partito democratico

Demagogia per mille

Cosa succede quando un’iniziativa lodevole viene concepita troppo frettolosamente e con spirito elettorale? Diventa semplicemente una scelta improduttiva e demagogica. E così la volontà del ministro dell’Economia Giulio Tremonti di devolvere il 5 per mille ai terremotati abruzzesi, rischia di non aggiungere alcun fondo in più per le popolazioni terremotate e di mettere in crisi tante piccole associazioni di volontariato, alcune già attive nelle zone colpite dal sisma.

L’allarme è stato lanciato da Gianpaolo Concari consulente di Emergency al Forum del terzo settore e da Marco Granelli, presidente del Csvnet (Coordinamento dei centri di servizio per il volontariato, strutture create dalla legge sul volontariato a servizio delle associazioni). Per Concari si tratta di un’iniziativa inquietante e demagogica perché “la campagna dichiarazione dei redditi 2008 è in avanzato corso di lavorazione e questo fa pensare che l’unico modo di intervenire sia la creazione di un codice fiscale “ad hoc” che funga da collettore per l’Abruzzo, senza possibilità per il contribuente di poter segnalare le singole associazioni a cui devolvere la quota”.

“Soldi per il terremoto in realtà ce ne sono già adesso – ha continuato Concari – si possono infatti anticipare e quindi smobilizzare i soldi dell’8 per mille, per calamità naturali”. In altri termini una scelta politica precisa e non una scelta di buon senso in quanto il fondo dell’8 per mille”in questi anni, è stato depauperato per tappare falle di bilancio, oppure, e questo è incontrovertibile, per finanziare azioni di guerra in Afghanistan. E al contrario del 5 per mille non ha un tetto massimo, se non nell’ammontare globale dell’Irpef. I soldi servono adesso e non nel 2012, perché con il 5 per mille prima di due/tre anni è difficile che si veda qualcosa. Purtoppo questa è l’esperienza di ogni associazione del terzo settore”.

Dello stesso parere Marco Granelli che ha spiegato che “sul 5 per mille lo Stato ha fissato un tetto, 380 milioni di euro. Se questo tetto si conferma, vuol dire che Tremonti non allarga gli interventi ma toglie i soldi ad attività di assistenza svolte dal non profit. Si tratta di fabbisogni che comunque continuano ad essere presenti, mi riferisco ai disabili, ai tossicodipendenti, all’assistenza domiciliare per gli anziani e così via”. La manovra voluta da Tremonti “non aggiunge nulla. Tremonti interviene su soldi già destinati dallo Stato ad altro. Mi sembra un intervento inopportuno”. Diverso sarebbe, a suo avviso, se invece il ministro intendesse ampliare il tetto e di conseguenza gli interventi.

Per Federica Mogherini, membro della segreteria nazionale del Pd “l’idea di ricorrere al cinque per mille è contraddittoria poiché sottrae risorse fondamentali proprio a coloro che sono sempre in prima linea a favore di chi soffre. Piuttosto il Pd, da settimane, chiede di accorpare elezioni europee, amministrative e referendum per risparmiare quasi 500 milioni di euro, che
potrebbero essere destinati immediatamente alla ricostruzione del dopo terremoto. E’ una via semplice e chiara che però è impedita dagli interessi di bottega dei leghisti. Scartare l’election day sarebbe sintomo di una politica malata, imponendo agli italiani, e soprattutto agli abruzzesi, una illogica ed offensiva Bossi tax”.

Per Maria Pia Garavaglia “la proposta del ministro Tremonti porta più danni che vantaggi. Questa misura infatti colpirebbe proprio quelle organizzazioni che sono presenti sul territorio, hanno una capacità operativa e sono in grado di intervenire rapidamente in casi drammatici come quello dell’Abruzzo. Perciò non bisogna togliere risorse a chi, fin dall’inizio, ha saputo portare con professionalità ed efficienza un grande aiuto alle popolazioni colpite”.

“La principale organizzazione sul campo, del resto, la Protezione Civile, ha dato ampia dimostrazione di quanto sia necessario in questi casi muoversi seguendo procedure non improvvisate e in modo coordinato. Al contrario, chi, spinto dalla volontà di prestare soccorso ma privo di un’istruzione specifica, si reca nelle zone disastrate, talvolta finisce per rallentare l’opera di soccorso poiché inesperto. L’encomiabile spirito che anima questi volontari va assolutamente premiato. Tuttavia, essere volenterosi non basta di fronte all’emergenza. Meglio dunque che questa spinta ad aiutare si manifesti nella raccolta fondi e nell’organizzazione di fattivi gemellaggi fra le amministrazioni locali. Quest’ultimo, in particolare, è l’ambito nel quale la politica potrebbe giocare un ruolo fattivo. Inoltre volontari e organizzazioni politiche possono aiutare a far ripartire le attività di ordinaria amministrazione delle amministrazioni comunali come ad esempio le ormai prossime tornate elettorali e a gestire le azioni straordinarie legate all’emergenza, le ordinanze di evacuazione, la ricerca di alloggi disponibili, le azioni di supporto alle famiglie e la riapertura delle scuole in strutture provvisorie. Non si tratta – ha concluso la Garavaglia – di attività secondarie ma di atti indispensabili per la ricostruzione”.

“Una strana sussidiarietà quella voluta dal Ministro Tremonti che invece di impegnare soldi pubblici all’emergenza terremoto vorrebbe destinare quelli dei privati che scelgono di aderire al 5 per mille”. E’ quanto ha dichiarato la senatrice del PD Emanuela Baio.
“La proposta del Ministro – ha continuato la senatrice – è penalizzante per le organizzazioni no profit e non tiene conto che i cittadini sia attraverso le associazioni di volontariato, sia individualmente stanno impegnandosi, sin dalle prime ore dopo il sisma, personalmente ed economicamente per affrontare l’emergenza del terremoto in Abruzzo. Il 5 per mille e l’8 per mille sono due scelte che molti dei contribuenti italiani ogni anno attuano quando presentano la loro dichiarazione dei redditi. Si tratta di un attodi grande civiltà e dell’applicazione concreta del principio di sussidiarietà, si tratta di una scelta che non può essere stravolta e che colpirebbe le Associazioni di volontariato, molte delle quali peraltro già attive nelle zone colpite dal terremoto”.
“Il Ministro – ha incalzato la Senatrice Baio – non può mortificare le scelte degli italiani onesti e seri, deve saper scegliere come e quanto destinare delle risorse pubbliche sia per l’emergenza sia per la ricostruzione. Molte voci si sono già espresse dichiarando la loro contrarietà a questa assurda proposta. Mi auguro che unanimemente, soprattutto coloro che credono e promuovono in Parlamento il Terzo Settore, facciano sentire la loro voce”.
“Sarebbe bene – conclude la Baio – che si approvasse al più presto il disegno di legge trasversale sul 5 per mille così da trasformarlo da misura sperimentale a misura strutturale”.

“L’idea del ministro Tremonti di poter destinare il 5 per mille per la ricostruzione dell’Abruzzo non può essere condivisa e sembra essere una proposta fatta senza conoscere la realtà dei fatti. Le ragioni sono principalmente due. Innanzitutto sottrarre il 5 per mille al terzo settore danneggia proprio quelle associazioni che operano nel settore dell’assistenza e solidarietà, molte delle quali sono state tra le prime a intervenire in questi giorni in Abruzzo con i propri volontari, oltre ad organizzare la rete della solidarietà in tutta Italia. Si colpirebbe così , togliendo loro risorse indispensabili, proprio chi sta dando una mano importantissima”. Lo ha d.ichiarato il senatore del Pd Giovanni Legnini
“In secondo luogo – ha proseguito – il ministro dovrebbe sapere che le cifre sarebbero davvero limitate poiché il fondo globale del 5 per mille iscritto a bilancio è di solo 360 milioni di euro di cui solo una parte potrebbe essere teoricamente destinata al terremoto, mentre servono interventi di ben altra dimensione. E’ infatti noto che da una prima stima il fabbisogno finanziario per gli interventi di emergenza e ricostruzione è così ingente che è indispensabile prevedere coperture certe e molto consistenti attingendo ai fondi destinati agli investimenti infrastrutturali, a quelli europei e ad altre risorse che specificheremo nei prossimi giorni”.
“Le coperture – ha concluso Legnini – andranno comunque individuate dentro un ventaglio di possibili ipotesi tra cui si potrebbe prevedere l’utilizzo non già del 5 per mille, ma dell’8 per mille inoptato. O il governo assume come priorità nazionale il terremoto in Abruzzo con ciò che ne consegue opporre non sarà possibile dare seguito agli impegni”.

A.Dra

www.partitodemocratico.it, 14 aprile 2009