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Sisma, parlamentari Pd “Un po’ di chiarezza in tema tributi” – comunicato stampa 17.06.15

I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari provano a fare chiarezza sulle scadenze fiscali che riguardano cittadini e imprese delle zone del cratere sismico e dell’area colpita dall’alluvione. “Regna tanta confusione – spiegano – alimentata dai soliti professionisti delle chiacchiere”. Ecco la loro dichiarazione:

Il decreto Enti locali varato dal Governo la settimana scorsa prende in considerazione due differenti fattispecie: la sospensione dell’Imu per gli edifici resi inagibili che riguarda tutta l’area del cratere sismico e l’istituzione delle zone franche urbane che riguarda una platea specifica di soggetti su un’area, in parte più ristretta, ma comunque diversa, rispetto a quella del cratere sismico. Possiamo, quindi, riassumere la situazione attuale in questi termini:

1) La sospensione dell’Imu per gli edifici inagibili era già prevista dalla normativa vigente fino al 30 giugno 2015 e, con il nuovo decreto, lo sarà fino al raggiungimento dell’agibilità e, comunque, entro il 31/12/2016. Non c’è quindi alcun cortocircuito di scadenze e l’unica confusione a cui assistiamo è quella delle dichiarazioni estemporanee della Lega e di altri che neppure si prendono il disturbo di leggere le norme, impegnati come sono a strillare da mattina a sera;

2) Le zone franche urbane sono la vera novità del decreto approvato dal Governo, per sostenere la ricostruzione economica della microimpresa, soprattutto nei centri storici. Ha, nel provvedimento approvato, una durata biennale (2015-2016) e riguarda le imposte nazionali e locali. Le norme che disciplinano l’istituzione delle zfu sono tanto importanti quanto delicate: dispiegano effetti immediati ma sarà necessario definire puntuali criteri applicativi che non lascino dubbi. Le stesse perimetrazioni dei e nei Comuni ricompresi nelle zone franche urbane sarà, inevitabilmente, oggetto di discussione durante l’iter di conversione in legge del provvedimento, che partirà dal Senato. Avremo 60 giorni per raccogliere le sollecitazioni delle categorie e dei Comuni e per migliorare il testo. Evitiamo, quindi, per favore, un’inutile polemica: il decreto ora c’è, dispiegherà i suoi effetti su tutto l’anno di imposta 2015 (e 2016), chi dovesse risultare aver pagato senza esserne tenuto avrà diritto al rimborso, l’unica confusione che vediamo è quella dei soliti professionisti delle chiacchiere.