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Distretto ceramico, il governo istituisca un tavolo

Lo chiedono i parlamentari modenesi del Pd Miglioli, Santagata e Ghizzoni

Tra i nodi: ammortizzatori sociali, energia, tecnopolo, credito e infrastrutture.

Istituire rapidamente un tavolo di concertazione sul distretto ceramico comprendente, oltre al governo, le istituzioni locali, le associazioni delle imprese e le organizzazioni sindacali. E’ quanto chiedono in un’interrogazione urgente al ministro Sacconi gli on. Ivano Miglioli, Giulio Santagata, Manuela Ghizzoni e il capogruppo in commissione Lavoro Cesare Damiano.
Compito del tavolo è quello di affrontare i nodi più urgenti del distretto: i fondi a disposizione degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione ordinaria e speciale, mobilità) largamente inadeguati, il costo dell’energia, la realizzazione del tecnopolo della ceramica, le infrastrutture a servizio del distretto, il sistema creditizio.
Nella loro interrogazione i parlamentari modenesi del Pd ricordano che “la crisi generale si sta ripercuotendo fortemente sul distretto: a gennaio sono oltre 10 mila i lavoratori in cassa integrazione ordinaria e speciale: numerose le aziende interessate da processi di ristrutturazione, mobilità e messa in liquidazione: Gruppo ceramiche Iris, Emil ceramica, Marazzi, Marca Corona, Panaria, ecc”.
Il distretto della ceramica, nelle province di Modena e Reggio Emilia, fattura 5 miliardi 700 milioni di euro all’anno, per una produzione di 675 milioni di mq di piastrelle. il 74 per cento di questa produzione è destinato all’export. Il distretto “mondiale” della ceramica rappresenta l’80 per cento delle aziende italiane. Gli occupati nel settore sono oltre 30 mila, a cui si devono aggiungere i lavoratori occupati nell’indotto stimati in altri 10 mila. “Per questo –affermano i parlamentari – il governo, con i ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico, non può esimersi dalle sue responsabilità nei confronti di un settore e di un distretto che rappresentano un’eccellenza del Paese”.

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