Tutti gli articoli con tag: donald trump

Trump, le donne, l’Europa e la sinistra

Su Fb, un utente tra i tanti ha ammesso di avere paura di Trump; un interlocutore ha risposto “Perché? È Presidente USA non Europeo”. Un altro ha aggiunto “Perché ti fa tanta paura? Non ti spaventa di più il cartello che gli si oppone e sembra apparentemente intenzionato a scatenare anche una guerra civile?” e un altro: “Preoccuparsi di Trump e dimenticare i danni causati al mondo dai guerrafondai Bush, Clinton (marito e moglie) e Obama mi pare francamente eccessivo”. Una spigolatura di opinioni – e come tali fondate su convincimenti forti ma magari non avvalorate dai dati oggettivi – che dimostrano come anche in Italia di fronte a Donald Trump, il popolo si “spacchi a metà”. Da noi è già accaduto vent’anni fa, alla nascita della parabola berlusconiana: il Silvio nazionale convinse metà del Paese che la sua esperienza imprenditoriale avrebbe rifatto grande l’Italia, a partire dal milione dei posti di lavoro. Sappiamo com’è andata a finire: il promesso miracolo è rimasto nell’agenda, la crisi del 2008 non è stata interpretata in tempo (qualcuno …

Perchè Hillary non ha vinto? La misoginia della più grande democrazia del mondo

Gli analisti, a caldo, hanno cercato di spiegare perché, alle presidenziali Usa ha vinto Trump. Altrettanto importante (soprattutto da un punto di vista femminile), è, però, provare a capire perché non ha vinto Hillary. Dino Amenduni ricorda come Trump abbia avuto un milione di voti in meno rispetto a Romney nel 2012, ma Hillary ha raccolto ben sei milioni di voti in meno rispetto a quanto fatto da Obama nel 2012 (secondo mandato). Quindi – dice Amenduni – è la sconfitta di Hillary, prima ancora della vittoria di Trump. Le ragioni di un tale tonfo sono molte e articolate, non ultimo un sistema elettorale che premia il voto frammentato su più Stati, piuttosto che grandi masse di consensi aggregate in alcuni punti del Paese. Ci sono, però, alcune considerazioni fatte da artisti e giornalisti che sto leggendo in queste ore e che mi hanno colpito per la loro lungimiranza, da un lato, ma anche perché, dati alla mano, si ricostruisce il volto di un Paese che, noi, continuiamo (e credo anche a ragione) a definire …

Elezioni Usa, quel sogno di rivalsa che per tanti si e’ trasformato in un incubo

Hillary ha ammesso la sconfitta, Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti, con buona probabilità l’uomo più potente al mondo. Un risultato non previsto dai sondaggi e dai media, che sta facendo barcollare le borse di mezzo mondo, che apre tanti interrogativi sul futuro di questo grande Paese e, a caduta, del mondo occidentale. Così, a caldo, provo a mettere in fila un po’ di considerazioni che, mi sembra, possano essere racchiuse in un assunto: ha vinto chi ha saputo vendere al meglio un sogno che, per tanti, si è già trasformato in un incubo. Prova ne è l’intasamento dei siti canadesi di informazione sulle modalità di espatrio. Le idee politiche di Donald Trump, che nei dibattiti televisivi erano apparse confuse, al contrario di quelle spiegate con dovizia di particolari da Hillary Clinton, sono, invece, apparse sufficientemente chiare a quella marea di elettori bianchi, appartenenti alla middle class, abitanti nelle zone de-industrializzate, che si sono recati in massa alle urne per votare per l’uomo che prometteva di far tornare grande l’America. Hillary Clinton, …

L’affermazione di Trump e i timori del resto del mondo

Il bianco e il nero, intesi come emblema di tutto ciò che è antitetico e non solo (e banalmente) come colore della pelle. Il commento del giornalista, nostro conterraneo, Vittorio Zucconi sulle figure del presidente uscente degli Stati Uniti Barak Obama e dell’appena confermato candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump mette l’una a fianco all’altra, plasticamente, due visioni del mondo e due modi di intendere il ruolo della più grande potenza mondiale. Il ponte per Obama, il muro per Trump. La fatica di tessere rapporti per Obama, l’ostentazione della forza per Trump. Lo stesso Obama racconta che i leader del G7 si sono mostrati preoccupati per l’ipotesi che alla guida della più grande potenza mondiale possa andare un uomo che ha, tutto sommato, una visione semplicistica del mondo. Ad ogni suo comizio, crescono le contestazioni e si ingaggiano scontri. Eppure cresce anche il suo consenso in quella parte di America che si sente accerchiata, costretta, non più vincente come un tempo. Il filosofo Zygmunt Bauman oggi prova a leggere il bisogno dell’uomo forte (o …