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“Distretti in movimento. Carpi spedisce 30mila cartoline al premier”, di Roberto Serio

Oggi manifestazione di lavoratori, imprese e istituzioni a Carpi per aiutare il polo della moda e dell’abbigliamento. Il sindaco Campedelli: «Ricordo al governo che non ci sono solo l’Alitalia e la Fiat».

Contro “il grande freddo” del settore moda, srotoleranno in Piazza Martiri a Carpi, questa mattina alle 10, una maxisciarpa di cinquanta metri di lunghezza per uno di altezza, realizzata da imprese locali. Il decoro è tricolore, biancorossoeverde, a ricordare come la moda sia cuore del Made in Italy. Sulla sciarpa, uno slogan: “Scalda la Moda”, per sottolineare il bisogno di protezione del settore dalle “malattie” che possono arrivare nella stagione della crisi.
TUTTI INSIEME
La peculiarità della manifestazione carpigiana, che segue le due di Biella e Prato, sta nel fatto che a scendere in piazza sono tutti gli attori: istituzioni locali, associazioni imprenditoriali industriali e artigiane, e i sindacati.E l’invito è esteso a imprese, lavoratori, forze politiche. Tutti insieme per tutelare il sistema tessile abbigliamento-calzaturiero di Carpi e di tutta la regione, e per mandare, insieme alla sciarpona, un messaggio al Governo. “In considerazione delle crescenti difficoltà del comparto moda italiano, che a tutt’oggi non hanno trovato risposte nei provvedimenti del decreto anticrisi del Governo – spiegano i promotori – abbiamo deciso di organizzare l’iniziativa per sostenere e rilanciare un settore manifatturiero tra i principali della regione. Chiediamo concrete risposte in materia di ammortizzatori sociali, credito, sostegno al reddito e ai consumi”.
“Non ci sono solo la Fiat e l’Alitalia – sintetizza Enrico Campedelli, sindaco di Carpi, ricandidato dal Pd alle prossime amministrative per il secondo mandato – il governo deve prestare attenzione anche alle piccole e medie imprese che sono la spina dorsale del paese. Nei documenti fin qui usciti da Palazzo Chigi sembra che il settore moda non esista”.
Il distretto tessile carpigiano di crisi e trasformazioni, anche profonde, ne ha conosciute. E Campedelli le ricorda bene. “Qui, dal 1995 al 2005, si sono dimezzati gli addetti: da 14mila a7mila. Sono stati anni in cui la filiera ha sofferto molto, in particolare i piccoli artigiani, e hanno chiuso in tanti. Chi ha iniziato a investire sui marchi, l’immagine e il marketing, ha avuto ulteriori opportunità, ha innovato e fatto un salto di qualità. Fino a dicembre i nostri marchi hanno tenuto nell’export, ma ora il calo degli ordini si fa sentire”.
Ci sarà anche musica in Piazza Martiri, e saranno distribuite30mila cartoline nelle quali si ricorda al Presidente del Consiglio Berlusconi l’impegno a proteggere un settore tanto importante per la nostra economia.

L’Unità, 14 marzo 2009