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“Visco: «Condono pericoloso che apre le porte all’illegalità fiscale»”, di Bianca Di Giovanni

Lotta ai paradisi fiscali? Sciocchezze. I paradisi non si sono svuotati con l’altro scudo, e non si svuoteranno neanche stavolta. Questo è un condono, altro che etica». Vincenzo Visco demolisce la cortina di (innocenti?) illusioni sollevata attorno alla sanatoria per i capitali illegalmente esportati. Storielle del tipo: lo fanno tutti (falso), serve all’economia (ancora più falso), combatterà i paesi off-shore. «È vero il contrario: il condono li legittima». ribatte l’ex ministro. Ma più che i messaggi-narcosi, fanno male le strizzatine d’occhio all’illegalità fiscale, arrivate anche dal campo del centrosinistra, colpiscono i pesanti silenzi delle imprese e i bisbiglii del sindacato. «Lo ripeto -avverte Visco – I soldi detenuti illegalmente all’estero derivano o da evasione, o da riciclaggio o dalla corruzione. Quando si dà uno scudo, cioè si garantisce l’anonimato a chi sana, non si sa se questo è un evasore o un mafioso».

È un fatto gravissimo. Come mai c’è molto silenzio?
«Infatti. Ancora più grave è l’assuefazione all’illegalità e la trasformazione dell’illegalità in qualcosa di positivo è tale che persino nel Pd c’era qualcuno che non era contrario o che ha cambiato idea all’ultimo momento. L’equivoco è che si pensa che così si ricapitalizza l’economia».

Non è vero?
«Magari fosse. La verità è che non c’è nessun vincolo sulla destinazione delle risorse (non poteva esserci). La gente sanerà e investirà poi dove vuole, come è già accaduto. Escludo che si ricapitalizzino le imprese, perché a quel punto si farebbero riconoscere e per il futuro la redditività dell’azienda sarà maggiore di quanto dichiarato. Aggiungo poi che questo scudo potrebbe non funzionare, perché non si può applicare all’Iva».

La Confindustria non ha detto una parola.
«Certo, era a favore, anzi lo ha chiesto. È una delle cose considerate apprezzabili dagli imprenditori. La Confindustria doveva farsi ridare i soldi che il governo deve restituire. Qui si sconvolgono i principi. Allora mettiamola così: le tasse vanno pagate o no? Se la risposta è no, allora anche per i dipendenti qualcosa deve cambiare. Ma ci sono silenzi ancora più inquietanti»

Quali?
«Il quasi-silenzio del sindacato. Nel momento in cui l’unica fonte di gettito che ha una dinamica sostenuta sono le ritenute su lavoro dipendente, qui si va a fare il condono ai grandi evasori».

Come valuta l’intervento sulle plusvalenze dell’oro?
«Dopo le modifiche (il via libera della Bce per la Banca d’Italia, ndr) la misura sostanzialmente non c’è: era pensata solo per Bankitalia. È l’ennesima manifestazione di un duello davvero poco comprensibile. Il vero punto è che questo decreto rivela una verità preoccupante: il governo sta con l’acqua alla gola per quanto riguarda le risorse, e cerca di rastrellarle con i condoni e le tasse sull’oro».

L’altra tesi sul condono è che lo stanno facendo tutti, Obama in testa.
«Questo è falso. Obama ha fatto una riapertura dei termini in cui i contribuenti hanno dovuto pagare tutte le tasse, senza anonimato, anzi con la denuncia di chi li aveva aiutati a portare i soldi all’estero. L’unico sconto era sulle penalità.Non mi pare la stessa cosa. Questo è stato pubblicato su più testate. possibile che tutti se lo scordano? Nessuno ha mai fatto una cosa come questa nella storia del fisco».

Il ministro dice che le entrate tengono, e che c’è un forte recupero di evasione.
«Lo dice solo lui. Io dico il contrario, e qualcosa di questo capisco. La Banca d’Italia dice il contrario, la percezione dei cittadini dice il contrario perché si emettono meno ricevute e scontrini.
La verità è che le entrate vanno male e le spese aumentano in modo inspiegabile. Loro ci convincono del contrario con una tattica mediatica ormai chiara: si ripete all’infinito la stessa cosa, anche se è falsa. Alla fine diventa vera. Anche qui, quello che vedo è una mancanza di reazione. Si dice: c’è la crisi, mica si possono far pagare le tasse. Ma i dipendenti le pagano sempre».

Le tasse sembrano diventate un tabù anche a sinistra. Se ne parla solo per toglierle, non per farle pagare.
Ma magari le togliessero: la verità è che tra una tantum e condoni, si cerca di rastrellare gettito: si consente di evadere a una parte, senza ridurre l’aliquota legale sul lavoro dipendente».

Una teoria sostiene se si abbassano le tasse, la gente pagherà.
«Allora che le abbassino, lo facciano. Finora l’unico ad abbassare legalmente le tasse in Italia sono stato io. Ma se lo si vuole fare, bisogna recuperare evasione, per non perdere gettito. Se poi qualcuno ritiene che si possano abbassare le tasse in disavanzo, lo faccia».

L’Unità, 24 luglio 2009

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