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“Londra, guerra alle disparità salariali”

Previste ispezioni obbligatorie sugli stipendi. Le aziende britanniche saranno obbligate a svelare quanto pagano gli uomini in confronto alle donne

LONDRA – Il governo britannico dichiara guerra alla disparità salariale: le aziende britanniche saranno obbligate per legge a svelare quanto pagano i lavoratori uomini in confronto alle donne, non lasciando spazio a “clausole segrete” che impediscano di conoscere lo stipendio dei colleghi, pratica diffusa in almeno un quarto delle società.

IL PROGETTO – Ci saranno così “ispezioni obbligatorie sugli stipendi” con l’obiettivo di smascherare i datori di lavoro che normalmente pagano meno le dipendenti e stimolare queste ultime a chiedere un aumento in busta paga. La misura è stata annunciata lunedì nell’Equalities Bill, il progetto di legge sulle pari opportunità, che arriva 40 anni dopo l’entrata in vigore della prima Equal Pay Act (legge sulla parità salariale).

LE REAZIONI – I vertici aziendali si sono detti scioccati – scrive il sito del Times – nell’apprendere che la misura sarà inclusa nella legge. Sono stati tuttavia rassicurati del fatto che durante la crisi non saranno sottoposti a nuove regolamentazioni e che potranno concentrarsi sulla ripresa economica. I controlli sulla parità salariale, ha messo in guardia David Frost, direttore generale della Camera di commercio britannica, uniti alla nuova aliquota fiscale del 50% per i redditi più alti, scoraggeranno i nuovi investitori a venire nel Regno Unito.

IL GAP – La nuova legge è rivolta alle aziende che contano 250 o più dipendenti, che avranno tempo fino al 2013 per mettersi in regola. Dopo di che, si troveranno di fronte a cause civili o penali. La normativa vale anche per i settori pubblici con 150 o più lavoratori. Nel Regno Unito il gap salariale tra uomini e donne è diminuito dal 21% del 1997 al 17,1% attuale, grazie soprattutto all’introduzione del salario minimo. Tuttavia, nel settore privato la disparità è tornata con forza, con una media del 22%.

Il Corriere della Sera, 24 aprile 2009