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“Il Pdl sconfessa la Gelmini. Maestro unico, solo a richiesta”, di Maristella Iervasi

La Gelmini potrebbe essere travolta dall’Onda. Per ora è la sua stessa maggioranza a fare marcia indietro, a corrodere i pilastri della controriforma sulla scuola. Sarà proprio la Pdl a far diventare il maestro unico un optional, conun voto al piano programmatico sul sistema scolastico atteso per giovedì prossimo alla Camerain commissione Cultura e poi anche al Senato.
Proprio cavalcando l’Onda delle proteste di studenti, insegnanti, genitori, Regioni, sindacato (con la Cgil in primis) e dell’opposizione, la relatrice Valentina Aprea (Forza Italia), «corregge» il ministro Mariastella Gelmini presentandouna bozza di parere condizionato al piano in 21 punti.
Una operazione politica di facciata per andare incontro alle famiglie, come la propaganda di questo governo ha più volte ribadito. Una mossa che sembra accondiscendere alla richieste del movimento e dell’opposizione. Ma con un grosso neo: non elimina i tagli imposti da Tremonti in Finanziaria per la scuola. Gli 8 miliardi di euro in meno nei prossimi in 3 anni restano confermati. Idem la scure sui docenti.
Ed eccoli i principali paletti della Pdl alla Gelmini.

Scuola dell’infanzia
L’orario obbligatorio deve essere «garantito prioritariamente» a 40 ore con l’assegnazione di 2 insegnanti per sezione.
L’assegnazione dell’insegnante unico ci sarà ma deve essere previsto «soltanto come modello organizzativo residuale» sulla base dell’esplicita richiesta delle famiglie».

Elementari
L’attivazione di classi affidate al maestro unico (24 ore settimanali, modello da preferire nel decreto Gelmini) deve essere effettuata solo in base alle «specifiche richieste» dei genitori. Garanzie per gli insegnanti specialisti di religione di inglese.

Tempo pieno
Garantire 2 docenti per classe, ma anche l’orario scolastico a 27, 30 e 40 ore con la figura del maestro prevalente.

Medie
Orario obbligatorio flessibile dalle 29 alle 30 ore, secondo i piani dell’offerta formativa. Garantire il tempo prolungato «soddisfacendo a pieno le domande delle famiglie».

Superiori
Indirizzi ed orari ridotti, soprattutto negli istituti tecnici e professionali, quindi «far slittare il termine di iscrizione al primo anno» di tutti i corsi interessati alla revisione degli ordinamenti, «allo scopo di predisporre la nuova offerta formativa».

Studenti per classe
Marcia indietro sull’aumento degli alunni per classe: innalzare il numero medio minimo degli alunni e non quello massimo.

Disabili
Tutelare il rapporto di un docente ogni 2 alunni disabili.

Personale Ata
Rivedere le tabelle che determinano gli organici: meglio più bidelli che possano svolgere anche le pulizie della scuola, per evitare il ricorso all’«esternalizzazione dei servizi».

Manuela Ghizzoni, deputata Pd in Commissione Cultura alla Camera: «Rilevanti e apprezzabili i passi indietro sulla scuola. Mai conti non tornano. I punti condizionati della proposta di parere del relatore al piano programmatico fanno invevitabilemnte saltare i tagli di Tremonti. Come si coniugano le due cose? L’Aprea e la maggioranza hanno imparato a fare miracoli?».
Martedì scorso, Maria Coscia, responsabile scuola del Pd, e la Ghizzoni, proprio in commissione hanno «interrogato» la Aprea sui profili finanziari in vista del dietrofront. La relatrice li per lì ha replicato: «Il conto macroeconomico delle ore può essere fatto in svariati modi e sarà poi il governo ad effettuare delle scelte». Poi ha «promesso» una successiva formulazione della proposta di parere.

L’Unità, 20 novembre 2008