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Jobs Act e dimissioni, “Nuova procedura snella e garantista”

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“Una procedura snella e garantista”: i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni commentano positivamente l’avvio della procedura telematica prevista per le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale dei rapporti di lavoro, sistema introdotto dalla delega al Jobs act per combattere il triste fenomeno delle dimissioni in bianco. Ecco la loro dichiarazione:

“Dal 12 marzo è divenuta operativa la procedura telematica prevista per le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Si tratta di una novità, introdotta nel nostro ordinamento dalla delega al Jobs Act per combattere la piaga delle dimissioni in bianco. Com’è noto, è pratica diffusa in alcune aziende, soprattutto ai danni di donne giovani, di far firmare loro, all’atto dell’assunzione, anche una lettera di dimissioni in bianco che il datore di lavoro potrà utilizzare quando la lavoratrice, spesso perché incinta o perché con bimbi piccoli, sembri non più rispondere ai criteri di efficienza richiesti. I bollettini numerati in ordine progressivo su cui scrivere le dimissioni erano già stati introdotti dal Governo Prodi, ma il successivo Governo Berlusconi si affrettò, come uno dei primi suoi atti, a cancellare il provvedimento. Ora, la procedura telematica snellisce burocraticamente il procedimento e garantisce il lavoratore contro la pratica delle dimissioni in bianco. Per chi lo preferisce è sempre, comunque, possibile, come oggi, rivolgersi al proprio patronato per disbrigare la pratica. C’è chi si è affrettato a bollare questo provvedimento come inutile, visto che, con la modifica dell’articolo 18, tutti i lavoratori sarebbero potenzialmente licenziabili. Niente di più falso. Chi sostiene questo confonde i casi di illegittimità del licenziamento con le sanzioni previste per le imprese. La modifica all’articolo 18 incide, infatti, solo sulle sanzioni, aumentando i casi in cui è prevista, non la reintegra, ma una sanzione pecuniaria. Nulla toglie, quindi, al fatto che la firma preventiva delle dimissioni in bianco è pratica illegittima. Si aggiunga, poi, che la maggior parte delle imprese in cui si sono verificate questo tipo di violazioni è costituita da aziende piccole in cui l’articolo 18 non era comunque applicabile. Infine, secondo quanto comunicato dal viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova, la pratica illegittima delle dimissioni in bianco è ancora molto diffusa: riguarda una platea potenziale di 20mila lavoratori che, da oggi, saranno sicuramente più tutelati”.

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