Mese: Dicembre 2011

"La Farnesina deferisce il diplomatico fascio-rock", di Marco Pasqua

Inneggia alla Repubblica Sociale italiana, celebra squadristi e bandiere nere e ricorda, con orgoglio, le botte date ad un antifascista, all’università. Parole d’odio e di militanza nera, quelle che risuonano nelle canzoni del Katanga, leader del gruppo “Sotto fascia semplice”. Uno che ai concerti, promossi da CasaPound, viene accolto con le braccia tese. Cantore fascio-rock e, allo stesso tempo, rappresentante diplomatico italiano all’estero: dietro allo pseudonimo, ben noto sulla scena neofascista italiana, si cela, come ha rivelato l’Unità, Mario Vattani. Ex braccio destro del sindaco Gianni Alemanno (è stato suo “ministro degli Esteri”: dal 2008 al 2011 ha ricoperto il ruolo di consigliere diplomatico), figlio del più famoso Umberto, uno dei diplomatici più potenti d’Italia, attualmente ha il compito di rappresentare il nostro Paese in Giappone. Dallo scorso mese di luglio è stato, infatti, promosso console generale d’Italia a Osaka. Ma la Farnesina, presa visione del caso, ha deciso di deferirlo. Sul sito della rappresentanza diplomatica italiana viene riportato il suo curriculum “ufficiale”: ha guidato l’ufficio economico commerciale all’ambasciata di Tokyo, è stato consigliere diplomatico …

Rilanciare Università e ricerca: le proposte PD per l’agenda del governo Monti

Partendo dalle posizioni programmatiche approvata dall’Assemblea Nazionale e dalle posizioni assunte nell’iter parlamentare ecco l’agenda che proponiamo al ministro Profumo e all’esecutivo. La nuova stagione politica avviata con l’insediamento del governo guidato da Mario Monti contiene in sé i tratti dell’emergenza e, al contempo, la volontà di riattivare lo sviluppo, a partire dagli interventi di stabilizzazione e riforma necessari per superare la drammatica condizione economica e sociale italiana ed europea. Emergenza e speranza sono tratti che si proiettano con la medesima intensità nell’azione di governo relativa all’università e alla ricerca. Il Partito Democratico guarda a questo “impegno nazionale”, che rappresenta la cifra costitutiva del governo Monti, con apprezzamento e interesse, e intende partecipare a questa fase attraverso il sostegno politico e parlamentare, accompagnato da un’azione di stimolo e proposta che, su questi temi, prende le mosse dalle posizioni programmatiche elaborate dall’Assemblea nazionale e dalle posizioni assunte nell’iter parlamentare che ha condotto, con la nostra ferma opposizione, all’approvazione della Legge 240/2010 (la legge Gelmini) . In questo documento intendiamo affrontare i temi che, a nostro avviso, …

Editoria, il premier: «Ora criteri oggettivi per i contributi», di Virginia Lori

Sul Fondo, passato dai 138 milioni del 2011 ai 53 del 2012, il premier rassicura: «Non lo cancelleremo, ma per assegnarlo sarà valutato l’effettivo impegno dei giornalisti e la reale diffusione delle testate». I colleghi di Liberazione sono fuori, all’ingresso della sede del governo a Largo Chigi, in fila con le pettorina gialle e rosse, spiegano i loro volantini, raccontano la morte di un giornale di sinistra il cui editore, Rifondazione comunista (Mrc) ha deciso di chiudere prima ancora del taglio dei fondi per l’editoria fosse effettivo. Non si rassegnano, stanno occupando la redazione in un conto alla rovescia che sembra senza appello ancora tre numeri e poi fine e invitano ad andare da loro. Solidarietà ma non solo. Il collega del Manifesto è stato sorteggiato tra i primi, si assicura la domanda a nome di tante altre testate politiche e adesso a rischio pubblicazione: «Signor Presidente, tra un anno a questa stessa conferenza stampa ci saranno un centinaio di testate in meno in conseguenza dei tagli al fondo dell’editoria. Si tratta di quotidiani di …

"Meno flessibilità e contratto unico di inserimento", di Tiziano Treu e Cesare Damiano

Il tema del mercato del lavoro verrà affrontato dal governo entro la fine di gennaio, come annunciato da Monti. L’argomento sarà esaminato attraverso la concertazione con le parti sociali: questo per noi è un fatto estremamente positivo. Anche su questo tema il Pd deve avanzare le proposte e trovare la giusta sintesi. Vogliamo fornire di seguito prime indicazioni per una discussione di merito attraverso la esemplificazione di alcuni punti: 1) Occorre disboscare la giungla delle forme di impiego flessibili: oggi il mercato del lavoro è caratterizzato da una pluralità di lavori temporanei che anziché trasformarsi in impiego stabile,diventano nella maggior parte dei casi precarietà a vita. Noi pensiamo che accanto al lavoro a tempo indeterminato, siano sufficienti poche forme di lavoro flessibile: il contratto di apprendistato, il lavoro a termine, il lavoro interinale e, in alcuni specifici casi, il lavoro a chiamata. Questa semplificazione aiuterebbe lavoratori ed aziende. Va notato che non tutte le forme di impiego esistenti vengono utilizzate dalle imprese,come rilevato da numerose statistiche. Il governo Prodi aveva gia provveduto ad una loro …

Fassino: «Torino sforerà il patto di stabilità», di Fabrizia Bagozzi

La cosa era nell’aria. Ieri il sindaco di Torino Piero Fassino l’ha annunciata ufficialmente: il comune non rispetterà il patto di stabilità «perché è stupido e cieco. Non seleziona ciò che è giusto vincolare da ciò che è giusto derogare. Non distingue fra spesa corrente e investimenti». La città sforerà di 320 milioni di euro per evitare un taglio da 120 milioni di euro ai servizi e per non tardare pagamenti per 200 milioni ad aziende fornitrici. Un ritardo di questa entità avrebbe rappresentato «un colpo troppo duro per l’economia della città», già provata da una crisi di cui ancora non si vede la fine. Quella di Fassino è una bocciatura senza appello, il sindaco non esita a fare paragoni: «Catania ha un indebitamento procapite analogo a quello torinese. Ma a Catania non c’è la metropolitana, non c’è il termovalorizzatore, non c’è il passante ferroviario». La decisione di Torino dà corpo al fortissimo disagio di molti comuni che, tramite l’Anci, da molto tempo chiedono la possibilità di rivedere il patto di stabilità, cosa che il …

"La prova dei fatti", di Paolo Guerrieri

L’andamento dei mercati negli ultimi due giorni ha offerto segnali contrastanti sulla capacità di tenuta dei nostri conti pubblici, confermando il rischio molto elevato che permane sul futuro del nostro Paese. Di qui la rinnovata sfida per il governo Monti di varare al più presto misure per rilanciare il potenziale di crescita della nostra economia. Nelle aste dell’altro ieri, a fronte della forte domanda di titoli del Tesoro a sei mesi, il rendimento si è dimezzato, mentre un calo altrettanto significativo ha interessato le scadenze a tre anni. Sono diminuzioni che testimoniano una ritrovata fiducia, almeno nel breve termine, sulle prospettive dei nostri conti pubblici. Ma negli stessi giorni il tasso dei titoli di Stato a più lunga scadenza, pur registrando un lieve calo, è rimasto su livelli elevatissimi, e l’ormai famoso spread rispetto ai titoli decennali tedeschi ha superato abbondantemente la minacciosa quota di 500 punti. In questo caso il segnale è opposto, ovvero di una perdurante elevata incertezza e tensione che continuano a gravare sulla parte a medio-lungo termine del nostro debito. E …

"Si lavora al contratto prevalente", di Claudia Fusani

Ci sono i titoli e lascia intravedere solo i contenuti. Perché stavolta sarà tutto «negoziato» con i partiti e le parti sociali seppur «rapidamente». Ma la strada è segnata. Dopo il «salva-Italia» ora in agenda c’è il «cresci-Italia». «Nei prossimi mesi lavoreremo per la crescita» dice il premier Monti ma i tempi saranno «veloci perché non ci è dato di lavorare con calma». Ci sono scadenze serrate, l’euro-gruppo del 23 gennaio e il consiglio europeo del 30». E per quelle date le carte saranno calate sul tavolo: le liberalizzazioni nell’ambito del più vasto capitolo della concorrenza «su cui io, che ancora ricordo qualcosa sul tema, e il sottosegretario Antonio Catricalà saremo incalzanti» sono al primo posto insieme con «il cantiere del lavoro e gli ammortizzatori sociali», linee di sviluppo che Monti vede camminare insieme, intrecciate. Non c’è sviluppo senza lavoro e le chiavi per far progredire entrambi sono più concorrenza e vere liberalizzazioni. le priorità C’è molta Italia a passeggio in un Natale triste e sospeso che aspetta misure concrete. Il premier professore evita annunci …