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Universita’, Pd: norme Gelmini non sono certo rivoluzione

Ghizzoni: bene sblocco concorso ma Governo cancelli i tagli.
“Non si tratta di una rivoluzione per cui il ministro Gelmini non si metta medaglie visto che queste norme sono in assoluta continuità con le decisioni prese dal Governo Prodi. Anzi ne sono la tardiva attuazione”. Così la capogruppo del Pd nella commissione cultura della Camera, Manuela Ghizzoni commenta le norme sull’università approvate oggi in consiglio dei ministri.

“L’agenzia di valutazione – sottolinea – è un progetto sul quale il ministro Mussi investì molto e alla fine della legislatura era già pronto per essere realizzato, ma il ministro Gelmini per un anno intero se lo è tenuto nel cassetto. Anche i 525 milioni da ripartire tra le università più virtuose sono una dote lasciata dal governo Prodi che li aveva destinati al ‘patto per l’università’. Di cosa ne voglia fare il Governo è invece ancora oscuro anche perché i tagli approvati dal governo con la scorsa manovra estiva renderà impossibile agli atenei di chiudere i bilanci. Per non parlare della battaglia contro la proliferazione dei corsi di laurea che non è certo una novità. Infine, sui concorsi finalmente si sbloccano quelli del 2008, ma di certo anche se le procedure saranno celeri, nessuno entrerà in ruolo prima del 2010 sui cui, in ogni caso, continua a pendere la spada di Damocle dei tagli sciagurati”.

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