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«Nitto Palma cambia versione: “Piazza Navona, la destra ha aggredito”», di Claudia Fusari

Il procuratore di Roma Giovanni Ferrara ha già ricevuto due informative dalla Digos. Gli investigatori stanno ancora esaminando video e filmati sulle violenze. Accertata l’identità di oltre 30 persone coinvolte.
«Le riprese hanno evidenziato che appartenenti al Blocco Studentesco, intorno alle 11, hanno alzato cinghie verso altre persone». E’ stato il blocco di destra, quindi, ad attaccare per primo quello di sinistra. Ad accendere la miccia che ha incendiato piazza Navona. Il sottosegretario all’Interno Francesco Nitto Palma torna davanti al Parlamento per la seconda volta in una settimana per spiegare come sono andate le cose la mattina del 29 ottobre mentre il Senato faceva diventare legge il decreto Gelmini sulla scuola dell’obbligo e l’Onda degli studenti, fuori, cercava di impedirlo. Per il sottosegretario è il secondo tentativo di ricostruzione in meno di una settimana. Ma ancora una volta inciampa in una racconto parziale e frettoloso. Con questo clima, che vede il ritorno di opposti estremismi in piazza, forse, anche pericoloso.
Ha detto ieri Nitto Palma: «Uno del Blocco (la destra, ndr) spalleggiato da un altro, ha colpito una persona ripresa di spalle anch’essa in possesso di una cinghia. Contemporaneamente altri giovani studenti si sono allontanati spaventati. Le immagini inoltre – ha aggiunto – documentano che quelli del Blocco Studentesco, avanzando con atteggiamento aggressivo, si sono avvicinati al camion dei Cobas presente in piazza Navona determinando l’allontanamento degli studenti».
Ecco come il sottosegretario aveva raccontato gli stessi fatti venerdì della scorsa settimana: «Ad attaccare sono stati gli studenti di sinistra» ed è «usuale che durante le manifestazioni i mezzi con altoparlanti raggiungano piazza Navona». Che in quel mezzo (del Blocco Studentesco ndr)ci fossero poi nascoste mazze e bastoni, è stata probabilmente una sottovalutazione da parte delle forze dell’ordine «che però hanno agito con equilibrio e prudenza».
Sono, come si vede, due versioni opposte. Figlie, entrambe, di informative della Digos e del Dipartimento della Pubblica sicurezza ancora però «parziali, non complete». Perché questa fretta nel voler attribuire la colpa degli incidenti?
E’ come se il governo avesse fretta di chiudere, di passare oltre, di non tenere più questa roba sui giornali. Meglio archiviare e parlare d’altro. Ma l’esclation di tensione dell’ultima settimana lo impedisce. E somma errori ad errori. Nitto Palma condanna come «inqualificabile» l’aggressione a Chi l’ha visto. Dai banchi del Pd e della sinistra radicale si alzano richieste di non sottovalutare quello che sta accadendo, «dagli assalti squadristi» alle «minacce».
L’unica cosa certa è che la Digos di Roma sta ancora visionando video e filmati. E i paletti non sono ancora tutti fermi. Tutto comincia poco dopo le 10 e 30 quando qualcuno del Blocco si leva la cintura dei pantaloni, la impugna come insegna il video Cinghiamattanza e la fa esplodere sulla testa di un giovane di 37 anni di sinistra. E’ la prima battaglia. Poi si ferma tutto, all’improvviso, così come era cominciato. E sempre all’improvviso riprende verso mezzogiorno, con la sinistra che affronta la destra. Il procuratore di Roma Giovanni Ferrara ha già avuto due informative.
L’Unità, 7 novembre 2008

Sull’Unità del 1 novembre si può leggere la “tendenziosa” ricostruzione dei fatti riferita dal Sottosegretario Nitto Palma alla Camera.
«Spranghe in piazza? Normale», di Massimo Solani
Nitto Palma: «Usuale che i camion entrino in piazza Navona per le manifestazioni». Ma che dentro ci fossero i bastoni dei fascisti era ben visibile. E su questo indaga la Procura. Il Pd: l’esecutivo ha sottovalutato.
Monca, ad essere cauti. Faziosa e volutamente miope, se si vuol essere realisti. Comunque la si guardi, la ricostruzione degli incidenti di mercoledì a Piazza Navona fatta dal sottosegretario all’Interno Francesco Nitto Palma ieri alla Camera lascia inquietanti zone d’ombra. Perché nel corso della sua ricostruzione l’ex sostituto procuratore di Roma ha puntato l’indice contro i giovani dei collettivi dando loro tutta la responsabilità e scagionando così i fascisti del Blocco Studentesco. «Alcuni indossavano caschi – ha spiegato – e invece di attestarsi nella piazza a manifestare, si sono fatti largo tra i ragazzi e si sono dapprima schierati urlando slogan contro i fascisti e poi hanno iniziato un fitto lancio di oggetti, sedie e tavolini prelevati dai bar della piazza». Alcuni esponenti del Blocco, ha continuato il sottosegretario, «ma in numero molto minore, si sono schierati ed hanno preso bastoni dal camioncino, mentre i ragazzi dei Collettivi sono avanzati venendo a contatto».
Una versione miope che, ad esempio, ha lasciato sullo sfondo come si trattasse di un dettaglio di nessuna importanza le aggressioni avvenute circa un’ora prima degli incidenti. Quando cioè i ragazzi del Blocco, come testimoniato dalla foto sopra, hanno picchiato e mandato in ospedale due persone, una delle quali refertata al Pronto Soccorso ben prima che in Piazza Navona si scatenasse il finimondo. Aggressioni che hanno poi suscitato la reazione dei collettivi universitari, accorsi in Piazza Navona per difendere gli studenti medi e ricacciare indietro (a mani nude, tanto che sono stati lanciati tavolini e sedie dei bar) quelli del Blocco nel frattempo arretrati e già posizionati in assetto da battaglia con bastoni e caschi. Il tutto senza che la Polizia muovesse un dito per intervenire. Particolari che la Digos aveva segnalato già nella sua prima informativa (una seconda prevista per ieri è stata “congelata” in attesa dei riscontri su ulteriori fotografie e filmati) che da giovedì fa parte del fascicolo di inchiesta affidato al pm Patrizia Ciccarese. Quindici le persone indagate, 21 quelle identificate ad oggi, fra loro 20 appartenenti al Blocco Studentesco.
Ma ci sono altri particolari che la ricostruzione di Palma non ha affatto chiarito. Innanzitutto la presenza in piazza del furgone del Blocco carico di bastoni e mazze (secondo la Digos occultati in una intercapedine, in realtà ben visibili a tutti già lungo il tragitto del corteo): «È usuale – ha sottolineato infatti il sottosegretario – che durante le manifestazioni i mezzi con altoparlanti raggiungano piazza Navona». Non è dello stesso parere la procura che, al contrario, sta proprio cercando di capire chi abbia dato il permesso ai mezzi (c’era anche un sound system dei centri sociali) di entrare in una zona normalmente off limits. Ma nel suo intervento Palma ha scagionato da ogni addebito la Polizia («L’atteggiamento dei partecipanti che urlavano slogan contro le forze dell’ordine – ha spiegato – ha indotto a non impiegare queste ultime in piazza per evitare di acuire la tensione») negando che fra i ragazzi fermati e appartenenti al Blocco ci fosse anche un agente infiltrato. Una ricostruzione che ha scatenato la bagarre in Aula e fuori. «Decine di teppisti appartenenti a Blocco Studentesco hanno aggredito armati di mazze e bastoni ragazzi poco più che adolescenti – ha commentato il deputato del Pd Walter Verini – la ricostruzione del governo è molto al di sotto della gravità dei fatti». «Non si può mentire per sempre», ha accusato il leader dell’Idv Antoni Di Pietro secondo cui quanto dichiarato da Nitto Palma mostra «una bassezza mediatica legata al tentativo di attribuire la colpa dei tafferugli ai giovani di sinistra».

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