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“Soffocati nel depuratore ma sono 4 morti in un giorno”, di Mariastella Iervasi

Morti per asfissia mentre uno aiutava l’altro. Morti per via delle esalazioni provenienti da una vasca di depurazione delle acque. Ancora un tragico incidente sul lavoro a Imperia. Sono entrati senza protezioni.
«Ho visto uno dei miei compagni scendere qualche scalino per spostare la pompa idraulica che non prendeva bene». Ma l’operaio sarebbe scivolato, cadendo dentro la vasca-cisterna che doveva spurgare. E subito si è accasciandosi all’interno. Dall’alto del depuratore un altro operaio ha capito il pericolo «ed è subito intervenuto per aiutarlo, ma si è sentito male anche lui. Ho lanciato loro i salvagenti e sono corso a dare l’allarme». Mohamed Abidi, operaio tunisino, racconta con la voce tremante quel che è accaduto nella cisterna del sistema di pulizia delle acque fognarie di Riva Ligure. Ci risiamo. L’Italia piange una nuova tragedia sul lavoro. Due operai di 36 e 40 anni, morti per asfissia mentre uno aiutava l’altro per via delle esalazioni provenienti da una vasca di depurazione delle acque. È accaduto ad Imperia, nel mese scorso tre vittime a Sarroch, presso la Saras della famiglia Moratti in Sardegna. Sempre per il gas killer. Proprio come accadde nel giugno del 2008 a Mineo, in Sicilia o in precedenza a Molfetta (Bari). Una strage infinita.
Le vittime

Si chiamavano Francesco Mercurio, 40 anni, di San Biagio della Cima, e Gianfranco Iemma, 36 anni, residente a Genova. Erano cognati e compagni di lavoro. Facevano parte di una squadra di quattro persone per conto della società Ciem Srl di San Biagio della Cima, specializzata nella pulizia dei depuratori. Sarebbero entrati nella vasca-cisterna senza le protezioni di sicurezza, senza i respiratori. Avrebbero perso i sensi, uno dietro l’altro, a causa della rarefazione dell’ossigeno e dell’alta percentuale di anidride carbonica nell’aria.
L’incidente alle 14.30 di ieri. Il depuratore si trova nella zona del torrente Argentina, fra Santo Stefano al Mare e Arma di Taggia. La Ciem lavora per conto della Secom, società pubblica che gestisce gli impianti di depurazione di otto comuni dell’Imperiese. A dare l’allarme Adib, l’operaio tunisino-testimone. Ha lanciato i salvagente ai suoi compagni, mentre una quarto operaio è rimasto all’esterno dell’impianto. Sulla «bocca» della vasca-cisterna si è precipitato un geometra della Ciem. Ma ben presto anche quest’ultimo si è sentito male: è rimasto intossicato per le esalazioni provenienti dalla vasca di depurazione ed è ricoverato all’ospedale di Sanremo. Le sue condizioni di salute non sarebbero gravi.
Le salme sono state recuperate dai vigili del fuoco due oro.
Sempre ieri altri due incidenti a Napoli e Bergamo.
l’Unità del 16 giugno 2009