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La riforma del lavoro andrà avanti e sarà rafforzata

Pier Luigi Bersani a margine della Conferenza nazionale del PD sulla Giustizia, dialoga con i cronisti della necessità di arginare la recessione, della riforma del mercato del lavoro e della lettera di Monti pubblicata dal Corriere della Sera: “È una lettera positiva, che chiarisce”. Crisi, lavoro e la lettera di Monti al Corriere della Sera. “Oggi la priorità è fare qualcosa per arginare la recessione. Siamo disponibili ad un confronto con il Governo per vedere se ci sono delle idee. La discussione tra tecnici e politici è stucchevole perché non coglie il vero problema del Paese”. Lo ha dichiarato il segretario del PD, Pierluigi Bersani a margine della Conferenza nazionale del PD sulla Giustizia.

Alla domanda se ci sarà un vertice di maggioranza con Monti prima del voto finale del Senato sul ddl costituzionale per il pareggio di bilancio, Bersani ha risposto: “Non lo so. Per ora non è previsto, potrebbe essere. Io penso che, se ci sarà un punto da fare, l’urgenza, nei limiti stretti della finanza pubblica, deve essere quella di trovare misure per dare un po’ di lavoro”.

Bersani ha giudicato positivamente la lettera di Monti pubblicata oggi sul Corriere della Sera: “È una lettera positiva, che chiarisce. Francamente sapevo che le cose non stavano così e continuo a pensare che il punto di fondo sia non allestire mai delle alternative, delle distinzioni, delle dialettiche tra i cosiddetti tecnici e i politici perché il Paese non ha bisogno di questo”.

“Credo che il ruolo del PD – ha aggiunto Bersani – sia quello di sostenere il governo collegandolo il più possibile alle emergenze e alle sensibilità del Paese e questo vale anche a proposito della riforma del mercato del lavoro”.

“Ora tornano le nubi, perché c’è un avvitamento fra politiche di risanamento e recessione. I mercati lo capiscono, valutano l’economia reale e vedono davanti mesi di recessione. Questo dato di fondo va risolto nella dimensione europea. Oggi bisogna fare qualcosina per arginare la recessione, questa è la priorità e noi discutiamo di altre cose. Siamo disponibili ad un confronto con il Governo per vedere se ci sono delle idee, mai miracolistiche ma in grado di limitare il problema”.

Bersani ha citato l’esempio del Portogallo “che per dirla con un eufemismo, è un Paese molto sorvegliato dalla Ue e dal Fondo monetario. Ieri ero in Portogallo ed ho avuto molti colloqui. È in corso una riforma del mercato del lavoro e si prendono varie misure. Sui licenziamenti si ridefinisce il perimetro della giusta causa. Ma nessuno pensa di togliere, in ultima istanza, la possibilità di reintegro da parte del giudice”.

Articolo 18. “C’è modo e modo” di modificare l’articolo 18. “Noi siamo gente flessibile che però non ama spezzarsi su un punto basico che sono i diritti dei lavoratori”.

L’invito di Bersani è dunque quello a “non drammatizzare una questione che non mi sembra risolutiva e se affrontata nel modo sbagliato crea problemi”. E a chi gli chiede , dunque, se non sia il caso di mettere la fiducia sulla riforma del lavoro Bersani replica: “”La riforma del lavoro andrà avanti e sarà rafforzata. C’è stato il salva-Italia, le liberalizzazioni, il decreto fiscale e si è discusso su tutto: anche su questo ci sarà una serena discussione parlamentare”.

Quindi, replicando a chi gli chiedeva delle indiscrezioni de la Repubblica su una modifica della riforma del lavoro sui licenziamenti economici, in riferimento all’articolo 18, che sarebbe allo studio dei ministri Fornero e Severino, Bersani ha concluso: “Basta discutere di ipotesi anche perché dobbiamo ancora vedere la norma del governo. Noi abbiamo detto la nostra posizione ora vediamo i testi. Non e’ che si possa sempre discutere di ipotesi”.

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