pari opportunità | diritti

Dopo il parto una donna su cinque è costretta a lasciare il lavoro

Una mamma su cinque decide di lasciare il lavoro dopo la nascita del figlio. Circa i due terzi lo fa volontariamente proprio per la difficoltà di conciliarlo con la famiglia. Sono soprattutto le più giovani, le mamme sotto i 24 anni, e le meno istruite a decidere di uscire dal mercato del lavoro dopo il concepimento. E la presenza dei nonni dimezza la probabilità di abbandono. Sono, invece, pochissime (soltanto il 4%) le donne che iniziano a lavorare dopo il parto. È quanto emerge da una ricerca pubblicata da Banca d’Italia che studia le decisioni lavorative delle neomamme nei due anni successivi alla nascita del figlio,utilizzando i dati dell’Istat sulle nascite. La percentuale di abbandono è più alta per le precarie, mentre è più bassa per le neomadri che lavorano nel settore pubblico, soprattutto per la maggiore flessibilità di orario. Per le donne che lavorano nel privato questa scelta è più frequente per le operaie e meno per la mamme che si occupano di commercio o di servizi. Nelle regioni con maggiore disponibilità di nidi pubblici la probabilità di lasciare volontariamente il lavoro diminuisce di circa cinque punti percentuali.
Tuttavia solo il 7% dei bambini sotto i tre anni frequenta asili statali. La partecipazione al mercato del lavoro si riduce significativamente per le neomamme nei primi tre anni di vita del bambino senza crescere in prospettiva.

L’Unità, 6 Settembre 2008

1 Commento

    I commenti sono chiusi.