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“Biotestamento colpo di mano del pdl alla Camera parte l’iter del disegno di legge”, di Susanna Turco

Un piccolo colpo di mano notturno, arraffazzonato quanto basta e tuttavia sufficientemente deciso. Ed ecco che alle 20 e 30 di un mercoledì di inizio estate l’auspicio di Maurizio Sacconi sul biotestamento magicamente si avvera. «La discussione sul fine vita riprenderà presto», aveva detto il ministro ad Avvenire due settimane fa: «Il governo la considera materia urgente, ci aspettiamo un sì definitivo nel più breve tempo possibile».
Detto fatto, o quasi. L’iter della norma, infatti, si è appena riavviato. Per i falchi del Pdl, del resto, il biotestamento è, spiegano, «come uno scalpo da consegnare alla Chiesa, prima che la Chiesa si prenda quello di Berlusconi». Per questa via, il ddl Calabrò sul fine vita, che giaceva inerte da mesi tra le scartoffie della Camera, ha ripreso quota. Come un cavallino di razza, si è ben piazzato nell’ordine del giorno della commissione Affari sociali e, in un sol giorno, ha fatto fuori il progetto di legge sulle cure palliative – licenziato in fretta e furia a dispetto di tutti gli accordi – ha provocato un rinvio dell’esame dei provvedimenti sul sangue cordonale, e sul calar della sera è finalmente arrivato primo.
Alle 20 e 30 di mercoledì, con ritmi davvero insoliti, il relatore del Pdl Domenico Di Virgilio tiene la sua relazione introduttiva. «Alimentazione e idratazione artificiale non possono essere oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento», dice. Confermando, ce ne fosse bisogno, che la sua impostazione è quella del testo varato il 26 marzo al Senato. «Non sono preclusi contributi», sostiene. Ma ritiene «punti fermi» proprio i passaggi sui quali il dibattito è più acceso. L’opposizione, con la Pd Turco e la radicale Coscioni protestano. «Il Parlamento subisce diktat», dice la prima. «Colpo di mano», protesta l’altra. In realtà, una volta salvato il colpo d’occhio, non tutti danno per certo che la maggioranza voglia procedere a rotta i collo. Se non altro perché , nel Pdl, una bella fetta di laici è già pronta a dare battaglia. Già mercoledì il neofiniano Della Vedova incombeva in commissione per ricordarlo a tutti.
L’Unità 10.07.09