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"Eterologa, i Nas in clinica. Annunciate 4 gravidanze", di Adriana Comaschi

Dopo dieci anni di divieti i figli dell’eterologa tornano a nascere in Italia. Tre e Roma, uno a Milano, secondo quanto riferito dall’associazione Luca Coscioni e dal ginecologo Severino Antinori, uno dei pioneri della fecondazione da donatori esterni alle coppie nel Belpaese e protagonista ieri di un duro attacco al ministro della Salute Beatrice Lorenzin per l’arrivo dei Nas nella sua clinica milanese. Per tre ore infatti i Carabinieri hanno scartabellato la documentazione sulla prima coppia, che ha deciso di tentare alla Matris di Antinori l’eterologa già all’indomani della sentenza della Consulta che ne ha bocciato il divieto contenuto nella legge 40: «È un atto intimidatorio, il ministro si dovrebbe di- mettere», la reazione a caldo del medi- co. Né basta a calmare le acque la precisazione di Lorenzin sul fatto che l’ispezione sarebbe stata decisa in modo autonomo dal nucleo dei Carabinieri a tutela della Salute, deputato a verificare che non vi siano irregolarità amministrati- ve o sotto il profilo sanitario. Il ministero non esclude comunque eventuali provvedimenti, una volta ricevuta l’informativa sugli accertamenti, anche sui casi romani.

Lo scontro riaccende comunque i riflettori sulla possibilità di procedere in assenza di nuove indicazioni ministeriali sulle procedure: «Aspettiamo le linee guida del ministero da tre mesi, questo è un modo per ritardare sine die il ritorno dell’eterologa in Italia», accusa senza mezzi termini Antinori, «le coppie invece devono sapere che già oggi si può farla anche nel nostro paese», che dunque il pronunciamento della Corte Costituzionale non rimane lettera morta.

IL PARERE DEI GIURISTI

«Queste nuove fecondazioni sono tutte legittime», rincarano giuristi come il segretario dell’Associazione Luca Coscio- ni Filomena Gallo e Gianni Baldini, docente dell’ateneo fiorentino. A partire anzitutto dal cuore della sentenza della Consulta che tre mesi fa ha affossato il punto più odioso e dolente della legge 40 per migliaia di coppie italiane: «Nessun vuoto normativo» una volta eliminato il divieto di fecondazione eterologa. Se il princìpio affermato è quello che non vi devono essere discriminazioni tra le coppie (quelle costrette a rivolger- si a centri stranieri per tentare un’eterologa affrontano costi molto maggiori) e che il diritto a un figlio è «incoercibile», diventa chiaro – ribadiscono i due avvocati – come la mancanza di linee guida non possa in alcun modo diventare un ostacolo di fatto alla fruizione della fecondazione eterologa in Italia.

In particolare, a chi come la deputata Ncd Eugenia Roccella sostiene che le procedure non si sarebbero potute effettuare senza nuove linee guida, i legali ricordano che tutti i soggetti coinvolti sono comunque tutelati, «coppie, nati e donatori anonimi», e citano un passaggio della sentenza 162 della Consulta: «In relazione al numero delle donazioni è, poi, possibile un aggiornamento delle Linee guida, anche alla luce delle discipline stabilite in altri Paesi europei (qua- li ad esempio Francia e Regno Unito), ma tenendo conto dell’esigenza di consentirle entro un limite ragionevolmente ridotto».

Le notizie dei primi test positivi di gravidanza in seguito a fecondazione eterologa arrivano quasi in contemporanea da Milano e da Roma. All’ombra della Madonnina proprio ieri una coppia pugliese ha visto realizzato il sogno inseguito con dolore e fatica per anni, per problemi di infertilità. Dopo tre viaggi all’estero senza successo, un me- se fa i due hanno potuto ricorrere al seme fornito da un donatore anonimo alla Matris dopo la sentenza della Consulta: ieri appunto l’ecografia che ha confermato la gravidanza. Risale a una settimana fa poi la notizia «bella e importante» di una coppia «che grazie a una do- nazione di gameti ha ottenuto una gravidanza nella propria città, Roma – racconta Gallo -: ha voluto condividere con noi questo momento di grande emozione e gioia dopo aver portato avanti insieme per dieci anni una lunga battaglia contro i divieti della legge 40». Anche in questo caso alle spalle c’è un problema di infertilità, dovuta in particolare a una cura chemioterapica, la coppia ave- va già programmato un viaggio in Spagna ma dopo la sentenza della Consulta ha deciso di rimanere. Ancora Gallo rende noto che pochi giorni fa altre due coppie hanno potuto accedere alla fecondazione eterologa, sempre nella ca- pitale. «Queste sono notizie che danno fiducia nel futuro – sottolinea poi Gallo – e non devono essere strumentalizzate da parte di nessuno. Nei prossimi mesi saremo di nuovo alla Consulta per gli ultimi divieti della legge 40, che interes- sano ad esempio coppie fertili portatrici di patologie genetiche. Ci auguriamo che anche il Governo e il Parlamento si adoperino in questo senso».

L’Unità 22.07.14