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«L’Economist invita a votare Veltroni», di Elysa Fazzino

«E’ ancora l’uomo più ricco d’Italia, è ancora assediato dai conflitti d’interesse, è ancora inadatto a governare l’Italia anche se fosse un grande riformatore»: lo scrive l’Economist, che raccomanda: «Gli italiani dovrebbero invece votare Veltroni».
Il settimanale britannico, che già aveva giudicato Silvio Berlusconi inadatto a guidare l’Italia quando tentò di farsi rieleggere alla presidenza del Consiglio nel 2006, anche quest’anno torna alla carica e, in un editoriale pubblicato nel numero oggi in edicola, invita gli elettori italiani a dare il loro voto all’avversario. Per l’Economist, che intitola il servizio «Un gattopardo, macchie immutate», Berlusconi non farebbe le riforme necessarie all’Italia e il suo impero Mediaset è in conflitto con le responsabilità politiche.

Nel suo ultimo mandato, tra il 2001 e il 2006, Berlusconi – scrive il settimanale – ha realizzato «modesti miglioramenti» al sistema pensionistico e al mercato del lavoro. «Ma molte delle sue energie le ha dedicate a favorire i suoi interessi e quelli dei suoi amici», denuncia l’editoriale. Il Cavaliere ha attaccato i giudici e ha cambiato le leggi «per assicurare che nessuna condanna sporcasse mai il suo nome». «Non ha mai mostrato molto interesse per le riforme». A 71 anni, «ha probabilmente gli occhi puntati su un percorso populista verso la presidenza».
L’Economist aveva già chiesto a Berlusconi di dimettersi nel 1994 e nel 2001 lo dichiarò inadatto a governare. «La sua risposta – scrive il settimanale – fu un’azione legale, che rimane aperta. Tuttavia il nostro giudizio è stato ampiamente giustificato».

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