tra governo e Regioni per partecipare invece alla riunione del «Parlamento del Nord», abbiamo pensato che il nuovo presidente del Consiglio avrebbe più di un motivo per sentirsi offeso. […]

La Stampa, 03.12.11

Scuola: Profumo di novità?

“Proroga di un mese per i piani di dimensionamento”

Lo stabilisce il Miur con una nota del 13 dicembre scorso. Soddisfatta in parte la Flc-Cgil che chiede una proroga di un anno per l’intera operazione. Slitta di un mese il termine per la predisposizione dei piani di dimensionamento delle istituzioni scolastiche da parte delle Regioni. […]

La Tecnica della Scuola, 19.12.11

 

Scuola, piano straordinario per il Sud “Più matematica e lavagne digitali”, di Corrado Zunino

Arrivano i primi provvedimenti sulla scuola, un mese e tre giorni dopo l´insediamento all´Istruzione del ministro Francesco Profumo. Saranno formalizzati oggi all´ora di pranzo, dopo l´incontro tra governo e regioni del Sud voluto dal premier Mario Monti: il Patto d´azione e coesione. […]

La Repubblica, 15.12.11

 

Rossi Doria: “E ora voglio Cesare Moreno nella mia squadra”, di Ottavio Ragone

Prima intervista al neo sottosegretario all’Istruzione del governo Monti e annuncia che coinvolgerà l’esperto impegnato come lui nel progetto dei maestri di strada. […]

Arrivano i primi provvedimenti sulla scuola, un mese e tre giorni dopo l´insediamento all´Istruzione del ministro Francesco Profumo. Saranno formalizzati oggi all´ora di pranzo, dopo l´incontro tra governo e regioni del Sud voluto dal premier Mario Monti: il Patto d´azione e coesione. […]

La Repubblica, 11.12.11

 

“Il ministro Profumo alla sua prima uscita”, di Antonio Valentino

E Il mondo della scuola? Liberato di una presenza inadeguata e rovinosa a capo del Ministero, è nella necessità – e forse anche nella condizione – di recuperare un suo ruolo positivo e propositivo. […]

ScuolaOggi, 08.12.11

 

“In lieve calo la dispersione scolastica. Profumo: Non servono altre riforme”, di Alessandra Migliozzi

Nel 2010, secondo i dati diffusi ieri dal Censis, la percentuale dei 18-24enni che hanno smesso di studiare e hanno in tasca solo il titolo di scuola media è passata dal 19,2% al 18,8%. […]

La Stampa, 03.12.11

 

“Dal nuovo Ministro un altro segnale di discontinuità: dopo i genitori incontra gli studenti”, di A.G.

Ha convocato il Forum nazionale delle associazioni studentesche, a cui partecipano i rappresentanti delle scuole superiori. Ha promesso loro che si impegnerà per istituire una legge sul diritto allo studio, migliorare lo stato dell’edilizia, della didattica e della valutazione. Gli studenti saliranno al Miur ogni due mesi. […]

La Tecnica della Scuola, 01.12.11

 

“Non tutto è perduto: Marco Rossi Doria al Miur riaccende la speranza”, di Federico Niccoli

Finalmente, nelle polverose stanze di viale Trastevere arriva uno che di “strada” ne ha percorsa tanta nei quartieri spagnoli di Napoli. […]

ScuolaOggi, 30.11.11

Scuola: concorso sì, concorso no

“Scuola, tutti i dubbi sul concorsone”, di Paola Fabi

Sulle nuove assunzioni qualche perplessità è fondata: quanti insegnanti andranno in pensione? La scuola riapre le porte agli insegnanti più giovani. […]

Europa Quotidiano, 21.12.11

 

“Attenti a non cadere nel finto giovanilismo”, di Mimmo Pantaleo

Se non è uno spot pubblicitario è un’ottima intenzione. L’annuncio del ministro Profumo di un maxi concorso per 300mila candidati a un posto da docente nella scuola italiana è un’ottima notizia, perché reintrodurrebbe dopo 12 anni lo strumento del concorso pubblico come forma legittima di reclutamento, riconoscendone la valenza legislativa che gli conferisce la normativa vigente. […]

L’Unità, 21.12.11

 

“”Servono giovani prof”. Concorso per 300 mila”, di Raffaello Masci

Aprire la scuola ai giovani, varare subito un maxi-concorso al quale potrebbero essere interessati 300 mila aspiranti professori. […]

La Stampa, 20.12.11

Scuola: l’amara eredità di Mariastella

“Caserta, il boom delle “paritarie” per ogni scuola pubblica due private”, di Mario Reggio

Viaggio nella provincia che detiene il primato nazionale degli istituti paritari: quasi quattrocento contro i 217 statali. […]

La Repubblica, 19.12.11

 

“ISTAT, sale il numero di studenti. Ma non alle superiori”

Pubblicato l’Annuario statistico italiano 2011: nel 2010 rilevati 15mila iscritti in più rispetto all’anno precedente. Nella secondaria di secondo grado gli allievi si sono ridotti dello 0,4%. In assoluto un italiano su tre ha il diploma, solo l’11% ha la laurea. […]

La Tecnica della Scuola, 18.12.11

 

“Anni di tagli, le “pubbliche” calano, boom di iscritti alle scuole paritarie”, di Salvo Intravaia

Pubblicati i dati dell’Ufficio Statistica del Ministero. Negli scorsi sei anni incremento alle “private” del 10%. Il taglio dei servizi per carenze di fondi (e la minor assistenza agli alunni disabili) la causa principale. […]

La Repubblica, 17.12.11

 

“Classi sovraffollate, disabili penalizzati ecco i numeri della gestione Gelmini”, di Salvo Intravaia

Il criterio della trasparenza reintrodotto dal ministro Profumo fa emergere le proporzioni di quanto accaduto negli ultimi tre anni. Nel 2008/2009 le classi con oltre 25 alunni erano l’11,6% oggi sono il 17,3%. […]

La Repubblica, 13.12.11

 

“Crolla la formazione professionale”, di Emanuela Micucci

Meno abbandoni. Pochi iscritti alla formazione professionale. Calo dei frequentanti e delle risorse alle scuole per adulti. Il Censis fotografa la dispersione scolastica italiana nel 45° Rapporto annuale, presentato venerdì a Roma (www.censis.it). […]

ItaliaOggi, 06.12.11

 

“Il maestro unico? Non è d’aiuto”, di Giovanni Scancarelli

Con il ritorno al maestro unico alle elementari, le cose potrebbero peggiorare alle medie. I ritmi e le peculiarità delle personalità in crescita sono molto più complessi di quanto non si pensasse al tempo, magari, della formulazione dei programmi della scuola media. […]

ItaliaOggi, 06.12.11

 

“Il colpo di coda di Mariastella”, di Marina Boscaino

Profluvi di parole. La Rete pullula di appelli, lettere aperte, messaggi indirizzati al neo ministro Profumo. Associazioni di genitori, studenti, insegnanti, coordinamenti, precari, tutti – in una liberatoria grafomania digitale – danno voce a un’ansia comunicativa naturale risultanza di 3 anni e mezzo di autoreferenzialità ministeriale: il periodo di più assoluto blocco della comunicazione tra “testa” (per modo di dire) e gambe dell’apparato scolastico. […]

Il Fatto Quotidiano, 30.11.11

 

“Bambini, l’inglese è a rischio. Senza docente 15 mila classi”, di Salvo Intravaia

Nessuno sa come verrà assicurato a 300 mila alunni l’insegnamento della prima lingua veicolare d’Europa. […]

La Repubblica, 30.11.11

 

“Meno precari, ma solo in religione”, di Mario D’Adamo

Il dato, occultato nella precedente gestione, emerge dal rapporto del ministero sul 2009/2010. É l’unica categoria passata tutta a tempo indeterminato. […]

ItaliaOggi, 29.11.11

 

“I tagli hanno distrutto le medie”, di Alessandra Ricciardi e Giovanni Scancarello

É l’anello più delicato del sistema d’istruzione e che la politica ha trattato peggio negli ultimi decenni, la scuola media. Ed è da lì che si deve ripartire. […]

ItaliaOggi, 29.11.11

La scuola che vogliamo

La premialità paga se c’è consenso”, di Giovanni Scancarello

La premialità paga solo se condivisa e fatta a regola d’arte. Parola di Barbara Ischinger direttore education dell’Ocse, intervenuta al convegno sulla valutazione dei docenti svoltosi al CNR di Roma lo scorso 7 dicembre, alla presenza del neo ministro dell’istruzione Francesco Profumo. Tutti d’accordo sulla necessità di valutare i docenti. […]

ItaliaOggi, 13.12.11

 

“Ma a qualcuno interessa educare noi insegnanti?”, di Christian Raimo

Ci sono due rischi quando si parla di scuola. Il primo è di venir abbacinati dall´emergenza, le legittime proteste per gli edifici fatiscenti, le classi pollaio, gli stipendi miserrimi… Il secondo è che la crisi dell´educazione passi per un tema da addetti ai lavori e non per una responsabilità di tutti. […]

La Repubblica, 09.12.11

 

“Torna la scuola reale”, di Fabrizio Dacrema

Archiviato l’ultimo governo Berlusconi, la nuova fase politica si giocherà su questa affermazione del nuovo premier: “Il vero costo della politica è aver guardato per decenni al consenso e non al futuro delle nuove generazioni”. […]

ScuolaOggi, 09.12.11

 

“L’OCSE promuove la valutazione italiana… anzi no (Un Profumo “smart”)”, di Red Rom da ScuolaOggi

Parterre delle grandi occasioni, quello allestito dal MIUR il 7 dicembre al CNR, a Roma, per parlare di valutazione di sistema, soprattutto dei progetti sperimentali che lo stanno implementando, e di ciò che l’Europa ci chiede nelle ormai famose domande n. 13 e 14 rivolte al Governo italiano, che riguardano direttamente la valutazione delle/nelle scuole. […]

ScuolaOggi, 08.12.11

 

«Essenza», di Marina Boscaino

Bisogna dire che – da un certo punto di vista – si tratta di un gioco da ragazzi: succedere all’immeritevole Gelmini, rea – oltre che di una delle operazioni più devastanti a carico della scuola pubblica italiana – anche di una serie di gaffe epocali, determinate sostanzialmente da una assoluta mancanza di conoscenza e da un mix esplosivo di protervia e incoscienza, non è esattamente un’impresa titanica. Ci vuole poco. […]

www.pavonerisorse.it, 04.12.11

 

“Contro l’abbandono, la Ue raccomanda l’innalzamento dell’obbligo”

Scuola dell’obbligo fino a 18 anni in tutta Europa, e creazione di scuole di ’seconda opportunità’: sono queste, secondo i deputati europei, le misure necessarie per ridurre il tasso di abbandono scolastico nell’Ue. […]

Tuttoscuola, 04.12.11

 

“Un giorno sarai ministro”, di Mila Spicola

Il giorno dopo la presentazione del governo di Mario Monti mi ero svegliata con un proposito. Entrare in classe e dire: «Studiate, ragazzi, dai. Chi studia viene premiato. Potreste diventare persino ministri ». […]

L’Unità, 30.11.11

 

Cronache dalla scuola

“E se l’ Europa …ricominciasse dalla scuola” di Pippo Frisone

Sembrano passati anni luce dal Trattato di Lisbona. La spinta propulsiva dell’euro, la caduta del muro , l’allargamento da 15 a 27 Stati sembrano svanire con la crisi finanziaria, schiacciati dallo spread e dalla recessione, in un’ Europa senz’anima, senz’inno e senza bandiera. […]

ScuolaOggi, 20.12.11

 

“Presidi: più che un concorso, il gioco delle porte girevoli”, di Mario D’Adamo

Il 14 e il 15 dicembre in tutti i capoluoghi di regione si sono svolti gli scritti del concorso di dirigente scolastico, al quale hanno partecipato non solo i candidati che avevano superato la preselezione del 12 ottobre ma anche quelli che non l’avevano superata. […]

ItaliaOggi, 20.12.11

 

“Un diplomato su due pentito della scelta”, di Lorenzo Salvia

Forse a quell’età è inevitabile essere scontenti se non proprio arrabbiati. Ma non basta la variabile generazionale a spiegare il pentitismo di massa della scuola italiana. […]

Il Corriere della Sera, 15.12.11

 

“Bologna, giudice risarcisce insegnanti precari Il ministero dovrà pagare un milione di euro”, di Davide Marceddu

Un maxi-risarcimento per i precari che potrebbe valere quasi un milione di euro. Il Tribunale del lavoro di Bologna ha condannato in primo grado il ministero dell’Istruzione al risarcimento di 31 insegnanti precari della provincia, che la scorsa primavera avevano presentato un ricorso patrocinato dal sindacato autonomo degli insegnanti, Gilda. […]

Il Fatto Quotidiano, 14.12.11

Università e ricerca

“Ricerca, la qualità non è un’opinione”, di Pietro Greco

Ha ragione il ministro Francesco Profumo: la valutazione deve entrare nel Dna del nostro sistema di ricerca e di istruzione superiore, se vogliamo migliorarlo. […]

L’Unità, 21.12.11

 

“Protesta mondiale. Il rettore annulla il concorso dubbio”, di Miriam Massone Raphael Zanotti

Numerose irregolarità. Tra le quali quella di non aver tenuto conto degli indici bibliometrici con i quali, di solito, si valuta il valore di un ricercatore. […]

La Stampa, 17.12.11

 

Università, Pd: bene approvazione unanime a modifiche riforma Gelmini

Ghizzoni: introdotto anche adeguamento stipendiale per ricercatori assunti nel 2010. “Per la prima volta la commissione Cultura ha votato all’unanimità il parere di modifica ai decreti legislativi applicativi della riforma Gelmini. […]

15.12.11

 

“L’università dimenticata”, di Luciano Modica

Caro ministro Profumo, l’università italiana vive da dieci anni una situazione sempre più difficile. Lei ne è una figura autorevole e non c’è quindi bisogno di illustrarle i dati oggettivi che sono reperibili in qualunque analisi internazionale indipendente: una cronica carenza di finanziamenti, soprattutto per le infrastrutture e per la ricerca […]

Europa Quotidiano, 10.12.11

 

“Il nepotismo si batte con regole valide per tutti gli atenei italiani”, di Andrea Rossi

Le racconto il mio primo giorno al Cnr. Arriva un impiegato con un faldone di telegrammi da firmare. Da buon ligure chiedo quanto costa. E lui: 500 euro ciascuno. […]

La Stampa, 09.12.11

 

“Università: valutare come nel resto d’Europa”, di Giunio Luzzato

Un tema decisivo per il sistema universitario italiano è rappresentato dalla valutazionen di esso attraverso l’entrata in funzione della Agenzia Nazionale a ciò preposta (ANVUR). […]

L’Unità, 06.12.11

 

“Pensionati ma baroni: rettori inamovibili”, di Gian Antonio Stella

C’è da sperare che laggiù ad Austin, nel Texas, dove a 26 anni ha una cattedra universitaria in matematica vinta senza concorsi pilotati o spintarelle di baroni, Alessio Figalli non veda il Secolo XIX . Altrimenti, ammesso abbia qualche rimpianto per Roma, ci penserebbe settanta volte sette prima di tornare. […]

Il Corriere della Sera, 30.12.11

Cultura: l’opportunità per il Paese

Il Louvre: «Vi dimostriamo che la cultura rende», intervista a Hervé Barbaret di Stefano Miliani

Con 8,7 milioni di visitatori nell’ultimo calcolo annuale, il Louvre stacca tutti i musei del globo: il British Museum di Londra segue a 5,8 milioni,il Metropolitan di New York 5,2, la Tate Modern londinese a 5 milioni. […]

L’Unità, 16.12.11

 

Spettacolo, la riforma necessaria

Pubblichiamo qui di seguito l’appello al ministro per i Beni e le attività culturali, Lorenzo Ornaghi, per il varo di una legge quadro sullo spettacolo che preveda tra l’altro incentivi fiscali in favore di un settore in sofferenza. […]

Il Corriere della Sera, 14.12.11

 

Cultura, la sfida del Pd e il ministro promette meno tasse”, di Luca del Fra

«Non siamo un partito demagogico o ideologico, ma pretendiamo di avere un progetto, su cui vogliamo confrontarci con il mondo della cultura, che deve essere centrale vita del Paese», sono le parole di Pierluigi Bersani che accendono l’interesse della gremitissima platea degli Stati Generali della cultura del Pd. […]

L’Unità, 05.12.11

 

Bersani: “Un nuovo patto civile per la ricostruzione”

“E’molto più difficile superare il berlusconismo che far uscire dal governo Berlusconi e Bossi. Il PD non fa il verso al berlusconismo. Noi facciamo l’inverso perché siamo alternativi a quel sistema di valori senza se e senza ma”. Pier Luigi Bersani chiude gli Stati generali della Cultura. […]

www.partitodemocratico.it, 04.12.11

 

“La scommessa del Pd: investire sulla cultura per far ripartire il Paese”, di Maria Zegarelli e Luca Del Frà

Le Officine Marconi sono fuori dalla città e dal suo cuore pulsante. Una ex fabbrica, quale luogo migliore per assemblare i tanti pezzi che compongono la macchina della cultura, mai così in sofferenza come in questi anni dove c’è stato chi la considerava addirittura superflua, perché “non si mangia”. […]

L’Unità, 04.12.11                           

 

L’Italia torni ad essere fabbrica di cultura. Relazione introduttiva di Matteo Orfini

Grazie a tutti voi per aver scelto di dedicare questo fine settimana alla nostra riflessione. Comincia oggi l’ultima tappa di un percorso lungo e impegnativo, che ha attraversato più di settanta città, mettendo la cultura al centro dell’agenda politica del Partito democratico. […]

www.partitodemocratico.it, 03.12.11

 

“Ci salveremo con la cultura”, di Federico Orlando

Fermo al semaforo, guardo il manifesto che annuncia da questa mattina, per tre giorni, il convegno nazionale del Pd sulla cultura. Nel frattempo, la radio trasmette in diretta la relazione del ministro degli esteri Giulio Terzi in una sede parlamentare. […]

Europa Quotidiano, 02.12.11

 

“Predoni dell’arte, impuniti per legge”, di Gian Antonio Stella

«Italia, saccheggio del paradiso dell’arte». Il nuovo ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi si stampi in testa questo titolo del Mundo. E cambi finalmente, subito, una legge infame. […]

Il Corriere della Sera, 01.12.11

 

PD 3 e 4 dicembre a Roma: Stati generali della Cultura

Sabato 3 e domenica 4 dicembre si terranno a Roma gli Stati generali della Cultura. Un appuntamento, organizzato dal PD dopo i lavori di oltre settanta assemblee svoltesi in tutta Italia, nel corso del quale professionisti e operatori della cultura e dello spettacolo, esperti, studiosi, associazioni e forze sociali si confronteranno sulle prospettive del settore affinché l’Italia torni ad essere fabbrica di cultura, laboratorio di innovazione e creatività. […]

www.partitodemocratico.it, 01.12.11

Frequenze TV: prevalgano giustizia ed equità

La rabbia di Berlusconi ” Nuove regole per colpirmi”, di Goffredo De Marchis

Adesso Berlusconi è disperato. Più di Monti. «Questa sì che è una legge ad personam, una ritorsione contro di me. Voglio vedere come si attirano gli investimenti stranieri in uno Stato che cambia le regole in corsa».  […]

La Repubblica, 19.12.11

 

“Frequenze TV asta avanti tutta”, di Stefano Balassone

A tutti è chiaro che le frequenze dovevano essere assegnate al monopolio bicipite di Rai e Mediaset per consolidare gli assetti del mercato della pubblicità televisiva e arricchire il valore patrimoniale dell’azienda di proprietà del leader del centrodestra italiano. […]

L’Unità, 18.12.11

 

“La vittoria della ragione”, di Giovanni Valentini

È una vittoria del buon senso, prima ancora che della politica, quella ottenuta ieri alla Camera sull´asta delle frequenze televisive. […]

La Repubblica, 17.12.11

 

“Sì del governo agli odg sull’asta per le frequenze tv”

Il governo ha accolto nell’aula della Camera due ordini del giorno analoghi, di Idv, Lega eed esponenti del Pd, che lo impegna ad annullare l’assegnazione gratuita delle frequenze Tv, e a indire una successiva asta “a titolo oneroso”. […]

La Repubblica, 16.12.11

 

“Libera concorrenza in libero stato”, di Luca Landò

A pensar male ci si azzecca sempre, diceva Andreotti. E i cattivi pensieri hanno cominciato a decollare dopo la frase pronunciata ieri da Silvio Berlusconi commentando la possibilità di vendere all’asta le frequenze liberate nel passaggio dall’analogico al digitale: «Non ho un’opinione – ha detto in margine al vertice Ppe di Marsiglia – ma temo che se ci fosse una gara sulle frequenze potrebbe essere disertata da molti». […]

L’Unità, 09.12.11

 

“Frequenze TV: non è tempo di gare di bellezza”, di Luca Landò

Azzerare è possibile. Lo chiedono tre partiti (Pd, Idv e Fli), lo sostiene Paolo Gentiloni, ex ministro di Prodi per le Comunicazioni, lo caldeggia l’appello lanciato in rete da Articolo 21. […]

L’Unità, 07.12.11

 

“Tv, quel regalo da 16 miliardi”, di Giovanni Valentini

Vi sembrano pochi, in questi tempi di vacche magre o magrissime, 16 miliardi di euro? Sono più di quelli – soltanto 11, si fa per dire – dell´ultima manovra d´emergenza chiesta dall´Unione europea al nostro Paese. […]

La Repubblica, 02.12.11

RAI: un servizio pubblico a pezzi

“Un supermanager alla Rai”, di Goffredo De Marchis

«La legge Gasparri non funziona, così la Rai è ingestibile». Da due settimane Mario Monti ha sul tavolo il corposo dossier che gli hanno consegnato il presidente Paolo Garimberti e il direttore generale Lorenza Lei durante il lungo incontro che precedette l´apparizione del premier a “Porta a porta”. Il Professore si è già fatto un´idea. […]

La Repubblica, 21.12.11

 

“Il Tg1, l´ipotesi Maccari e l´ammuina della Lei”, di Francesco Merlo

Nessun giornalista che abbia rispetto di se stesso e del Tg1 può accettare la nomina a direttore reggimoccolo, a professionista di scorta, proconsole per soli 49 giorni, record nella storia degli scaldasedia. […]

La Repubblica, 11.12.11

 

Minzolini a processo per peculato “In 14 mesi spesi 65 mila euro”, di Elsa Vinci

«Sessantacinquemila euro di spese non giustificate». Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, è stato rinviato a giudizio per peculato, ovvero conti di ristorante pagati per 14 mesi con la carta di credito Rai. […]

La Repubblica, 07.12.11

 

Minzolini in caduta libera il Tg3 sorpassa il Tg1, di Curzio Maltese

L´altra sera il Tg1 di Augusto Minzolini ha toccato un record d´inabissamento da far invidia al vecchio Enzo Maiorca, il 16 per cento di share e poco più di quattro milioni di spettatori. Molto meno del Tg5, ma perfino meno del Tg3. […]

La Repubblica, 30.11.11

Forti e preoccupanti segnali di razzismo

“Siamo tutti senegalesi”, di Adriano Sofri

Mi ero infilato – era facile, loro sono altissimi, io no – nel gruppo di senegalesi più arrabbiati. Scandivano i loro slogan sotto il palco, mentre dal palco li esortavano alla calma. […]

La Repubblica, 20.12.11

 

«Fermiamo il razzismo ora», di Vladimiro Frulletti

Ha il sorriso aperto e sfrontato di una ragazzina di 13 anni. Le brillano gli occhi. Chissà quante volte avrà guardato quella foto, Samb Modou. […]

L’Unità, 18.12.11

 

“Quelle parole che fomentano la paura”, di Gianni Biondillo

Non chiedetemi di entrare nella mente dell’assassino. Ci penseranno i criminologi di grido a sbizzarrirsi negli show televisivi. Parleranno di follia, di impulso criminale, analizzeranno la triste storia personale del sicario suicida. […]

L’Unità, 14.12.11

 

Firenze, Bersani: “Razzismo e violenza un pericolo reale”

Impegnamoci tutti ad alzare la soglia della vigilanza, della repressione e della battaglia culturale.  […]

www.partitodemocratico.it, 13.12.11

 

«Torino non può accettare questa violenza», intervista a Piero Fassino di Simone Collini

Per Piero Fassino quanto avvenuto sabato sera alle Vallette è «inaccettabile» e i responsabili dovranno essere chiamati a risponderne. […]

L’Unità, 12.12.11

Se non le donne, chi?

“Le donne riconquistano la piazza “Solo con noi si esce dalla crisi” , di Benedetta Tobagi

Il movimento aveva già dato chiari segnali di voler continuare a partecipare a pieno titolo al dibattito pubblico nel corso dell´anno. […]

La Repubblica, 12.12.11

 

“La nostra forza”, di Francesca Izzo

In questi giorni si sono levate alcune voci per chiedere a Se non ora quando? se era davvero opportuno convocare una manifestazione-concerto delle donne nel pieno di una crisi drammatica e all’indomani di una manovra del governo che ha creato profondi disagi in molte famiglie. […]

L’Unità, 11.12.11

 

«Abbiamo la pretesa di esserci e di contare dove si decide il futuro», intervista a Chiara Saraceno di Mariagrazia Gerina

Stavolta è più dura del 13 febbraio, quella era una manifestazione contro Berlusconi, uno volgare che è chiaro cosa faceva di male, ora invece si tratta di combattere contro qualcosa di più insidioso, la marginalizzazione delle donne competenti e dei nostri interessi, caduti fuori dall’agenda politica ed economica», avverte Chiara Saraceno, sociologa, che domani parlerà dal palco di Se non ora quando, come studiosa e come militante. […]

L’Unità, 10.12.11                       

 

Le donne si riprendono le piazze “Più potere per uscire dalla crisi”, di Anna Bandettini

“Caro Monti, siamo stanche di pagare il prezzo più alto”. L´ambasciatore Usa: solidali con voi. Contro il governo Berlusconi furono un milione: madri, figlie, ragazze, lavoratrici, professioniste italiane che il 13 febbraio scorso a Roma, e in oltre cento piazze italiane e straniere, chiedevano dignità e rispetto a una classe politica che ogni giorno le offendeva e offendeva il paese. […]

La Repubblica, 10.12.11

 

“Mai più senza le donne”, di Cristina Comencini

Perché «Se non ora quando?» ha indetto una manifestazione l’11 dicembre? Proprio ora che il governo Berlusconi è stato sostituito da un altro governo? […]

L’Unità, 07.12.11

Letture per aprire la mente

“Thyssen, quei soldi in cambio del perdono”, di Gad Lerner

LA Thyssenkrupp è in cerca di attenuanti dopo la pesante condanna per omicidio volontario inflitta ai suoi manager per il rogo del 2007, nel quale morirono sette operai. […]

La Repubblica, 22.12.11

 

“La corruzione e il potere ingiusto”, di Carlo Galli  

A livello politico, la corruzione è la deviazione del potere dalle finalità che gli vengono assegnate dalla civiltà moderna. Che consistono nell´amministrare impersonalmente e imparzialmente, e nel riconoscere e tutelare i diritti individuali e collettivi in un contesto di legalità, di certezza, di uguaglianza, di prevedibilità.  […]

La Repubblica, 22.12.11

 

“In difesa della politica”, di Francesco Piccolo

L’ossessione per Berlusconi è stata prontamente sostituita dall’ossessione per la Casta. C’era un improvviso vuoto di rabbia da sfogare, ed è stato semplice e rapido occuparlo. […]

L’Unità, 21.12.2011

 

“L’egosimo delle corporazioni”, di Nadia Urbinati

Il Governo Monti è come altri governi in passato condannato a fare i conti con la più profonda anomalia italiana: uno stato di diritto moderno appoggiato su una società civile composita, in parte liberale e in parte strutturata per gilde di tipo feudale. […]

La Repubblica, 21.12.11

 

“Quei dubbi sul ruolo dell’Europa”, di Lucia Annunziata

Quanto pronta è la classe dirigente del Paese ad accettare l’attuale governo Monti? Pronta, ma non senza qualche seria riserva. Con un po’ di immaginazione, e una certa forzatura, potrebbe essere letta così l’indagine sull’Europa presentata ieri a Roma nella sede della Rappresentanza Italiana della Commissione Ue, – stanze di solito vuote, riempite ieri, nel giusto segno dei tempi, da giornalisti e osservatori. […]

La Stampa, 20.12.11

 

“Tre donne per una riforma”, di Chiara Saraceno

Tre donne hanno nelle proprie mani una delle questioni più calde della politica italiana, la riforma del mercato del lavoro e il futuro dell´articolo 18 dello statuto dei lavoratori: la ministra del welfare, la presidente di Confindustria, la segretaria generale del massimo sindacato italiano. […]

La Repubblica, 20.12.2011

 

“I privilegi della Chiesa le ambiguità della legge”, di Miguel Gotor

Le polemiche sul pagamento dell´Ici da parte della Chiesa cattolica lasciano riaffiorare un fascio di atteggiamenti antichi. Da un lato c´è l´impuntatura anticlericale, carica di pregiudizi e di non poca disinformazione; dall´altro, la chiusura a riccio del fronte clericale che vede nella semplice sollevazione della questione un´aggressione alla Chiesa come istituzione. […]

La Repubblica, 18.12.11

 

“Un professore senza allievi”, di Sergio Romano

Gli ostacoli, piccoli e grandi, che il governo Monti ha trovato sulla sua strada dimostrano quanto fosse fragile e spesso ipocrita il fronte della solidarietà nazionale che sembrava essersi costituito all’inizio del suo mandato. […]

Il Corriere della Sera, 15.12.11

 

“Serve un Keynes per salvare il Belpaese”, di Salvatore Settis

Ambiente, paesaggio e beni culturali in tempo di crisi: a governo tecnico, qualche appunto tecnico. Primo: ancora più fragile dell´economia italiana è il suolo della Penisola. […]

La Repubblica, 15.12.11

 

“Dalla manovra un’occasione per la politica”, di Irene Tinagli

Nonostante la durezza della manovra e i malumori che ha sollevato, molti italiani continuano ad avere fiducia in questo governo. Forse perché erano stanchi di urla, liti e insulti, o di sudare freddo ad ogni meeting internazionale per il timore di essere derisi e di essere irrilevanti in decisioni chiave. […]

La Stampa, 14.12.11

 

“Con la crisi tornano i veleni peggiori”, di Gianni Riotta

Esiste un nesso tra la crisi del debito europeo, l’impotenza dei summit malinconici e la strage dei due senegalesi a Firenze, Samb Modou e Diop Mor, con il killer Gianluca Casseri? […]

La Stampa, 14.12.11

 

“Il bisogno di giustizia sociale”, di Massimo Giannini

Monti l´aveva annunciato: questo governo sarà costretto a rinunciare a certe liturgie, molto gradite nel passato. Ma la rottura che si è consumata con i sindacati è qualcosa di più di un semplice strappo al metodo della concertazione. […]

La Repubblica, 12.12.11

 

L’informazione nel dopo Berlusconi

Tra curiosità e necessità di una riconversione. Interviste a Stefano Menichini, Claudio Sardo e Antonio Padellaro. […]

www.partitodemocratico.it, 07.12.11

 

“Le lacrime e le parole”, di Barbara Spinelli

Tendiamo a dimenticare che in tutti i monoteismi, il cuore non è la sede di passioni o sentimenti sconnessi dalla ragione. Nelle tre Scritture, compresa la musulmana, il cuore è l´organo dove alloggiano la mente, la conoscenza, il distinguo. […]

La Repubblica, 06.12.11

 

“Il sentiero stretto”, di Ezio Mauro

«Siamo stati chiamati per salvare l´Italia, davanti a una crisi gravissima. Insieme ce la faremo». Mario Monti è partito da questo drammatico appello rivolto direttamente ai cittadini per annunciare la manovra da 30 miliardi che il governo ha varato ieri, 17 giorni dopo il suo insediamento. […]

La Repubblica, 05.12.11

 

“Come evitare la catastrofe”, di Mario Pirani

Mi torna alla mente una scritta che qualche tempo fa vidi su un muro di Trastevere a Roma: “Contro la crisi annamo a rubbà!”. […]

La Repubblica, 04.12.11

 

“L´ossigeno della Bce”, di Eugenio Scalfari

Nell´intervento di ieri, parlando della crisi attuale dinanzi all´Europarlamento, Mario Draghi così ha concluso: «La Bce può fare il prestatore di ultima istanza solo per le banche solventi. […]

La Stampa, 02.12.11