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“«Vuole i riflettori del mondo? I media liberi non fanno sconti». Intervista a Tana de Zulueta”, di N.L.

Berlusconi ormai ha superato tutte le “zone rosse”, in Italia pensa di poter attutire il colpo, ma all’estero la sua partita è persa. Gli ambasciatori dei vari paesi mandano telegrammi allarmati: dalle scosse e dalle gaffe del premier italiano».
Tana de Zulueta, ex parlamentare verde, giornalista ora collaboratrice de l’Observer, viene intervistata dai colleghi stranieri che le chiedono “com’è possibile che in Italia tutto sia tollerato?”. E lei ironizza gentile: «Gli italiani sono molto pazienti…».

Sulla stampa estera la cattiva reputazione di Berlusconi ha rovinato anche l’immagine dell’Italia?
«È tristissimo, ma prevedibile. Credo che ormai la vergogna si è consumata, e pensare di mettere un freno ai media o alla discussione politica è una pia illusione».

Si riferisce al monito di Napolitano?
«Il capo dello Stato ha cercato di salvaguardare la dignità nazionale. Ma la politica ha le sue regole e delle soglie precise. Berlusconi l’ha oltrepassata: anche se pensa di attutire la “botta” in Italia, o che con il G8 possa compensare gli scandali, all’estero la partita ormai è persa. Il G8 invece sarà deflagrante».

Perché? Per le foto annunciate dal Sunday Times?
«Perché se qui riesce a eludere le regole della politica, nel vertice a L’Aquila Berlusconi rischia di essere sottoposto a un’esposizione devastante. La pubblicazione delle foto potrebbe polverizzare la sua immagine (e anche la nostra) ma la sua figura è già screditata. Il Financial Times, il Guardian, le Monde, El Pais, criticano anche l’organizzazione del G8 a l’Aquila».

Il premier sospetta una vendetta di Murdoch. Pensa sia vero?
«Certo ha fatto male a litigare con Murdoch, che può essere un nemico temibile, ma non sono solo i giornali del suo gruppo ad essere critici. Le foto sono quello che sono, e sono in mano di altri. Quindi Berlusconi rischia di perdere tutte le scommesse, anche la sfida del G8 a L’Aquila».

Come giudica questa scelta?
«Sono stata molto critica da subito. Perché spendere tanti soldi quando la gente, nelle tende, si aspetta cose per sé? Cosa ci fanno con la strada per l’aeroporto o una caserma quando gli anziani non hanno un bagno o una cucina per loro e sono sottoposti a regole semi militari? Fare una parata in pompa magna monopolizzando le risorse per un evento, può essere controproducente per l’opinione pubblica aquilana e italiana. E questo nonostante i media più che accondiscendenti, come il Tg1».

Palazzo Chigi accusa la stampa estera di una «campagna morbosa e concertata». Che ne pensa?
«Mi sembra una risposta disperata. E vorrei vedere i 3500 giornalisti accreditati a L’Aquila sentirsi definire «concertati». Le leggi della politica sono ineluttabili, come la forza di gravità. E Berlusconi è minato, all’estero è percepito come un’anatra zoppa».

In Italia no. Ha capito perché?
«Non lo ancora, Di fronte allo scandalo e alle pressioni internazionali dovrebbe fare due cose: dare aiuti al Terzo Mondo, perché i fondi per la cooperazione sono stati cancellati; e l’Italia dovrebbe essere costretta a fare passi avanti per ridurre le emissioni di Co2, che a Bruxelles ha ostacolato»..

Sembra che Carla Sarkozy non venga. Sarebbe un segnale?
«Spero anch’io nella simbologia dei gesti. Che un segnale di disapprovazione venga fuori dai Grandi, per dire al “nostro” che ha oltrepassato troppe zone rosse. Tutte le delegazioni sono preoccupate…».

Da cosa?«Ci sono telegrammi degli ambasciatori allarmati. E negli staff dei Grandi ci sono due piani di emergenza: uno per le scosse di terremoto, l’altro su come affrontare le bizzarrie nel comportamento di Berlusconi. Cosa facciamo se…? Ha fatto una gaffe con ogni capo di Stato, forse solo l’India si è salvata… “Come sopravvivere al G8 a L’Aquila? è la domanda generale».

Come vede la nostra opposizione?
«È stranamente silenziosa e cauta, quando in un altro paese sarebbe in prima fila. I giudizi più severi vengono dai giornali stranieri anziché dal Parlamento».

L’Unità, 6 luglio 2009

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