Tutti gli articoli con tag: riforma costituzionale

Riforma costituzionale, tutela delle minoranze e partecipazione degli eletti (art. 64)

Prosegue il nostro viaggio all’interno del testo riformato della Costituzione. Affronto, oggi, alcuni aspetti raramente oggetto di discussione pubblica, ma che introducono novità di un certo rilievo. Tra le modifiche apportate all’articolo 64 vi è la nuova disposizione, introdotta in seguito al dibattito parlamentare tra il primo esame del Senato e della Camera, che rende espressa, in Costituzione, l’attribuzione ai Regolamenti parlamentari di garantire i diritti delle minoranze e, alla Camera, di disciplinare lo statuto delle opposizioni. La prima obiezione a questa previsione – attesa, in verità, da tempo – è rivolta contro l’assenza di precise disposizioni di principio già in Costituzione in grado di orientare i Regolamenti, ma è evidente che la sede naturale (e tradizionale) per definire le modalità con le quali si rende concretamente esigibile la tutela delle minoranze è il Regolamento, che può e deve essere aggiornato per stare al passo con il contesto, che si modifica di continuo. In che modo si “garantiscono” i diritti delle minoranze, fino al limite di non farli diventare una capacità di interdizione all’iniziativa della …

Referendum, il nuovo Senato (art. 57, 58 e 59 della riforma)

Proseguo il nostro viaggio all’interno della riforma costituzionale. Dopo aver affrontato le modifiche all’articolo 55, che supera il bicameralismo paritario e definisce funzioni differenti tra Camera e Senato, oggi ci dedichiamo alle nuove modalità di composizione e di elezione del Senato (articoli 57, 58 e 59). La riforma – rispetto all’attuale composizione di 315 membri eletti a base regionale, di cui 6 eletti nella Circoscrizione esteri – prevede che esso sia costituito da 5 senatori di nomina presidenziale (che durano in carica 7 anni) e da 95 senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali, quindi eletti dai Consigli regionali e delle Province autonome in proporzione alla popolazione della regione; dei 95 senatori, 74 sono eletti tra i membri dei Consigli regionali e 21 tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori. Poiché si tratta quindi di un “doppio ruolo”, i senatori non riceveranno alcuna indennità per la nuova funzione. La prima novità, quindi, è relativa alla sensibile diminuzione del numero dei senatori: 95 è un numero adeguato per dare rappresentanza alle istituzioni territoriali. A questo proposito, ritengo …

Cosa cambia con la riforma costituzionale? Il nuovo articolo 55

Mi è stata rivolta quella che voglio definire una battuta: “Voterai Sì perché non l’hai capita”. Il riferimento è, naturalmente, alla riforma costituzionale e al referendum del 4 dicembre prossimo. Non ho replicato con pari battuta: “Al contrario: voterò Sì perché l’ho capita”, ma ho assicurato al mio interlocutore di aver letto ogni norma modificata. Si può dire altrettanto di lui? Il punto è che tanti parlano per sentito dire. E allora, ben venga l’iniziativa di Repubblica che mettendo a confronto i testi della Costituzione vigente e modificata consente a tutti di farsi un’idea sulla materia oggetto di referendum. Nel mio piccolo, sui miei spazi (sito e pagina Fb), cercherò di fare così anch’io. Nei prossimi giorni, e nelle prossime settimane, racconterò le modifiche proposte alla Costituzione, articolo per articolo. Si comincia con l’articolo 55 che, prevedendo funzioni differenti per i due rami del Parlamento, dispone il superamento del bicameralismo paritario (quello italiano è l’unico modello europeo che lo prevede), cioè uno dei pilastri della riforma. E’ esperienza quotidiana che tanti disegni di legge si …

Referendum, dopo il 4 ci sarà anche il 5 dicembre

#5dicembre. No, non è un errore: ho proprio voluto scrivere hashtagcinquedicembre. Perché dopo il 4, ci sarà il 5 dicembre e, come ho scritto ieri, dovremo continuare a parlarci, a camminare insieme. Pensavo fosse una preoccupazione solo mia, ma oggi leggendo l’editoriale di Mario Calabresi su la Repubblica mi accorgo che il tema comincia a essere sentito anche dai media. Le parole di Calabresi sono naturalmente molto più efficaci delle mie, ma il pensiero è il medesimo. Calabresi scrive “credo che i prossimi due mesi rischino di essere l’occasione perfetta per incenerire ogni possibilità di dialogo e di discussione in Italia. Così il 5 dicembre, quale che sia il risultato del referendum, ci troveremo a fare l’inventario delle macerie e a prendere nota delle lacerazioni che resteranno nel tessuto sociale italiano”. E allora il quotidiano Repubblica si propone come luogo mediatico dove il confronto si attenga al merito della riforma e al reciproco rispetto. E’ quanto, in tempi non sospetti, avevamo già cominciato a fare, a luglio, alla Festa de l’Unità di Carpi, quando, per …