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“La Gelmini inciampa sull’esame di musica”, di Maria Teresa Martinengo

Con la seconda prova è diventato ufficiale: alla maturità, il ministro Mariastella Gelmini è stata promossa. «Meglio le tracce delle riforme», dicevano ieri gli studenti all’uscita dalle scuole, reduci da ore passate tra fogli, dizionari e calcoli. Non importa troppo se anche quest’anno – anno del debutto del cinese in due licei sperimentali di Milano e Vicenza – viale Trastevere è tornato a commettere errori. Al liceo sperimentale musicale – al centro dell’attenzione perché sarà la new entry del 2010/2011 – Beethoven è stato trasformato in Haydn. All’«estremo opposto», se così si può dire, i ragazzi dei professionali che devono diplomarsi come tecnici dell’industria meccanica hanno visto saltar fuori dalla busta un tema di «macchine a fluido», dove una pompa che avrebbe dovuto irrigare un campo viaggiava invece a una potenza tale da trasformare istantaneamente il campo in una palude.
Lo «scandalo» della sonata scambiata è stato denunciato dal segretario della Flc-Cgil. «La prova di analisi fornita ai maturandi – ha detto Mimmo Pantaleo – è incompleta, mancano le ultime tre pagine, e viene attribuita a Haydn anziché a Beethoven. Si tratta dell’opera 14 n. 2 in Sol maggiore di Beethoven, come correttamente riportato nel frontespizio del testo, ma non nella traccia predisposta dal Ministero». Per Pantaleo, «l’ennesimo pasticcio», per di più affidato dal Miur a un consulente esterno.
Nel corso della giornata, però, il direttore del Conservatorio dell’Aquila, che aveva curato la scelta dei brani, è intervenuto con una spiegazione: «Si è trattato – ha detto Bruno Carioti – di una differenza tra la prima pagina, che spiegava al candidato cosa fare, e le fotocopie della partitura da analizzare, allegate. Due mesi fa ero stato incaricato dal ministero e avevo scelto due opere: intestazioni e partiture sono state scambiate. Non so dire adesso se sono stato io stesso a commettere l’errore o altri». In ogni caso, secondo Carioti, l’errore, per quanto presente, non danneggiava gli studenti in modo decisivo. «Il lavoro tecnico di analisi armonica di una partitura – ha aggiunto – è possibile a prescindere dal fatto che si sappia o meno chi l’ha scritta».
Errori a parte, comunque, anche i docenti concordano sul fatto che le prove dell’esame di stato 2009 siano state in generale più aderenti ai programmi rispetto agli anni precedenti. Matematica, lo scoglio più duro, ha presentato anche questa volta difficoltà serie, in particolare nei problemi (dal liceo Marconi di Parma è partita l’accusa di «ambiguità» in uno dei due). Ma, secondo i professori, nell’insieme il compito era tale da poter garantire la sufficienza in presenza di «competenze di base». Al classico, poi, un insperato Cicerone («Clemenza e severità») ha sollevato il morale generale di chi si aspettava Tacito. E commenti positivi sono arrivati anche dagli istituti per ragionieri e per geometri.
Attraverso un sondaggio promosso dal sito Studenti.it i ragazzi si sono auto-valutati, votando il proprio rendimento: su un campione di 1788 maturandi il 32% ritiene che la sua prova sia andata «bene», il 31% «così e così», il 14% «benissimo» e il 22% «male». Se poi un numero indefinibile di studenti abbia potuto fruire di aiuti via Web o cellulare – nonostante l’obbligo di depositarli all’ingresso nelle aule – è difficile dirlo. Certo è che, come ha segnalato per esempio, skuola.net, alle 8.38 veniva pubblicato il compito dello scientifico, pochi minuti dopo Cicerone. E intorno alle 10,30 blog e portali offrivano già impeccabili soluzioni. Alla stessa ora Skuola.net registrava 18.000 collegamenti simultanei.

da La Stampa