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“Scuola, le linee del governo sono fumose”. ll commento dell’on. Ghizzoni all’audizione del ministro Gelmini

“Le linee programmatiche del ministro Gelmini sono fumose e contraddittorie”. Lo dice Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in Commissione Cultura alla Camera al termine dell’audizione del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini.

“Al di là della mera enunciazione di principi – continua – non c’è traccia di come dare attuazione al suo programma né riferimenti concreti sulle risorse che il governo intende stanziare a favore dell’istruzione. A pochi giorni dalla presentazione del Dpef, ci attendevamo qualcosa di molto più preciso”.

“Per di più, sono troppi i temi su cui il ministro non spende neanche una parola. Penso alla non più rinviabile questione della immissione in ruolo degli insegnanti precari, su cui il governo Prodi era stato chiaro ed efficace e dal cui esito dipende la continuità didattica nelle scuole oltre che un riconoscimento al lavoro degli insegnanti. E poi, come può il ministro non dire nulla sulle linee guida per l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni? Nè proferire verbo sull’introduzione della istruzione tecnica e professionale all’interno dell’ordinamento della scuola superiore, il cui regolamento attuativo dovrebbe essere approvato entro il 31 luglio?”.

“E ancora, il ministro intende proseguire o meno nel piano di aggiornamento degli insegnanti di italiano e matematica ed estendere alla scuola l’anno sabbatico? Su questo punto, su cui il governo Prodi aveva trovato una intesa per destinare 250 milioni, la Gelmini tace. Inoltre, è ambiguo il passaggio sulla scuola paritaria nel quale intravediamo l’intenzione di rompere l’equilibrio della legge Berlinguer”.

“Troviamo inoltre incoerente e contraddittorio – conclude la parlamentare del PD – che mentre nella relazione il ministro insista tanto sul concetto di merito scolastico, fuori dall’aula riveli l’intenzione di far slittare il decreto Mussi-Fioroni relativo all’assegnazione dei 25 punti legati alla carriera scolastica per l’accesso degli studenti alle facoltà universitarie a numero programmato. Si tratta di una netta marcia indietro che non ci saremmo aspettati proprio su una misura che premia i diplomati eccellenti e promuove la meritocrazia.

L’intervento del ministro Gelmini sarà messo a disposizione dei lettori appena possibile.

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