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Tagli alla scuola, in montagna va anche peggio

Interrogazione degli on. Miglioli e Ghizzoni al ministro Gelmini. “Accanimento sui territori disagiati” anche nell’ultima manovra. Gli effetti dei tagli alla scuola saranno ancora peggiori nei centri del nostro Appennino. La diminuzione dell’organico determinerà la soppressione del tempo prolungato, la scomparsa delle ore di compresenza con l’impossibilità di sostituire i docenti assenti, la carenza di ore disponibili per attività legate al territorio, il continuo avvicendamento dei docenti, la diminuzione del personale ATA. E’ quanto sostengono l’on. Manuela Ghizzoni e l’on. Ivano Miglioli nell’interrogazione presentata oggi al ministro dell’Istruzione Gelmini. I due parlamentari del Pd richiamano la petizione sottoscritta da centinaia di genitori di alunni delle scuole medie di Lama Mocogno, Polinago, Pavullo, Montese, Pievepelago, Fanano e Sestola, i quali denunciano le conseguenze negative che la diminuzione dell’organico e la soppressione del tempo prolungato avranno sulla qualità dell’insegnamento.

“Sarà un’ulteriore penalizzazione per chi vive e opera nei territori montani”, dicono i due parlamentari i quali osservano come anche nell’ultima manovra ci sia un particolare “accanimento nei confronti delle scuole nei territori disagiati. Infatti, alle istituzioni scolastiche che avranno meno di 500 alunni non potranno essere assegnati dirigenti con incarico a tempo indeterminato. Insomma – concludono i due parlamentari – avremo persino dirigenti a mezzo servizio e senza alcun concerto con la conferenza Stato-Regioni. Ancora una volta federalismo a chiacchiere quando nei fatti prevale il centralismo ministeriale”.

Ghizzoni e Miglioli chiedono al governo di “intervenire al fine di garantire una scuola secondaria adeguata alle esigenze formative anche nei comuni della montagna modenese”.