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Londra con il sindaco Khan torna ad essere la città delle opportunità

Ma la notizia è che a Londra ha vinto un sindaco musulmano o un sindaco del Labour party? Visto il tracollo del partito di Corbyn in certe aree del Paese non punterei solo sul primo fatto. Comunque, gran bella notizia il risultato dell’avvocato Sadiq Khan a Londra, figlio di immigrati di prima generazione, che è riuscito a strappare Londra ai conservatori dopo ben otto anni di guida tory. Ha detto: “La speranza ha vinto sulla paura”. E in un’Europa dove sembrano imperare nazionalismi, sentimenti razzisti e, soprattutto, grande paura, non è un obiettivo di poco conto. Il risultato delle elezioni inglesi ci interroga, e ci sorprende, per tanti motivi. Il primo è il crollo – in Scozia, ma non solo – del partito di Corbyn. Anche alcuni osservatori avevano previsto che il nuovo corso del leader laburista avrebbe potuto determinare un restringimento dei consensi date le sue posizioni più radicali (e non populistiche). In Scozia, una tradizionale roccaforte, il Labour party è arrivato terzo dopo indipendentisti e addirittura conservatori: impensabile fino a pochi anni fa. Un aspetto non secondario, quindi, soprattutto in vista delle elezioni politiche. Il secondo motivo, ma questo è di grande soddisfazione, è senz’altro il ritorno della capitale alla guida laburista, risultato fondamentale se lo si intreccia all’altra grande campagna referendaria in atto, quella per l’eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Europa. La vittoria laburista a Londra potrebbe essere un elemento decisivo nel far pendere la bilancia verso il mantenimento di un’ottica di apertura al mondo e all’Europa. Non è un caso che Ivana Bartoletti, ex responsabile Diritti civili nella Segreteria nazionale dei Ds con Piero Fassino segretario, ora stabilmente residente a Londra, che ha avuto un ruolo fondamentale nella campagna di Sadiq Khan, ha commentato con La Stampa: “Khan, un uomo di fede musulmana con una storia straordinaria, ridarà a questa città la sua vera anima multiculturale, di apertura e non di chiusura, come vorrebbero i promotori della Brexit”. Insomma Londra non ha avuto paura di scommettere sul suo essere la città delle opportunità, dell’innovazione, del mix culturale ed etnico. Quel coraggio a cui ci ha spronati, di nuovo, Papa Francesco che, proprio ieri, ricevendo il prestigioso premio Carlo Magno, davanti ai vertici Ue, ha invocato lo stop all’egoismo. Sull’esempio di Londra che ha scelto un uomo che, per la sua storia personale e per il suo credo politico, sarà sicuramente capace di abbattere muri e costruire ponti.