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"Test Invalsi, caos correzioni I sindacati: risultati sbagliati", di Flavia Amabile

Secondo il ministero dell’Istruzione si tratta di un problema minimo e subito risolto, per i sindacati invece il danno è enorme e il ministero è allo sbando. Oggetto del contendere è il test Invalsi. Si sono verificati problemi di correzione delle prove svolte due giorni fa da quasi 600 mila ragazzi di terza media, in cui sono incorsi una parte di docenti: è stato infatti accertato che in alcuni casi (solo per gli studenti che hanno totalizzato 16 risposte corrette nelle prove di italiano e per chi ha risposto correttamente alle domande D2 e D9 della prova di matematica), il programma della maschera elettronica per la traduzione del punteggio in voto, fornita dallo stesso Invalsi come strumento sostitutivo dei calcoli manuali, ha prodotto dei risultati errati.

Il ministero dell’Istruzione ha spiegato che si è trattato di «alcuni particolarissimi casi». E che gli errori avranno effetti minimi «in termini statistici» ma anche pratici perché alle scuole coinvolte negli errori sono state inviate «le istruzioni per la ricorrezione automatica dei punteggi e per la relativa traduzione in voti».

Secondo il Miur quindi nessun danno ai professori perché non saranno «richieste agli insegnanti attività ulteriori per la correzione, già effettuata, delle prove» e che quindi non ci sono le condizioni per «montare un caso che è privo di fondamento e che non ha provocato nessun disguido».

Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda, ha parlato, invece, di un episodio «di una gravità inaudita e non si può catalogare né liquidare come un semplice disguido: poiché i risultati concorrono alla formazione della media, gli errori contenuti nelle griglie di valutazione inviate alle scuole dall’istituto inficiano non soltanto queste prove, ma tutto l’esame». E, quindi, vi sarà «un danno enorme sia per i docenti, che saranno costretti a ripetere tutto il lavoro, sia per gli studenti la cui serenità viene turbata in un momento importante»Di Meglio chiede l’eliminazione dei test dall’esame di terza media e sottolinea anche un altro aspetto piuttosto critico: «La somministrazione e la correzione delle prove non spetta agli insegnanti, ma allo stesso Invalsi ».

Molto duro anche Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil: «Dopo aver sbagliato i tempi di emanazione delle norme sugli esami di stato del I ciclo, aver dato indicazioni contraddittorie sulla prova scritta della seconda lingua comunitaria, il Miur naufraga sulla prova nazionale predisposta dall’Invalsi». Per il sindacalista della Cgil si tratterebbe della conferma «di un ministero ormai alla sbando e non più in grado di governare in maniera dignitosa la complessa macchina del sistema scolastico nazionale».

La Stampa 22.06.11

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Scuola, è bufera sui test Invalsi, mail ufficiale: “Ci sono degli errori…”, di Salvo Intravaia

Le coordinate nel programma l’attribuzione dei voti ai test sostenuti ieri da circa 600mila studenti nell’esame di licenza media contengono errori. Dall’Istituto comunicazione urgente alle commissioni: “Arriveranno le griglie corrette”. Insegnanti sul piede di guerra. L’Invalsi sbaglia il programma di voto per le correzioni delle prove svolte ieri dagli studenti di terza media 1 e i docenti devono ricominciare le valutazioni. La comunicazione è arrivata alle scuole attorno alle 20 di ieri sera, quando parecchie commissioni avevano già ultimato il lavoro di spoglio dei questionari e di caricamento dei punteggi al sistema. E questa mattina, quando sono stati avvertiti che occorreva continuare, alcuni pensavano fosse uno scherzo. E invece no. E sono partite le proteste. 2

IL TESTO DELLE COMUNICAZIONI DELL’INVALSI 3

“In seguito alle segnalazioni di alcune scuole si è riscontrato un problema tecnico della maschera per l’attribuzione del punteggio in alcuni casi particolari (da verificare individualmente su ogni studente) che le illustro schematicamente”, recita la missiva inviata via e-mail alle scuole dal responsabile del servizio nazionale di valutazione, sottoscritta da Roberto Ricci. In buona sostanza, i professori che ieri sera hanno lavorato, in alcuni casi, fino a mezzanotte, dovranno rimettersi attorno ad un tavolo di santa pazienza e riprendere in mano tutti i fascicoli degli quasi 600 mila studenti alle prese con l’esame di terza media. Il tutto, gratis.

“Se il punteggio di Italiano è uguale o superiore a 21 – spiega in modo consolatorio Ricci ai commissari d’esame – , allora non ci sono problemi per la parte di Italiano. Se il punteggio di Italiano e minore o uguale a 20 – continua – , bisogna controllare il numero di risposte corrette del gruppo A. Se le risposte corrette del gruppo A sono esattamente 16, allora bisogna ricalcolare il punteggio e il voto mediante la nuova maschera che può scaricare dal sito dell’Invalsi. Se, invece, il numero di risposte corrette è diverso da 16, allora non ci sono problemi”.

Ed è scoppiata la polemica. Dalla Gilda alla Cgil i sindacati degli insegnanti parlano della ennesima brutta figura, della “ennesima prova di un ministero allo sbando” e sostanzialmente in molti chiedono l’abolizione dei test. Polemiche alle quali il ministero risponde con una nota nella quale afferma che “qualcuno vuole montare un caso che è privo di fondamento e che non ha provocato nessun disguido”. L’errore – prpsegue il Ministero – “riguarda il programma della maschera elettronica per la traduzione del punteggio in voto. Il problema è stato tempestivamente individuato dai tecnici dell’Invalsi ed è stato risolto. Sono state inviate infatti alle scuole le istruzioni per la ricorrezione automatica dei punteggi e per la relativa traduzione in voti. Non sono pertanto richieste agli insegnanti attività ulteriori per la correzione, già effettuata, delle prove”.
“Almeno nelle mail riservate alle scuole l’Invalsi si scusava per l’aggravio di lavoro – ironizza il segretario della Flc Cgil Mimmo Pantaleo -. Sarebbe il caso che il Ministero prendesse atto dell’ennesima figuraccia e delle conseguenze che l’errore ha avuto sui docenti. La verità è che va fatto un ripensamento su un Istituto che opera con sempre minori risorse e ricorrendo al precariato ed è alla vigilia del commissariamento. Comunque evitiamo la presa in giro di voler chiudere tutto con un disguido tecnico”.

La Repubblica 22.06.11

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Test, errori nella correzione nuova bufera sull’Invalsi

I prof arrabbiati. Il ministero: polemica ridicola, la prova è valida
Test Invalsi senza pace. Le prove nazionali spesso contestate dai docenti finiscono di nuovo nella bufera per un problema nel sistema che doveva calcolare automaticamente il voto dello scritto proposto agli esami di terza media. Lunedì 600 mila ragazzi hanno fatto i test di matematica e italiano. Tutto regolare, poi lo scivolone: nella tarda serata, l’Invalsi ha scritto alle scuole (porgendo le proprie scuse) per avvertirle che nelle griglie elettroniche utilizzate per calcolare il voto finale del test c’erano degli errori. Il cervellone calcolava dei punteggi sbagliati per due quesiti di matematica e alcune domande di italiano. Tutto a posto per chi aveva corretto i compiti a mano. Ma ieri molte commissioni hanno dovuto rimettere mano a scritti già archiviati.
Il Miur si difende: la prova è «pienamente valida», le polemiche «ridicole e prive di fondamento». Ma i prof non l’hanno presa bene. «Lunedì sera abbiamo finito tardi di lavorare – racconta Rossella Sonnino, preside dell’Istituto comprensivo Regina Elena e presidente di commissione alla scuola media Virgilio di Roma – la mail è arrivata dopo le 20, non l’abbiamo nemmeno vista. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) ci siamo rimessi a controllare tutto, intanto sono cominciati gli orali. Poi alle 11 ci è arrivata un’altra mail che annunciava una nuova griglia di correzione che era in grado di verificare automaticamente eventuali punteggi non corretti».
Lo stop and go non è piaciuto agli insegnanti. Non tutti hanno protestato (alla scuola media Boccioni di Roma, per esempio, avevano verificato da soli che c’era un errore) ma l’intoppo è pesato. «Bisogna stare più attenti- spiega Stefano Stefanel, preside della scuola media Piazza Garibaldi di Udine – da noi c’è chi è passato dall’insufficienza alla sufficienza dopo la correzione dell’errore. Sono d’accordo con il test, ma non si possono fare questi scivoloni viste le polemiche che circondano l’Invalsi. I ragazzi non si accorgeranno di niente. Il problema è stato tutto per i docenti che hanno dovuto fare un lavoro doppio».
Anomalia funzionamento maschera: è l’oggetto della mail che ha angosciato le commissioni. L’autore è Roberto Ricci, responsabile del sistema di valutazione dell’Invalsi che spiega ai prof che i compiti degli studenti che hanno preso dai 20 punti in giù alla prova di italiano vanno revisionati controllando. Se sono 16 allora bisogna «ricalcolare il punteggio». Capitolo matematica: per le domande D2 e D9 la griglia di correzione ha dato il massimo del punteggio solo a chi ha risposto a quattro quesiti su quattro, ma ne bastavano tre. Stesso messaggio da Francesco Scrima, segretario della Cisl Scuola: «L’incidente tecnico è deprecabile, ma non può mettere in discussione la qualità del lavoro svolto dall’Invalsi». Per la Gilda e i Cobas invece il test va dall’esame. Per la Flc Cgil di Mimmo Pantaleo il ministero ha fatto «una figuraccia». La verità è che all’Istituto mancano le risorse come hanno testimoniato i precari che ieri hanno protestato sotto al ministero: in 56 sono in scadenza, solo in 22 hanno contratti stabili. «Siamo in pochi- rivela una docente- e gestiamo una macchina infernale. In Italia siamo in cinque a preparare i test di matematica». Con più risorse, forse, l’errore non ci sarebbe scappato.

Il Messaggero 22.06.11

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