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"Sì della Camera alle quote rosa negli enti locali: arriva una doppia preferenza di genere", di Nicoletta Cottone

Sì della Camera alla proposta di legge che promuove il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali e introduce norme per le pari opportunità nella composizione delle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni. I sì sono stati 372, i no 21, 48 gli astenuti. Il testo passa all’esame del Senato.

Quota di lista nei comuni più grandi: massimo due terzi dello stesso sesso. Nel provvedimento viene stabilito per i comuni fino a 5mila abitanti una misura minima di garanzia in base alla quale nelle liste dei candidati per le elezioni dei consigli deve essere assicurata la rappresentanza di entrambi i sessi. Due le novità che riguardano i comuni più grandi: è prevista una quota di lista, in base alla quale nessuno dei due sessi può essere rappresentato nelle liste di candidati alla carica di consigliere comunale in misura superiore ai due terzi dei candidati. La commissione elettorale verifica il rispetto della disposizione e, in caso contrario, provvede a ridurre la lista cancellando i nomi dei candidati appartenenti al genere più rappresentato, procedendo dall’ultimo della lista. Qualora, all’esito della cancellazione delle candidature eccedenti, la lista contiene un numero di candidati inferiore a quello minimo prescritto, la commissione ricusa la lista.
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Arriva una doppia preferenza di genere
In secondo luogo, il testo prevede la cosiddetta doppia preferenza di genere. È la possibilità di esprimere due preferenze – anziché una, come avviene attualmente – per i candidati a consigliere comunale. In tal caso, però, una deve riguardare un candidato di sesso maschile e l’altra un candidato di sesso femminile della stessa lista. In caso di mancato rispetto della disposizione, si prevede l’annullamento della seconda preferenza. Queste misure si applicano anche alle elezioni dei consigli circoscrizionali o, comunque, agli organismi di decentramento organizzativo e funzionale di cui possono dotarsi i comuni con popolazione superiore a 300mila abitanti. Per garantire pari opportunità nella composizione delle giunte degli enti locali c’è anche una disposizione che vincola il sindaco e il presidente di provincia, nell’atto di nomina, a “garantire” la presenza di entrambi i sessi.

Parità di accesso anche nella comunicazione politica
Nella disciplina elettorale dei consigli regionali si sono alcuni principi che la legislazione regionale in materia elettorale devono osservare per la promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive. Parità, poi, anche nella coomunicazione politica e parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie: i mezzi di informazione nell’ambito delle trasmissioni per la comunicazione politica saranno tenuti al rispetto dell’articolo 51, primo comma, della Costituzione.

Almeno un terzo dei posti alle donne nelle commissioni dei concorsi
Previsto, poi, che sia riservato alle donne almeno un terzo dei posti di componente delle commissioni di concorso per l’accesso al lavoro nelle pubbliche amministrazioni. L’obiettivo è quello di rendere effettiva la norma.

Il Sole 24 Ore 09.05.12