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Quel patto tra le tv per creare nuovi lettori

Libri

Da nemiche acerrime ad alleate: la lettura e la tv hanno siglato il patto che non ti aspetti. Grazie ai buoni uffici e alla caparbietà del ministro dei Beni culturali Franceschini, le principali catene televisive italiane hanno accettato di promuovere i libri e la lettura, considerati per anni oggetto anti-televisivo per eccellenza. Il patto vincola la televisione pubblica e quella privata a creare occasioni di promozione della lettura e dei libri all’interno di ogni genere di programma, non esclusivamente, quindi, i tradizionali contenitori culturali. “Questo punto è il più importante – ha spiegato il ministro – Abbiamo belle trasmissioni per lettori forti, ma l’esigenza principale è arrivare a chi non legge”. Nell’attesa di capire come l’accordo venga tradotto in prodotti televisivi, il giudizio sull’operazione non può che essere positivo. Secondo dati recenti, il 95% degli italiani è uno spettatore televisivo, più o meno forte. La platea a cui ci si rivolge è, quindi, potenzialmente amplissima. L’obiettivo è quello di invogliare alla lettura quelle fasce di popolazione che – per età, per censo, per scarsa preparazione culturale – non si sono mai avvicinate o non si avvicinano più, da tempo, a un libro. L’impegno non è di poco conto: non a caso, le catene private che hanno firmato l’accordo hanno sottolineato il fatto che tutti i gruppi televisivi, in questo modo, faranno servizio pubblico. Di certo lo scambio, anche se potrebbe non sembrare così, sarà alla pari: se le tv creeranno nuovi lettori, si saranno anche garantiti spettatori più consapevoli.

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