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Verso il 2017. Un augurio a tutti

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Verso il 2017

Se penso al 2016, la prima cosa che mi viene in mente è terremoto. Un’associazione di idee di certo condizionata dal devastante sisma che ha colpito il Centro Italia (e noi della Bassa, abbiamo maturato una certa sensibilità all’argomento…), ma tra gli eventi o i fenomeni accaduti nell’anno che sta finendo molti hanno l’impatto di una scossa tellurica.

La scia di sangue degli attentati terroristici che attraversa l’Europa, con l’ultima strage al mercatino di Natale di Berlino, il cui esecutore ha trovato la morte in Italia, come italiana è una delle vittime, Fabrizia di Lorenzo. Una nuova “strategia della tensione” che può trovare una risposta efficace solo nel lavoro di intelligence sovranazionale, ma che è sostanzialmente impedita dalla debolezza delle istituzioni europee.

L’incessante flusso migratorio, reso ancora più drammatico dalla tragedia siriana: fenomeno che, ancora una volta, misura la febbre ad un’Europa in cattiva salute, troppo occupata alla tenuta dei bilanci e alla finanza, dimenticando di proteggersi con specifiche politiche sociali contro i virus della xenofobia e del populismo, che rinnegano i principi del patto di convivenza e comunione su cui si fonda la nostra comunità.

Le presidenziali negli USA, dove il miliardario Trump è riuscito ad intercettare il malcontento contro l’establishment di quel 99% di “popolo” che si sente escluso, economicamente e socialmente. Chissà se le loro istanze saranno davvero interpretate dalla nuova amministrazione Trump, composta da banchieri, “miliardari, industriali e altri elitari”, rappresentanti di quell’1% che possiede la ricchezza pari alla restante popolazione: non è ingiustificato l’ironico commento di Sanders, che si è chiesto se questo sia un “Governo del popolo?”.

Il referendum costituzionale del 4 dicembre – con la nettissima affermazione dei NO – ha portato alle dimissioni di Renzi da presidente del consiglio e aperto le porte alle fine anticipata della legislatura (oltre alla necessità di una profonda riflessione nel PD e sul PD). Un voto pronunciato su una proposta di modifica della Riforma costituzionale ma che ha espresso anche un giudizio sull’azione di governo e sulla situazione economica e sociale, in particolare da parte di chi vive ed avverte la propria condizione come instabile e in peggioramento. Una situazione non difficile da pronosticare, ma alla quale non è stata data adeguata attenzione: una dimenticanza – da parte della politica, ma non solo – che potrebbe avere conseguenze gravi per la complessiva tenuta del Paese, se è vero che dilagano il senso di disgusto e rabbia.

Fenomeni che sono, a loro, modo, movimenti tellurici. Ma non dimentichiamo che ad ogni sisma segue la “ricostruzione”: è quello che tocca a noi e sapremo farlo al meglio se sapremo comprendere anche quanto accaduto nell’anno che stiamo per lasciarci alle spalle.

Non cominciamo da zero. Alcuni passi nel corso del 2016 sono stati compiuti e ci avviano lungo la strada che va percorsa nell’anno nuovo.

E’ di ieri la notizia dell’intesa raggiunta tra la ministra Fedeli e i le OO.SS. sulla mobilità del personale docente: un accordo politico molto importante.

Per affrontare il sisma del Centro Italia è stato approvato all’unanimità e in tempi rapidi il provvedimento che contiene le misure per fronteggiare l’emergenza e la ricostruzione, a cui ha fatto seguito l’approvazione della legge per il sostegno delle scienze geologiche, uno strumento per la ricerca e la prevenzione, necessarie ad un Paese fragile come il nostro.

Nella legge di bilancio è stato approvato un pacchetto di norme che, per la prima volta, destina risorse e provvedimenti a favore degli studenti universitari: affinché si colmi il gap rispetto agli altri paese europei sul numero di laureati e sull’investimento nel capitale umano. Restando nell’ambito delle competenze della Commissione Cultura, il 2016 è stato anche l’anno dell’approvazione della legge che finalmente, dopo decenni di attesa, disciplinerà cinema e audiovisivo e quella a sostegno dell’editoria e dell’informazione.

In Italia, si muore ancora di fatica nei campi: ecco perché si è lavorato con determinazione per approvare una disciplina specifica contro il “caporalato”, il lavoro nero e lo sfruttamento del lavoro in agricoltura nonché il riallineamento retributivo nel settore agricolo.

Un valore etico ha anche la legge contro gli sprechi alimentari e di farmaci, che ha raccolto le idee e le proposte del volontariato che affronta quotidianamente il disagio di chi soffre e accompagna la volontà di chi vuole donare. “Introduzione nel codice penale del reato di frode in processo penale e depistaggio”

In ambito sociale, è stata approvata la delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale: il provvedimento riforma organicamente la disciplina riguardante il volontariato, la cooperazione sociale, l’associazionismo non-profit, le fondazioni, le imprese sociali. A questo risultato importante, se ne è affiancato un altro, altrettanto significativo, che dispone l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare: si tratta della legge del “Dopo di noi”, attesa in particolare da chi, purtroppo, fino ad ora ha “dovuto” sperare che i propri figli disabili chiudessero “gli occhi un giorno prima che li chiuda mamma”. Manca ancora, purtroppo, la definitiva approvazione del provvedimento (ora all’esame del Senato) per il reddito di inclusione e per il contrasto alla povertà: quando sarà raggiunto anche questo risultato, avremo realizzato un tris di leggi dal deciso carattere di equità e solidarietà.

Per concludere, voglio poi citare l’approvazione – dopo almeno 10 anni di tentativi andati a vuoto – della regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e della disciplina delle convivenze: una legge di civiltà, che consente un bel passo avanti sulla strada dei diritti civili.

Questa spigolatura di leggi, varate nel corso dell’anno che si sta chiudendo, non ha l’obiettivo di nascondere quanto ancora occorra fare perché “rabbia e disgusto” possano diventare “speranza”: lavoro, crescita, sicurezza sono obiettivi iscritti nell’agenda delle priorità per il 2017 e richiedono impegno e determinazione. Ma interpellano anche i valori di equità, giustizia sociale e solidarietà che nel 2016 non sono stati dimenticati e hanno permesso di raggiungere qualche significativo risultato.