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Giustizia e riforme, il premier capovolge la realtà

Berlusconi confonde giustizialismo e legalità
Berlusconi ci riprova. Prima ammazza sul nascere ogni possibilità di dialogo con l’opposizione sulle riforme necessarie al Paese e poi cerca di lavarsene le mani scaricando la responsabilità sull’opposizione stessa. In una lunga e a tratti surreale intervista rilasciata al settimanale “Tempi”, il premier si dice “deluso” del segretario del PD Walter Veltroni e lo accusa di “sudditanza psicologica verso le frange giustizialiste” dell’opposizione.

Una tesi sconcertante quella sostenuta da Berlusconi, soprattutto alla luce del fatto che il PD si è da sempre detto disponibile ad aprire un costruttivo e proficuo confronto con la maggioranza sulle tante riforme istituzionali di cui l’Italia ha bisogno. Essendo per questo addirittura additato di eccesso di dialogo. Chi ha messo in tutti i modi i bastoni tra le ruote del confronto sulle riforme è stato invece lo stesso Berlusconi e la maggioranza accondiscendente che lo sostiene. Alle belle parole del discorso di insediamento alle camere, hanno fatto seguito scelte politiche scellerate che hanno messo davanti a tutto i soli interessi personali del premier e accantonato quelli del Paese.

“Noi – spiega Giorgio Tonini, del coordinamento nazionale del PD – al contrario di Berlusconi, non siamo delusi perché non ci eravamo fatta alcuna illusione. Avevamo sfidato Berlusconi sulle riforme istituzionali, ci ha risposto con le solite leggi ad personam. Se si vuole tornare a parlare di riforme ci stiamo, non abbiamo mai revocato la nostra disponibilità al confronto, purché sia nell’interesse del Paese”.

D’altronde, come ricorda Anna Finocchiaro, “le riforme, la modernizzazione del Paese sono gli obiettivi attorno a cui è nato il Pd”. Crediamo, sostiene la capogruppo democratica a Palazzo Madama, “che siano fondamentali per l’Italia e questo ci ha spinto e ci spinge a cercare il dialogo trovando finora da parte della destra chiusure e leggi ad personam. La verità è che quando Berlusconi ci accusa di sudditanza al giustizialismo fa una confusione: noi siamo attenti alla legalità e alle regole. Ma la differenza tra legalità e giustizialismo sembra sfuggirgli. E’ singolare poi come attacchi di questo tenore avvengono proprio mentre, dalla parte opposta, Veltroni e il Pd sono oggetto della polemica con l’accusa di eccesso di dialogo. Il Partito democratico è la vera opposizione che preoccupa Berlusconi e anche queste maldestre uscite ne sono una prova”.

Della stessa idea il responsabile Organizzazione del PD Giuseppe Fioroni. “E’ in atto da settimane una campagna della destra per attaccare non tanto le posizioni quanto la credibilità stessa del Pd e del suo segretario. Ora arrivano le parole di Berlusconi che definisce il Partito democratico succube del giustizialismo e ruota di scorta di altri partiti. Le cose – e Berlusconi lo sa benissimo – stanno in tutt’altro modo: nessun giustizialismo ma difesa della legalità, nessuna ruota di scorta ma una forte iniziativa politica capillare, con la raccolta delle firme che hanno superato l milione e con le mille feste e occasioni di incontro in tutt’Italia. La delusione di cui parla Berlusconi è una cortina fumogena per nascondere questa realtà. Le affermazioni di Berlusconi sul giustizialismo sono un disco rotto. Berlusconi sa bene che una giustizia giusta, la difesa della legalità con la difesa delle garanzie dei cittadini, sono la bussola delle riforme che presenteremo in Parlamento e ci auguriamo che quando la maggioranza sarà guarita dall’ossessione di salvare il cittadino Silvio troverà il tempo e la voglia per una riforma della giustizia per tutti i cittadini e si accorgerà che le uniche proposte concrete e reali sono le nostre”.

Secondo il veceministro ombra del Lavoro Cesare Damiano, “sarebbe meglio che negli annunci di autunno il premier si preoccupasse maggiormente delle questioni sociali, che interessano milioni di famiglie, e non dei suoi problemi personali”. Il PD, specifica Damiano, porterà la propria “piattaforma sociale al confronto del paese e si batterà nel prossimo autunno innanzitutto per migliorare il potere d’acquisto delle retribuzioni e
delle pensioni, vera priorità per l’Italia”. Così come presenterà “le proprie proposte di legge: per la buona flessibilità e contro la precarietà; per la tutela delle donne nel mondo del lavoro; per la partecipazione dei lavoratori alle decisioni dell’impresa; per la piena applicazione del decreto sui lavori usuranti; per la lotta contro il caporalato e per nuovi diritti alle famiglie con persone disabili. Questi temi saranno la base della nostra elaborazione e – conclude Damiano – un contributo concreto alla soluzione dei problemi reali che assillano le famiglie.”

Ste.Ca.
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