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Università, la denuncia degli studenti:"In arrivo altri tagli alle borse di studio" di Salvo Intravaia

Dopo il calo degli iscritti all’università, in arrivo anche il taglio delle borse di studio per meritevoli e bisognosi. L’Unione degli universitari, attraverso il suo portavoce Michele Orezzi, denuncia il “colpo di coda tutto politico” del governo uscente che intenderebbe approvare in extremis il decreto sul diritto allo studio universitario, previsto dalla riforma Gelmini. Lo schema di decreto verrà esaminato lunedì prossimo dal Cnsu (il Consiglio nazionale degli studenti universitari) e il 7 febbraio dalla conferenza Stato-regioni.
A questo punto il provvedimento potrebbe essere varato in via definitiva dal ministero dell’Istruzione, che ha avuto la delega dal precedente governo. Ma di che si tratta? E perché gli studenti sono sul piede di guerra? Secondo l’Udu, la norma inasprisce i vincoli che determinano l’accesso alle borse di studio facendo prefigurare un calo degli aventi diritto che potrebbe toccare il 45 per cento in appena un anno. Già adesso l’Italia si distingue per lo scarso supporto economico agli studenti universitari. I dati vengono snocciolati dall’Udu e sono impietosi.
Per il diritto allo studio universitario la Germania e la Francia stanziano qualcosa come 2 miliardi di euro all’anno e la Spagna quasi 900 milioni. In Italia, lo stanziamento per le borse di studio è di appena 332 milioni e risulta in calo da diversi anni. “In Francia gli studenti borsisti sono
più di 560mila, in Germania più di 550mila e in Spagna più di 235mila. In Italia i tagli scellerati degli ultimi anni ci hanno portato da circa 150 mila a circa 130 mila borsisti, che saranno tagliati ancora di più a causa dei nuovi criteri”.
Ma l’ultimo dato pubblicato dal ministero qualche giorno fa certifica poco meno di 112mila borsisti nel 2011/2012. Due anni prima erano 147mila, il 31 per cento in più, per una spesa complessiva di 399 milioni: 67 milioni in più rispetto al 2011/2012. E, stando alle stime degli studenti, fra pochi mesi il numero dei borsisti potrebbe assottigliarsi a poco più di 89mila beneficiari. Il decreto agisce su due leve: il merito e la condizione economica. Abbassa le soglie massime (Isee) di accesso alle borse di studio che vengono differenziate per regione: 20mila euro in Lombardia, 17.150 nel Lazio e 14.300 in Sicilia e Campania. Attualmente, il limite per tutti è di 20.124,71 euro.
“In generale il limite fissato è sempre inferiore a quello attualmente previsto a 20.124,71 euro, così – rilevano dall’Udu – alcuni studenti che oggi sono idonei potrebbero non esserlo col nuovo sistema”. E aumentano, fino a raddoppiare, i crediti minimi per mantenere – anno per anno e per tipologia di laurea – la borsa di studio. Ma non solo. Il decreto interviene anche sull’importo delle borse di studio, che contrariamente alla logica, subiscono un taglio (che varia dal 7 al 12 per cento) per studenti residenti in sede e pendolari. Mentre prevede un analogo incremento per i fuorisede.
Ma per questi ultimi aumentano le detrazioni per alloggio e mensa eventualmente erogati dalle regioni. Con la conseguenza che l’importo netto di cui verrebbero in possesso verrebbe decurtato di quasi mille euro rispetto all’attuale borsa: pari al 45 per cento. E anche l’erogazione della borsa, per quei fortunati che riusciranno a ottenerla, diventerà più complicata: tre rate anziché due. In più per accedere è stato fissato un limite di età (25 anni per la laurea triennale e 32 per quelle a ciclo unico e magistrali) senza distinzioni per chi interrompe e poi riprende.
“Dopo un anno di politiche fallimentari su scuola e università, questo governo – dichiara Orezzi – già dimissionario sferra un colpo letale al sistema di diritto allo studio italiano. Se passasse questo provvedimento manderebbe in frantumi il futuro di migliaia di giovani. Niente mezze misure: bisogna bloccarne l’approvazione ad ogni costo o la responsabilità sarà da dividere tra tutti quelli che non hanno fatto nulla per bloccare questo scempio”. “Oltre al danno – continua il portavoce dell’Udu – questo provvedimento è una vera e propria beffa: non solo non si aumenta il finanziamento per il diritto allo studio ma questo decreto andrebbe a peggiorare la situazione tagliando sia il peso delle borse che un pezzo di platea studentesca che ora riesce ad accedervi”.
Un provvedimento che potrebbe contribuire a ridurre ulteriormente il numero degli immatricolati e degli iscritti al primo anno dell’università, come denunciato ieri dal Consiglio universitario nazionale (Cun). “Tutto questo – conclude Orezzi – nell’unico Paese Ocse che non copre tutti gli idonei alla borsa di studio. Vorrei ricordare infatti che già ora uno studente su quattro è idoneo ma non beneficiario di borsa di studio per mancanza di risorse.

Da repubblica.it