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“Ricercatori precari beffati. Concorsi Gelmini fermi. E il decreto ancora non c’è”, di Maristella Iervasi

Oltre 3mila ricercatori precari ingannati. «Assumiamo 4000 precari», ha detto la Gelmini. Ma il decreto non c’è, doveva essere emanato già 5 mesi fa. Caduto nel vuoto l’appello di Napolitano
per la Ricerca.

«Quando la Gelmini parla non sempre la racconta giusta. «Creeremo 4000 nuovi posti da ricercatore», disse. Tralasciando di specificare che esattamente quel numero di posti era già stato finanziato dal governo Prodi. Era da poco passato Natale quando fece questo annuncio. Pochi mesi ci fu il monito del presidente Giorgio Napolitano sulla ricerca. E a più riprese andarono in onda le stesse promesse del ministro. Ebbene, sono passati 5 mesi dal decreto Gelmini sull’Università ma nessun provvedimento sul reclutamento dei giovani ricercatori è stato finora emanato.
Tutti i concorsi sono al palo, compresi i 250 (su complessivi 3mila) banditi grazie all’ex ministro dell’Università Fabio Mussi nel 2007.

Andiamo con ordine. Il decreto Gelmini sugli Atenei ha cambiato le regole sulla costituzione delle commissioni di tutti i concorsi, utili secondo il Miur, per debellare la piaga delle baronie e di concorsopoli. La legge 180è entrata in vigore dopo il 10novembre scorso. Di conseguenza i concorsi dovevano uniformarsi alle «innovative» modalità: basarsi, cioè, – come recita l’art.1 comma 7) sulla «valutazione dei titoli e delle pubblicazioni dei candidati», compresa la tesi di dottorato. Dunque, sono stati fermati, bloccati. Anche per utilizzare parametri riconosciuti anche in ambito internazionale, da individuare con un apposito decreto. Ma tale provvedimento ancora non c’è. Non vede la luce. Eppure a quanto scritto nero su bianco dalla Gelmini, doveva essere emanato entro 30giorni dalla data di conversione in legge del decreto di riforma sulle Università. Vale a dire, entro il 9 febbraio scorso. Tremila ricercatori precari ingannati e frustrati, dunque. Con la doppia beffa. I 4000 posti di ricercatore promessi sono in realtà gli stessi del reclutamento 2007 previsto in 3 anni dai governi di centrosinistra. E infatti non solo i 250 già banditi, ma anche i 1050 concorsi a ricercatori pronti a partire – la seconda tranche del reclutamento straordinario stanziati dall’exministro Fabio Mussi, sono fermi al palo. Un’attesa che conta già 5 mesi. «I tagli massicci agli Atenei d’Italia sono certamente cosa loro – commenta Fabio Mussi, dirigente di Sinistra Democratica -. Il piano per i nuovi ricercatori è invece roba nostra. Il governo di destra per i ricercatori precari ha deciso solo blocco e rinvio».

Sul sito dell’Associazione dei Precari della Ricerca italiani (Apri) le reazioni sono esplicite. Bombadillo scrive: «Perché non facciamo consegnare un Tapiro alla Gelmini che da mesi e mesi non riesce a produrre un misero decreto ministeriale»? Mentre France pensa ad una mobilitazione nazionale sotto le finestre del Miur per per sbloccare i concorsi.

Nel frattempo, la Gelmini ha fatto una nuova promessa: «Ho istituito un programma di rientro dei cervelli. Ho stanziato 6 milioni di euro», ha detto in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni della scienziata Rita Levi Montalcini. Francesco Cerisoli, 33 anni, dopo la laurea in Scienze biologiche e il dottorato è emigrato in Olanda, oggi vive e lavora ad Amsterdam: un contratto con una società biotech. «Dal 2001 tanti programmi e poche stabilizzazioni per il rientro dei cervelli».

da L’Unità del 25 aprile 2009

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