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Bersani: sulla crisi il governo nega la realtà

Conferenza stampa del segretario PD sui ballottaggi, i referendum su acqua e nucleare, la crisi economica negata da Tremonti e Berlusconi: “Dopo le elezioni si torni a parlare di lavoro”. E annuncia: “Disposti a discutere con chiunque per cambiare legge elettorale, basta nominati, si ridia lo scettro ai cittadini” “Nessun italiano presta più fede alle parole del presidente del Consiglio, questo è un guaio per un paese perché se uno perde completamente la credibilità, il paese è fermo, bloccato. Non si può andare avanti a governare in questo modo, siamo ormai alla frutta di un’esperienza di governo che per il proprio fallimento sta, lacerando le componenti del centrodestra”.
Già il governo litiga e così, come Bersani ribadisce anche in conferenza stampa l’Italia va con il pilota automatico. Nonostante la crisi sempre più pesante, come rilevato dall’Istat, e sempre più assurdamente negata: “Le smentite di Tremonti lasciano il tempo che trovano, ormai l’hanno visto tutti e noi lo dicevamo da tanto tempo, noi abbiamo perso il doppio degli altri nella crisi in termini di Pil e stiamo crescendo della metà rispetto agli altri paesi”.

La fotografia dell’Istat per Bersani “è indiscutibile, il guaio vero – ha proseguito – è che abbiamo un governo che nega la realtà. Tutti chiedono al governo di dire come stanno le cose e mettere in campo qualche misure per reagire. Da tre anni ci dicono che non c’è problema, ogni volta che arriva una notizia dall’Istat dicono che non è vero, e così non abbiamo fatto niente”.
Lo ha detto il segretario del Pd rispondendo ai giornalisti sulla possibile manovra finanziaria che il governo varerà a giugno: “Sono stato facile profeta nel dire: passate le elezioni arriviamo alla manovra. Quando non c’è crescita è difficile tenere i conti a posto e la comunità internazionale e i mercati dicono: ma questi con un debito così alto, se non crescono un po’ come faranno a pagarlo? E’ molto semplice – ha concluso il ledear del Pd – dobbiamo metterci un po’ di crescita, bisogna che si convincano che le cose fatte fin qui non sono sufficienti”.
Ballottaggi.
“Sono sicuro che i cittadini appoggeranno con serenità un tentativo di cambiamento. L’ho detto per tempo ed ora per il secondo turno sono molto fiducioso e non solo per Milano. Il tentativo del centrodestra di drammatizzare la campagna elettorale è stato inutile e poco intelligente: i cittadini, con serenità, appoggeranno l’idea del cambiamento. Sollevare il terrore come sta facendo il centrodestra penso sia un tentativo inutile e neanche intelligente. Noi parliamo di lavoro, servizi e di come amministrare una città”.
Nucleare e acqua, i referendum con cui gioca il governo.
Umberto Bossi tiene i piedi in due scarpe. Chi l’ha votato quel decreto – si è chiesto Bersani- che forza la privatizzazione dell’acqua? L’ho votato io? L’ha votato la Lega. Adesso scopre che è interessante il referendum sull’acqua. Mah… non si puo’ andare avanti a governare in questo modo”.
E poi il Governo sta cercando di boicottare il referendum sul nucleare, approvando le norme contenute nel dl omnibus, ma “io mi auguro che la Cassazione possa decidere diversamente”. Alla conferenza ha partecipato anche il candidato presidente alla provincia di Vercelli, Luigi Bobba. “Il Governo – ha detto Bobba parlando del dl omnibus – fa un vero e proprio scippo con questo decreto”. Senza contare che “sul tema delle scorie questo governo è del tutto inesistente”.
E, ha sottolineato il segretario Pd, “cosa deve pensare una comunità (quella di Vercelli, ndr) che si trova ad ospitare ancora le scorie della prima stagione nucleare?”, cioè quella chiusa negli anno ’80 con il referendum.

Vercelli è uno scorcio su come la confusione in cui regna il governo ha ricadute nella vita dei cittadini. Si tratta della provincia con la più alta percentuale di scorie nucleari in Italia ma non si sta facendo nulla mentre con un decreto si vuole cercare di aggirare il referendum”.
Bobba denuncia che ”se vincerà il centrodestra siamo certi che il deposito temporaneo di scorie diventerà definitivo anche se la provincia di Vercelli detiene già l’85 per cento di scorie liquide e il governo è inesistente”.
Cambiare legge elettorale. “‘Se si tratta di poter discutere della possibilità di buttare a mare una legge elettorale devastante, noi siamo pronti da domattina a discutere con chiunque! Abbiamo le nostre idee, abbastanza precise, e siamo pronti a confrontarci con altri attorno ad una legge elettorale che ridia lo scettro ai cittadini e non consenta di ‘nominare’ i parlamentari. Questo -conclude Bersani- e’ il senso di fondo della nostra idea, quindi se si apre uno spiraglio noi siamo sempre pronti”.

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