Tutti gli articoli con tag: università

Università, si amplia la possibilità di diventare ricercatore (tipo B)

Un’altra buona notizia per la nostra Università. Dopo gli emendamenti in tema di diritto allo studio, la Commissione Bilancio ha approvato un altro emendamento, a mia prima firma, che si propone di sanare un’altra anomalia del nostro sistema di reclutamento dei ricercatori e che amplia il numero di coloro che possono accedere al bando per diventare ricercatore di tipo b, l’anticamera per passare ad associato. Più in generale devo dire che la legge di Bilancio presentata dal Governo riserva una significativa e positiva attenzione al sistema universitario. In particolare prevede aggiuntivi finanziamenti destinati ai dipartimenti di eccellenza, una parte cospicua dei quali potrà essere destinata ad assumere ricercatori a tempo determinato cosiddetti di tipo (b). Com’è noto, si tratta del primo livello della carriera universitaria, quello che, al termine di un triennio, dà la garanzia di chiamata a professore associato purché l’interessato sia in possesso dell’abilitazione scientifica nazionale e di valutazione positiva dell’ateneo di appartenenza. E qui si inserisce l’emendamento che porta la mia prima firma, ma che è stato poi firmato da tutti i …

Decolla l’Università gratuita per i meno abbienti

Con l’approvazione di un mio emendamento alla legge di stabilità, sottoscritto da tutti i deputati Pd della Commissione Cultura, la no-tax area per gli studenti universitari prende forma più precisa ed estesa. Già il Governo aveva proposto nella versione iniziale della legge di stabilità che gli studenti che appartengono a famiglie con meno di 13.000 euro di ISEE (indice di reddito e patrimonio) non devono pagare alcuna tassa alle università per iscriversi alla laurea triennale, purché siano studenti in corso e attivi, cioè abbiano superato un certo numero di esami, mentre per le famiglie tra 13.000 e 25.000 euro di ISEE la proposta di legge stabiliva un calmieramento alle tasse universitarie in dipendenza dal valore dell’ISEE, con un’aliquota massima dell’8%. Con l’emendamento il provvedimento di sgravio viene esteso alle lauree magistrali e agli studenti fino al primo anno fuori corso, in modo da coprire una fascia assai più ampia di studenti di tutti i corsi di studio e non lasciarli in difficoltà dopo la laurea triennale o nel caso di un piccolo ritardo nel completamento …

Scienze geologiche, provvedimento incardinato in Commissione Cultura e Istruzione

Dopo il via libera del Senato, è tornata alla Camera la proposta di legge sul sostegno alle Scienze geologiche di cui sono relatrice, un provvedimento importante in un Paese caratterizzato da un grave e persistente dissesto idro-geologico, reso ancora più attuale e urgente dalle continue scosse che stanno devastando il Centro-Italia. Oggi abbiamo incardinato il provvedimento in Commissione Cultura e Istruzione dove tutti i gruppi stanno dimostrando spirito di collaborazione. L’auspicio è quello di un iter rapido che possa, magari, concludersi con l’approvazione già in Commissione in sede legislativa. In allegato, il testo della relazione che ho presentato in Commissione in mattinata e che spiega il valore del provvedimento. Nella seduta del 26 ottobre 2016, il Senato ha licenziato, apportandovi alcune modifiche, il progetto di legge che alla Camera era stato approvato in sede legislativa il 22 aprile 2015 per sostenere gli studi delle Scienze geologiche e le ricerca nel medesimo ambito, anche attraverso la possibilità di istituire nuovi e specifici dipartimenti universitari. La necessità di tale intervento derivava – e oggi si conferma – …

Lo StudentAct visto da me: quattro gambe per il tavolo che sorregge l’art. 34 della Costituzione

Una misura mai applicata in Italia, la no tax area, e tre provvedimenti complementari in grado di allargare la risposta a diverse sfaccettature dello stesso bisogno, il diritto allo studio universitario. Una sorta di tavolo con quattro gambe: tutte insieme garantiscono l’equilibrio, se ne viene a mancare una, il tavolo si ribalta. Il tavolo, nel mio immaginario, è il dettato dell’articolo 34 della Costituzione, laddove dice che “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. Le quattro gambe sono i provvedimenti contenuti nella legge di bilancio appena presentata dal Governo. In quelle quattro gambe c’è molto del mio lavoro, ma anche di quello di tutti i colleghi del Pd e delle altre forze politiche che, in questi anni, si sono interessati al diritto allo studio. Nel luglio scorso, alla Camera è stata approvata una mozione a mia prima firma sull’accesso all’università, promossa anche a fronte degli sconfortanti dati circa le percentuali di immatricolati e di laureati del nostro Paese. Quella mozione impegnava il Governo …

Legge Bilancio, nello Student act ci sarà la “no tax area”

“La prossima legge di Bilancio dovrà affrontare un tema non più rinviabile, quello del supporto all’accesso universitario dei ragazzi delle fasce sociali meno abbienti, in particolare quelli che mostrano attitudini verso lo studio, ma che, se non sostenuti economicamente, non potrebbero proseguire la loro formazione. L’Italia è in coda ai Paesi Ocse per numero di laureati: il dato deve preoccupare perché le competenze sono una delle leve fondamentali per garantire l’innovazione necessaria a far ripartire il nostro tessuto economico e permettere la promozione sociale personale. Da componente della Commissione Istruzione della Camera ho lavorato a lungo su questi temi insieme ai colleghi in Parlamento e alla segreteria tecnica del sottosegretario Faraone. La discussione che si è sviluppata all’interno del Pd, e anche nel confronto con le altre forze parlamentari, ha confermato che il problema deve essere affrontato con uno spettro organico di interventi e di impegni finanziari. E’ per questo che, come ha preannunciato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, la Legge di Bilancio prevedrà un pacchetto di misure attese da tempo da …

Università, l’Adi denuncia le scarse prospettive per gli assegnisti di ricerca

Il 93% degli assegnisti di ricerca, nei prossimi anni, uscirà dal mondo accademico. E’ una dato molto preoccupante, come ho detto al Sole 24 ore e come ho confermato anche, ieri pomeriggio, alla Camera, nel corso della conferenza stampa, a cui sono stata invitata a partecipare, convocata dall’ADI, l’associazione dei dottori e dottorandi, per presentare il rapporto che fotografa lo stato di salute (evidentemente cagionevole) del comparto. Ringrazio l’associazione non solo per l’invito, ma anche per il lavoro accurato frutto di raccolta dati e somministrazione di questionari. Non è che la politica non ascolti – penso ai mille ricercatori che grazie alla passata Legge di bilancio sono stati assunti, misura che puntiamo a stabilizzare anche in questa Legge di bilancio – ma, è certo, che non è stato fatto ancora abbastanza per recuperare gli anni di disattenzione passati i cui effetti continuano a riverberarsi in negativo sul mondo delle università e degli enti di ricerca. Non possiamo permettere che tanti giovani, sulla cui formazione e competenze si è investito, non possano poi proseguire il cammino …