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«Meno tasse? Ecco gli aumenti del governo Berlusconi», di Marco Laudonio

Fassina smonta le bugie del premier: “L’ICI al 60% delle famiglie l’ha tolta Prodi, mentre lui aumenta le tasse a lavoratori e imprese”. Bersani: “Anno record, lavoreremo per pagare le tasse fino al 23 giugno!”. Le 5 bugie del governo

“Abbiamo abbassato le tasse, togliendo l’Ici e togliendo 2 miliardi alle imprese”. Il problema è che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ne è convinto.
Pure per telefono lo racconta, come ha fatto sabato mattina chiamando (!!) all’inaugurazione dell’autostrada pedemontana lombarda, stamane a Cassano Magnago, in provincia di Varese. “Nonostante la crisi l’Italia c’è, non abbiamo aumentato le tasse e sosteniamo le famiglie e chi ha perso il lavoro”.
Berlusconi era al telfono, chissà da dove. Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ferma subito la grancassa delle bugie: “Non so in quale paese vive. Da quando il governo ha detto che la crisi era passeggera e psicologica, abbiamo 700 mila disoccupati in più, un milione di persone sotto ammortizzatori sociali e decine di migliaia di piccole imprese saltate o a rischio fallimento. Questi sono problemi che – per il segretario del Pd – si devono affrontare con un piglio più deciso e non raccontando fantasie”.

Diciamo la verità, anzi le verità, che sono proprio tutto il contrario come ribatte Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro nella segreteria del PD:

1) E’ stato il governo Prodi a eliminare l’Ici al 60% delle famiglie.

2) Il governo Berlusconi le tasse le ha aumentate a lavoratori e imprese, dal momento che ha eliminato numerose detrazioni fiscali:
– la detrazione del 55% per le ristrutturazioni edilizie finalizzate al risparmio energetico;
– la detrazione del 19% per gli acquisti di abbonamenti ai trasporti pubblici locali;
– la detrazione del 19% per le spese di aggiornamento degli insegnanti.

3) Il governo Berlusconi le tasse le ha aumentate alle imprese, dato che sono stati svuotati, mediante il click day, i crediti di imposta per ricerca e innovazione, e per gli investimenti nel Mezzogiorno.

4) Il governo Berlusconi le tasse le ha aumentate a lavoratori e imprese, non restituendo il fiscal drag degli ultimi due anni e introducendo una pesante tassa sulle memorie virtuali dei dispositivi elettronici, quantificata, in media, in 100 euro l’anno a famiglia.

5) Il governo Berlusconi ha messo le mani nelle tasche degli italiani attraverso una serie di aumenti:
– l’aumento delle tariffe dell’acqua e del gas,
– l’aumento dei pedaggi autostradali, del costo dei biglietti dei treni e degli aerei,
– l’aumento dei premi delle assicurazioni.

E Fassina fa notare un dato che tanti analisti economici sui giornali non cosniderano mai: “Nonostante una recessione più pesante della media dell’area euro, abbiamo un’inflazione più alta. Così I lavoratori perdono potere d’acquisto e le imprese competitività”.
Riguardo le tasse lo stesso Bersani ha ricordato che sono cresciute dato che “siamo arrivati al 23 giugno come giorno in cui finiamo di lavorare per lo Stato. È un record”.

Gli dà ragione l’associazione dei consumatori Federcontribuenti: “Silvio Berlusconi mente quando dice di avere abbassato le tasse. Anzi no: i grandi evasori con lo scudo fiscale hanno pagato quattro volte meno di un lavoratore dipendente – afferma il il presidente della Federcontribuenti, Carmelo Finocchiaro – Tutti gli indicatori confermano il contrario, al punto che quest’anno serve un giorno in più di lavoro proprio per poterle pagare”.

“Il presidente del Consiglio ha preso ogni contatto con la realtà – afferma Giuseppe Fioroni, presidente del Forum Welfare del Partito Democratico – i risultati del governo? C’é chi si uccide perché perde il lavoro. Il 60% dei disoccupati ha meno di 34 anni. La scuola è un bancomat da cui prelevare risorse, privando i nostri giovani del futuro. Aumentano le famiglie povere. Creare una nuova famiglia è diventato un lusso. Ma il presidente del Consiglio continua a parlare, parlare, parlare senza passare ai fatti. Non è che si è davvero illuso che con le parole -e mi scuso per la metafora- si possano moltiplicare i pani e i pesci?”.

Piero Fassino a Ivrea nel corso di un incontro con i lavoratori del gruppo Eutelia – Agile in lotta da mesi per evitare la liquidazione della loro azienda ha bollato le parole del premier come “una colossale bugia e un inganno a danno degli italiani. Ogni qual volta ci si avvicina ad elezioni – ha aggiunto Fassino – Berlusconi rispolvera il vessillo della riduzione delle tasse. E pur di raccattare qualche voto non esita a ricorrere alla ‘pubblicità ingannevole’. Per Berlusconi l’importante non è che una cosa sia vera, ma farla credere vera. Soltanto che il trucco è sempre più scoperto e non riesce più a nascondere quel che milioni di italiani vedono: la crisi morde sul lavoro, sul reddito e sulla vita di milioni di tantissime persone”.

E poi il governo non fa nulla…
Grazie Silvio, la prossima volta risparmiati la telefonata, anche perché magari starai pensando ad aumentare il costo pure di quelle nel prossimo taglio delle tasse…

da www.partitodemocratico.it

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da www.repubblica.it
«Ma sul fisco Prodi batte il Cavaliere sgravi più consistenti dal centrosinistra», di Adriano Bonafede
Gli aiuti dati da centrosinistra e centrodestra secondo i Bollettini della Banca d’Italia

ROMA – Chi ha messo di meno le mani nelle tasche degli italiani? Berlusconi la risposta l’ha già pronta e la ripete da anni ai concittadini senza mai stancarsi: lui è quello che fa pagare meno tasse e invece il “cattivo” Prodi è quello che voleva a tutti i costi svuotare il portafoglio degli italiani. Ma il refrain di Berlusconi (e di tutto il centro destra, che l’ha fatto proprio) è davvero intonato alla canzone che ha effettivamente cantato? Spulciando fra i dati pubblicati in questi anni dai Bollettini economici della Banca d’Italia che hanno preso in considerazione l’effetto delle manovre degli ultimi quattro anni – dal 2007 al 2010 – la verità che sembra emergere dalle elaborazioni di Repubblica è assai diversa.
E’ pur vero che il primo governo Prodi mise in atto per il 2007 una manovra che ebbe l’effetto di privare famiglie e imprese di 2,24 miliardi di euro, come si vede dalla tabella pubblicata in pagina. Ma se si prende in considerazione la manovra predisposta per l’anno successivo le cose già cambiano: per il 2008 l’esecutivo Prodi ha effettivamente rimesso nelle tasche degli italiani più di quanto avesse sottratto l’anno precedente, e cioè 2,8 miliardi, con un “saldo” netto positivo di 560 milioni. E questo dipende soprattutto dagli sgravi concessi alle famiglie con una parziale (ma sostanziosa) abolizione dell’Ici, poi proseguita dal successivo governo Berlusconi nello stesso 2008 con un’abolizione totale. Misura, quest’ultima, che sembra, guardando quello che è successo dopo, l’unica di un certo peso (1,7 miliardi) che l’esecutivo di centro destra ha preso a favore delle famiglie. Nessuna riduzione dell’Irpef – nemmeno la restituzione del fiscal drag – nessuna misura a sostegno delle famiglie se se si esclude la manovra del cosiddetto bonus per i nuclei disagiati per 2,4 miliardi nel 2009 (ridottisi concretamente a 1 solo miliardo) che non è stata prorogata per il 2010 (ma tecnicamente si tratta di una maggiore spesa e non di una minore entrata).
Molti economisti hanno fatto notare che nella maggior parte dei paesi il sostegno ai redditi delle famiglie – sotto forma di minori tasse – è stato uno dei leit motiv delle misure dei governi contro la crisi.
Passando a ciò che risulta effettivamente svolto dai governi Berlusconi, nel 2009 c’è un saldo positivo complessivo fra aggravi e sgravi per famiglie e imprese di oltre 2,6 miliardi. Però va detto che l’entrata più importante dello scorso anno è relativa alla cosiddetta Robin Tax per società energetiche e banche per 4,272 miliardi. Quindi, un aumento effettivo delle imposte che però ha colpito soltanto due segmenti produttivi.
Per il 2010, le previsioni contenute nel Bollettino della Banca d’Italia dell’ottobre scorso (quindi a Finanziaria ancora aperta) davano un saldo negativo (a favore degli italiani) di soli 854 miliardi. Considerando i due anni in cui ha governato, Berlusconi ha tolto dalle tasche degli italiani circa 1,8 miliardi.
Complessivamente, quindi, partendo da questi dati, non sembra confermata l’immagine di un centrosinistra-Dracula e di un centrodestra donatore di sangue. Va comunque detto che dal computo delle entrate fiscali operate nei quattro anni presi in considerazione sono state eliminate tutte le misure correlate alla lotta all’evasione e all’elusione fiscale. Sono stati ricompresi in questo genere di interventi – di cui non si è tenuto conto – anche gli aggiornamenti degli studi di settore decisi ad esempio dal governo Prodi. Ma anche altre misure anti-evasione prese dall’esecutivo Berlusconi nei due anni in cui ha governato finora.

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