Tutti gli articoli relativi a: newsletter

Gli ultimi giorni di Pompei (Newsletter n° 10 – novembre 2010)

Ormai è evidente che non esiste più una maggioranza di governo. E anche se il voto di dicembre sulla fiducia non dovesse sancire questa situazione (la forsennata e vergognosa campagna acquisti da parte del Pdl potrebbe infatti dare i frutti sperati dal Premier) è comunque sotto gli occhi di tutti il fallimento di un Governo incapace di affrontare e risolvere i gravi problemi del Paese. Ogni giorno abbiamo la conferma della sua inadeguatezza e superficialità con le quali fa fronte a eventi e urgenze gravissime. Esemplare il crollo della domus dei Gladiatori di Pompei, derubricato a un insignificante cedimento di un tetto. In realtà si tratta di un danno gravissimo al nostro patrimonio storico-artistico, oltre che alla nostra immagine nel mondo; una vergogna nazionale, come l’ha giustamente definita il Presidente della Repubblica. Per questa ragione il gruppo PD della Camera ha presentato la mozione di sfiducia al ministro Bondi, che ha privilegiato in questi anni la sua attività di coordinatore nazionale del Partito del Popolo delle Libertà, piuttosto che adempiere al difficile compito di ministro …

Mai come ora (Newsletter n° 9 – ottobre 2010)

Mai come ora la distanza tra l’Italia reale e quella che viene raccontata nei telegiornali di maggiore ascolto è stata così ampia. Mai come ora le priorità del Governo sono state così distanti da quelle del Paese. Mai come ora la maggioranza di destra è stata così fragile. Mai come ora l’Italia ha bisogno di equità e giustizia sociale. Il gradimento del Premier è precipitato per tutte queste inconfutabili verità, nonostante lo zelo di alcuni ‘direttorissimi’ di telegiornali, che ogni giorno nascondono la polvere sotto il tappeto con un’informazione di regime addomesticata. Ecco perché, mai come ora, è necessario essere uniti davanti all’inadeguatezza e all’incapacità di Berlusconi di risolvere i problemi degli italiani (preoccupato solo dei suoi) e allo showdown della destra. Dobbiamo esserlo anche nel nostro partito, perché sono le democratiche e i democratici italiani a chiedere alla classe dirigente del PD e all’opposizione nel suo complesso maggiore unità. Sono i milioni di italiani stanchi di un Governo che sta facendo letteralmente a pezzi il Paese a chiederci di essere pronti per l’alternativa, con …

Guidando contromano (Newsletter n° 8 – settembre 2010)

L’anno scolastico che prende avvio in questi giorni si annuncia carico di problemi a causa delle scelte politiche della destra. La scuola e l’università sono state utilizzate negli ultimi due anni come un bancomat dal Governo Berlusconi-Bossi, che ha impoverito il sistema educativo e giustificato i tagli con la necessità di riformare il sistema dell’istruzione. Il PD è consapevole che tale sistema deve essere innovato, e per questa ragione abbiamo sempre fatto un’opposizione dura, ma mai pregiudiziale e con proposte alternative. Ma le necessarie innovazioni sono state usate come uno specchietto per le allodole per nascondere una mera operazione di riduzione di risorse, eludendo la domanda di fondo: i capitoli di spesa che riguardano la scuola, il sapere, la ricerca, la formazione, l’università devono essere considerati, da uno Stato che ha l’ambizione di posizionarsi nella fascia alta delle economie mondiali, come costi o benefici? Sono una spesa o un investimento? Perché se prescindiamo dalla consapevolezza che si tratta di un investimento essenziale per sostenere la crescita sociale ed economica a lungo termine del Paese, allora …

Mentre… (Newsletter n° 7 – luglio 2010)

Mentre avanza inarrestabile la crisi istituzionale e politica determinata dalla incapacità del Premier di accettare il dissenso e le prerogative degli organismi democratici sanciti dalla Costituzione, mentre le cronache quotidiane – ad esclusione di quelle di regime del TG1 e dei media controllati dal potere – ci raccontano l’inaudito comportamento di esponenti di Governo e maggioranza privi di senso dello Stato e legati a cricche affaristiche illegali (come testimoniano le vicende che hanno portato alle dimissioni, dopo molte resistenze, di due ministri e un sottosegretario e il coinvolgimento in affari discutibili di dirigenti politici di primo piano del Pdl), mentre emerge quanto sia necessario affrontare una nuova questione morale, mentre diviene sempre più evidente il tradimento delle promesse elettorali del centrodestra e della sua indifferenza ai problemi veri degli italiani (che certamente non sono di essere intercettati al telefono mentre raccontano le loro preoccupazioni per il futuro), mentre cresce la distanza tra questa classe politica e ogni idea di legalità e trasparenza e affiora l’innata tendenza ad imbavagliare la libera stampa, mentre è ormai insostenibile …

Nemmeno 1 euro (Newsletter n° 6 – giugno 2010)

Ci sono parole che sembrano scomparse dal discorso pubblico di questi ultimi tempi. Questa parole sono uguaglianza, equità, solidarietà. Eppure, sin dal secondo articolo della nostra Carta Costituzionale, la nostra Repubblica ha il compito di riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo “e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Ciononostante, i provvedimenti del Governo e l’ultima manovra finanziaria non hanno nulla di equo, come documentiamo con i link seguenti ai diversi post del sito. Facciamo un esempio a caso, sulla base degli ultimi redditi disponibili relativi al 2009, quando il nostro Presidente del Consiglio dichiarava un reddito pari a 23.057.981 di Euro. L’anno precedente era ‘appena’ di 14.532.538 (ma del resto si sa che gli affari del Premier, da quando è in politica, vanno sempre più a gonfie vele). Ebbene, un insegnante di scuola media in quell’anno guadagnava poco più di 20 mila Euro. Per raggiungere il reddito del Premier ci vogliono perciò circa 1150 insegnanti. Ognuno di questi 1150 insegnanti, a seguito della manovra e dei blocchi contrattuali, registrerà …

Sana e robusta Costituzione (Newsletter n° 5 – maggio 2010)

 Recentemente Barbara Spinelli ha ricordato come le prime vittime di ogni democrazia spezzata non siano mai gli elettori e il suffragio universale, ma i guardiani del sistema politico. I guardiani sono una serie di poteri di controllo che consentono al sistema democratico di respingere ogni attacco. Credo sia un monito da tenere ben presente nella ricorrenza della Festa della Repubblica. Il 2 giugno di 64 anni fa gli italiani (e le italiane, che parteciparono per la prima volta a una elezione nazionale) scelsero la Repubblica ed elessero i loro rappresentanti in seno all’Assemblea Costituente, che avrebbe approvato di lì a pochi mesi la nostra legge fondamentale. La Costituzione ha consentito all’Italia di forgiare uno Stato fortemente ancorato a regole democratiche e valori condivisi. Uno Stato che ha respinto ogni minaccia proprio perché la Carta ha definito con precisione i compiti dei guardiani della democrazia, distinguendo le loro competenze e prevedendo un sistema equilibrato di poteri. Naturalmente è sempre possibile, e a volte necessario, procedere all’aggiornamento della nostra legge fondamentale, nell’ambito dei percorsi di riforma che …

Ciao "Bella Ciao!" (Newsletter n° 4 – aprile 2010)

«Una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor. O partigiano, portami via, ché mi sento di morir. E se io muoio da partigiano, tu mi devi seppellir. E seppellire lassù in montagna, sotto l’ombra di un bel fior. E le genti che passeranno mi diranno «Che bel fior!» «È questo il fiore del partigiano morto per la libertà!» O bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!»   “Bella ciao” è l’inno più celebre della Resistenza. Un testo tanto semplice quanto potente, che parla di dignità e di libertà dall’oppressore e che proprio per il suo contenuto qualche Sindaco ritiene non possa essere cantato e suonato nel giorno della Festa della Liberazione.    Da tempo assistiamo a provocazioni di questo tipo che ci indignano e che offendono la memoria delle vittime del nazifascismo, perché banalizzano la data del 25 aprile, in quanto la considerano priva di significato o, nel peggiore dei casi, la ritengono patrimonio esclusivo di una sola parte politica, così da delegittimarne la Costituzione che ne è il lascito diretto. Due anni …