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Università, reso più equo il criterio del costo standard

La Camera dei deputati entro la giornata approverà il cosiddetto Dl Mezzogiorno che contiene, tra altre misure, la revisione del “costo standard per studente”, sulla cui base è ripartito il finanziamento statale alle università. Si tratta di una misura che il Governo era già stato sollecitato ad adottare grazie a una mozione, a mia prima firma, approvata circa un anno fa. Sono intervenuta in Aula per spiegare l’importanza delle modifiche apportate nel calcolo del “costo standard”. Ecco il testo integrale del mio intervento Signor Presidente, poco più di un anno fa, la Camera approvò – sostanzialmente all’unanimità – la mozione a mia prima firma che impegnava il Governo ad assumere specifiche iniziative per superare gli ostacoli che si frappongono tra i giovani e l’accesso al sistema universitario. Dopo qualche mese, in occasione della discussione della legge di bilancio, furono attuati alcuni impegni di quella mozione. Da un lato, quelli connessi al potenziamento del finanziamento per il diritto allo studio universitario e al completamento e miglioramento dei suoi strumenti operativi. Dall’altro, quelli connessi alla riforma della …

Università: oltre la retorica dell’eccellenza

Il Sole 24 Ore ha avviato un dibattito sul sistema universitario a partire da una riflessione di Dario Braga, a cui hanno fatto seguito altri interventi, che potete leggere qui. Per chi, come me, ha dedicato gran parte della propria attività parlamentare alle politiche universitarie, si tratta di una iniziativa certamente apprezzabile perché – al di là delle considerazioni espresse e della loro eventuale distanza dalle mie valutazioni – rappresenta il tentativo di portare il dibattito sull’università, al netto dei luoghi comuni e degli stereotipi, in seno alla società, che è (ma sarebbe meglio dire, dovrebbe essere) il principale interlocutore del mondo accademico. Il contributo di Daniele Terlizzese dal titolo “Cooptazione e persone di qualità”, a corredo dei precedenti citati è quello che più mi sprona a prendere la parola, per dissentirne. L’autore si fa portavoce di alcune idee che hanno trovato – negli ultimi anni – sostegno pubblico e attuazione normativa, a partire dalla considerazione che il buon reclutamento vada premiato, affinché “chi sceglie abbia incentivi chiari e potenti a prendere i migliori”. Io …

Università, venerdì sarò a Roma con i Gd per partecipare a “Facciamolo sapere”

“Facciamolo Sapere”: è questo il titolo scelto dai Giovani democratici per l’assemblea nazionale dedicata al sistema universitario e, più in generale, all’accesso per i giovani al mondo dei Saperi. Si tratta di una giornata di confronto e approfondimento che si terrà a Roma, venerdì 7 luglio, presso la Sala conferenze della Lega Autonomie. La mattinata sarà dedicata agli interventi di coloro che, negli ultimi mesi, hanno lavorato a proposte innovative per il settore, mentre il pomeriggio sarà riservato all’assemblea vera e propria e ai lavori di gruppo. Tra i relatori invitati, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, autore della proposta di riconoscimento ai fini fiscali del periodo contributivo legato agli studi universitari per i nati tra il 1980 e il 2000, e io, in quanto promotrice del pacchetto di misure a sostegno del diritto allo studio universitario confluito nell’ultima Legge di stabilità. Mi fa piacere che i Giovani democratici abbiamo apprezzato il valore di misure come la no-tax area per i redditi fino a 13mila euro e il calmieramento delle tasse universitarie per le famiglie …

Formazione artistica, pari dignità dei percorsi Afam e di quelli universitari

Mercoledì 28 giugno, il quotidiano Il Manifesto ha pubblicato un intervento di Vincenzo Vita che porta di nuovo all’attenzione dell’opinione pubblica un tema da troppo tempo trascurato, quello dell’equipollenza dei corsi dell’Alta formazione artistica e musicale (Conservatori, Ex Istituti Musicali pareggiati come il nostro Vecchi-Tonelli, Accademie di belle arti, Istituti di industrie grafiche nonché l’accademia di danza e quella di arte drammatica) con quelli universitari: la finalità diretta è l’accesso ai concorsi pubblici ma è innegabile che si tratta di intervento teso a certificate la “pari dignità” dei percorsi formativi del settore AFAM a quelli universitari. La norma c’è, risale addirittura alla legge istitutiva del settore AFAM, cioè al 1999, ma necessitava di un decreto attuativo mai emanato: pertanto nel 2012 è intervenuto il Parlamento con l’approvazione di una apposita norma, ma che ha avuto esiti effettivi solo per quanto riguarda l’equipollenza dei diplomi di I livello con le lauree (entrambi triennali). Purtroppo così non è per i diplomi accademici di II livello (da rendere equipollenti alle lauree magistrali) perché sono attivi in forma meramente …

Beni culturali, gli studiosi possano riprodurli liberamente

L’uso semplice, diffuso e non dannoso di smartphone impone che venga sbloccato in via definitivo l’impasse con cui si scontrano gli studiosi di tutto il mondo quando si trovano a fare ricerche nelle biblioteche o negli archivi italiani. Al momento, infatti, per fare anche una semplice fotografia digitale da un libro o da un documento di archivio occorre una specifica autorizzazione e può venire chiesto il pagamento di un canone. Su questo tema, particolarmente sentito tra i ricercatori, il movimento Foto libere per i beni culturali aveva già raccolto 3mila firme in calce a un appello al Governo italiano. Io mi ero fatta interprete di quella esigenza, tra l’altro avvallata anche dal Consiglio superiore dei Beni culturali e paesaggistici, presentando, nello scorso gennaio, una interrogazione al ministro Franceschini in cui chiedevo che, nell’attesa di una norma, si potesse almeno intervenire in via amministrativa. Ora quella norma è stata inserita nel disegno di legge per il mercato e la concorrenza, di cui sono stata relatrice in Commissione Cultura alla Camera. Il provvedimento esplicitamente inserisce tra le …

24 crediti, il decreto attuativo atteso prima della pausa estiva

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca sta lavorando alla redazione del decreto ministeriale che dovrà fare chiarezza sugli ormai famosi 24 crediti che i laureati magistrali aspiranti docenti dovranno avere acquisito per poter partecipare al concorso per la formazione iniziale e l’accesso all‘insegnamento nelle scuole medie e superiori. E’ quanto ha confermato il sottosegretario Toccafondi rispondendo alla mia interrogazione. In essa avevo alla ministra Fedeli la preoccupazione degli aspiranti docenti che vorrebbero meglio comprendere come e quali crediti acquisire, segnalando anche fughe in avanti di alcuni enti che hanno già cominciato a proporre, soprattutto on-line, pacchetti di esami a pagamento, pur non essendo ancora stato emanato il decreto che stabilirà contenuti e modalità dei crediti da acquisire. E’ un bene che il decreto sia in preparazione e da successive interlocuzioni informali con il Ministero ho potuto appurare che dovrebbe essere emanato prima della pausa estiva. Il Consiglio universitario nazionale ha già espresso un primo parere orientativo. Ora si tratta di definire urgentemente e concretamente quali saranno i settori scientifico-disciplinari all’interno dei quali verranno acquisiti …

Scuola 24 – La buona notizia è che ben 30 atenei italiani sono da Top1000 nel mondo

Scuola 24, l’inserto de Il Sole 24 ore dedicato alla scuola e all’università ospita oggi un mio pensiero sulle graduatorie internazionali degli atenei. Riporto di seguito, per chi fosse interessato, il testo integrale dell’intervento: STUDENTI E RICERCATORI Università, la buona notizia è che ben 30 atenei italiani sono da Top1000 nel mondo di Manuela Ghizzoni* Quattro università italiane tra le 200 migliori al mondo: sono poche? sono tante? sono sufficienti? Ad ogni pubblicazione di graduatorie internazionali sulla formazione superiore si scatenano le polemiche e i giudizi, spesso anche contradditori. Tutti legittimi, ma si legge di tutto e il contrario di tutto: che le risorse destinate alle università sono scarse (e personalmente sono di questo avviso), mentre per altri sono sufficienti ma spese male; che quattro atenei nei primi 200 è un risultato soddisfacente, mentre per alcuni è deludente. Com’è noto, gli estensori di ogni graduatoria scelgono i parametri che ritengono siano più adeguati ai propri obiettivi di analisi: ne consegue che, molto spesso, classifiche ugualmente internazionali possono approdare a conclusioni anche molto distanti tra loro. …