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“Pd regionale: Bastico (area Franceschini) sfida Bonaccini”, di Adriana Comaschi

L’area Franceschini in regione fa la sua mossa. Se l’uomo scelto dai sostenitori di Bersani come candidato alla segreteria regionale, il modenese Stefano Bonaccini, annuncia di aver già raccolto in una sola settimana 500 adesioni, i franceschiniani rispondono con un coordinamento regionale – questa mattina in via Rivani a Bologna – da cui dovrebbe uscire il nome del suo sfidante.
Anzi, della sua concorrente se è vero che nella corsa potrebbe entrare Mariangela Bastico, anche lei modenese, già assessore regionale alla scuola e poi viceministro alla Pubblica istruzione del governo Prodi. Sarebbero stati in molti a chiederle di affrontare questa ‘missione impossibile’. La sua non è l’unica candidatura presa in considerazione. Ma certo è autorevole, e soprattutto pare la più coerente con l’impostazione che i fan nostrani del segretario nazionale – tra loro il sindaco di Reggio, Graziano Delrio e la presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti – vorrebbero dare alla sfida che accompagnerà quella nazionale. Svanita la possibilità di trovare un accordo con i sostenitori di Marino, decisi a schierare un proprio candidato (anche loro si riuniscono oggi), gli estimatori di Franceschini infatti non nascondono di voler comunque andare a pescare oltre i propri confini. Magari in direzione di alcuni esponenti non ancora schierati, come Antonio La Forgia e Albertina Soliani.
Perché così accada serve però un nome che ponga più l’accento sul livello locale, su temi e battaglie ‘tipici’ dell’Emilia Romagna. La figura della Bastico potrebbe centrare questo obiettivo, per il lavoro svolto negli anni di viale Aldo Moro in difesa della scuola pubblica e del lavoro, due ambiti al centro del dibattito politico. Non guasta poi che l’ex viceministro sia molto popolare in regione: se insomma l’area che fa capo a Bersani è largamente maggioritaria tra i dirigenti, la scommessa della Bastico potrebbe essere quella di puntare più al voto degli iscritti, nella prima fase che si chiude il 30 settembre, quindi sul coinvolgimento degli elettori nella seconda fase che porterà al 25 ottobre. Franceschini del resto in altre regioni ha già mostrato di voler puntare su nomi conosciuti e apprezzati anche al di fuori del partito: vedi quelli della Serracchiani per le europee e quello di Cofferati, in lista per la poltrona di segretario del Pd ligure. E comunque si concludesse la partita, i franceschiniani potrebbero dire di avere contribuito ad ampliare l’interesse e il coinvolgimento per il congresso.
IL TESSERAMENTO IN REGIONE
Intanto la segreteria dell’organizzazione del partito rende noti i numeri del tesseramento in Emilia-Romagna. Bologna e provincia contano 35.992 iscritti al 21 luglio scorso, quando si è chiusa la campagna di tesseramento (nel capoluogo sono 14.470). A Reggio Emilia le tessere certificate sono 18.760, a Ravenna 14.611, segue Ferrara (11.619), città natale di Franceschini. A Parma gli iscritti sono 8.728, a Forlì 7.013, a Imola 6.562, a Rimini 6.554; infine, Cesena ha 5.155 tesserati. In totale per ora al voto del congresso dell’11 ottobre (e alle primarie del 25) parteciperanno in 114.994. Ancora ufficiosi, invece, i dati delle federazioni di Modena (risulterebbero 22.390 tessere) e Piacenza (2.500), ‘patria’ di Bersani.

L’unità Bologna 25.07.09

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