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Una vittoria per i diritti
L’Unione europea deve promuovere e proteggere con più forza i diritti fondamentali, se necessario anche sanzionando i Paesi membri in caso di violazioni gravi e persistenti. Lo ha affermato il Parlamento europeo, dove una maggioranza composta da socialisti, liberali, verdi e sinistra unitaria ha sconfitto popolari e destre europee, adottando giovedì 15 gennaio la relazione di Giusto Catania sullo stato dei diritti fondamentali nell’Unione europea nel periodo 2004-2007.
Nonostante l’Unione europea fondi la sua identità sulla promozione e la protezione dei diritti fondamentali, sono ancora troppi i casi in cui questi diritti sono negati o non sono adeguatamente tutelati nello spazio europeo.
Il Parlamento ha inoltre affermato che è dovere delle istituzioni, e in particolare della Commissione europea, compiere una valutazione dell’impatto degli atti legislativi proposti sui diritti fondamentali, specialmente in vista dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona che darà alla Carta europea forza vincolante.
Occorre assicurare un ruolo più forte dell’Unione europea nel monitoraggio del rispetto dei diritti sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali, rafforzando le capacità di ricerca e di valutazione dell’Agenzia europea per i Diritti fondamentali di Vienna, che deve poter controllare anche il rispetto dei diritti nei settori della giustizia e degli affari interni.
Il Parlamento ha richiamato, a questo proposito, gli Stati membri e l’Unione europea al rispetto dei diritti fondamentali nella lotta al terrorismo, invitandoli a dare attuazione alle raccomandazioni contenute nella relazione parlamentare del 2005 sul prelevamento e il trasporto extragiudiziale di sospetti di terrorismo da parte della CIA sul territorio europeo.
A questo proposito, il Parlamento ha pure ripetuto il suo sostegno alla decisione di arrivare ad una chiusura del carcere di Guantanamo e ha fatto appello all’unione europea e ai governi dei 27 perché si rendano disponibili a trovare una soluzione per il problema dei detenuti assolti che non è possibile al momento rimpatriare.
La relazione ha denunciato con forza le violazioni e le discriminazioni di cui è vittima la minoranza Rom in molti Paesi europei, anche con riferimento al prelievo delle impronte digitali e alla schedatura su base etnica cui si è proceduto in Italia lo scorso anno, sulla quale il governo Berlusconi ha dovuto, in seguito, fare marcia indietro.
Il Parlamento ha poi dedicato un’attenzione speciale ai troppi casi di omofobia e di discriminazione delle persone sulla base dell’orientamento sessuale. A questo proposito, nella relazione, si chiede con forza alla Commissione europea di avanzare una proposta legislativa per definire in tutti i Paesi membri sanzioni penali uniformi contro i reati legati all’omofobia, come si è fatto di recente per i reati di razzismo e xenofobia. Con un emendamento, sostenuto da socialisti, comunisti, verdi e liberali, il Parlamento ha anche dato il suo sostegno all’iniziativa francese in sede di Nazioni Unite per la depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo ed ha invitato gli Stati membri a concedere protezione a chi è perseguitato in Paesi terzi in base all’orientamento sessuale.
Un appello speciale è venuto dall’aula per il riconoscimento dei diritti delle coppie dello stesso sesso. In particolare, il Parlamento ha invitato gli stati membri e la Commissione europea a fare uno sforzo maggiore in direzione del mutuo riconoscimento delle coppie dello stesso sesso e dell’eliminazione dei trattamenti discriminatori nei confronti delle coppie gay e lesbiche.
Un richiamo importante è venuto dall’aula di Strasburgo in difesa della dignità delle persone lungo tutto l’arco della vita. Il Parlamento ha infatti invitato tutti gli Stati membri dell’Unione europea a varare una legislazione in materia di testamento biologico, dando attuazione alla Convenzione di Oviedo sui diritti dell’uomo e la biomedicina, e garantendo ad ogni individuo il diritto a alla dignità, anche in fine della vita.
Infine, Il Parlamento a rivolto una raccomandazione particolare per il rispetto dei diritti dei migranti, anche dei migranti irregolari, ricordandone il contributo prezioso alle economie e alle società europee. A questo proposito, malgrado l’opposizione dei popolari e delle destre europee, il Parlamento si è espresso in favore della partecipazione attiva degli immigrati residenti idi lunga durata in Europa alla vita politica a livello locale.
Grande attenzione anche alla tutela dei diritti fondamentali nel quadro della detenzione amministrativa degli immigrati irregolari nei centri di permanenza temporanea, da monitorare, secondo il Parlamento, tramite l’istituzione di un’autorità europea di controllo ad hoc e una relazione annuale dell’Agenzia europea per i diritti fondamentali di Vienna.
In questo quadro, l’aula ha invitato gli Stati membri a bandire la detenzione dei minori e dei richiedenti asilo e a concedere il diritto di accesso per le ONG all’interno dei centri.
Quanto alla politica di rimpatrio degli immigrati in condizione irregolare, oltre a richiamare gli Stati membri al rispetto del diritto di asilo, l’aula ha ribadito che ogni provvedimento di espulsione deve essere valutato su base individuale, che le espulsioni devono essere effettuate nel rispetto dei diritti fondamentali e della dignità delle persone il rispetto dei diritti fondamentali deve essere una condizione necessaria nel quadro degli accordi di riammissione negoziati dall’Unione europea o dagli Stati membri con Paesi terzi.
Fabrizia Panzetti

Passi in avanti per la difesa dei consumatori
Nuovo passo del Parlamento europeo verso la tutela di consumatori e imprese. Con 566 voti favorevoli, 18 contrari e 15 astensioni, è stata approvata la relazione di Barbara Weiler (Pse, De) sulle prassi commerciali sleali e sulla pubblicità ingannevole e comparativa.
Sottolineando l’importanza della concreta applicazione delle direttive in materia, l’Europarlamento ha così mandato un forte segnale per lo sviluppo della legislazione sul commercio transfrontaliero e quello elettronico. Inoltre, si è fatto portavoce di una maggiore certezza giuridica per le imprese sull’ammissibilità di diverse prassi commerciali e pubblicitarie.
“Con questa relazione – ha commentato Catiuscia Marini (Pd, Pse) – si chiede di estendere i controlli e organizzare campagne d’informazione sui diritti dei consumatori, di riconoscere il diritto di ricorso diretto, di proteggere le PMI da prassi commerciali aggressive: insomma, l’Europa ribadisce il proprio impegno verso la tutela dei consumatori e di un sano mercato interno”.
Una “lista nera” sarebbe invece lo strumento indicato contro le pratiche pubblicitarie ingannevoli. A tal proposito, il Parlamento ha rilevato come il frazionamento operato da alcuni Stati membri a questa lista possa creare confusione alle imprese e portare a distorsioni nell’applicazione della direttiva.
Al riguardo, ha invitato la Commissione a presentare entro dicembre 2009 una relazione sulle misure adottate e a cooperare con gli Stati membri per l’adeguamento delle normative nazionali, affinché le “liste nere” siano quanto più possibile visibili e utili ai consumatori.
I deputati si sono poi compiaciuti dei risultati conseguiti dalle indagini a tappeto condotte a livello comunitario dalla Commissione sulle compagnie aeree e sulle suonerie della telefonia mobile. Analogamente, ha accolto con favore l’iniziativa della Commissione volta a creare una banca dati accessibile al pubblico attraverso il quale sia le aziende, sia i consumatori possano ottenere informazioni sulla legislazione vigente negli Stati membri sulle prassi commerciali sleali.
Valentina Parasecolo
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Il Parlamento Europeo dedica una sala a Renzo Imbeni
L’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo ha deciso di dedicare tre aree del proprio palazzo di Strasburgo alla memoria di altrettanti eurodeputati che hanno apportato un significativo contributo al processo di integrazione europea, sia prima che durante il loro mandato, intitolando in particolare la sala di riunione del ‘comitato di conciliazione’ all’italiano Renzo Imbeni.
Gianni Pittella, a nome di tutta la Delegazione italiana nel Gruppo socialista al Parlamento europeo, ha espresso il ringraziamento e apprezzamento per la decisione dell’Ufficio di Presidenza per tale scelta. Per Pittella “si tratta di un riconoscimento senz’altro doveroso e che raccoglie un auspicio da noi già formulato. La memoria di Renzo Imbeni è non a caso ancora molto viva perché egli seppe dare, nello stesso tempo, un grande contributo all’integrazione europea e al rafforzamento dell’assemblea che ne rappresenta democraticamente i suoi cittadini.”

Le notizie sono tratte dalla Newsletter della Delgazione Italiana nel Gruppo PSE